Apple e l’acquisizione di Beats, le cose da sapere

E’ fatta: Apple ha ufficialmente acquisito Beats Music e Beats Electronics, il servizio di streaming musicale e il brand di dispositivi audio fondato da Jimmy Iovine e Dr. Dre.

L’accordo è di quelli di un certo spessore, in particolare per il prezzo – 3 miliardi di dollari – e soprattutto perché una simile acquisizione è merce rara per Apple, che solitamente preferisce inglobare piccole realtà al fine di incorporarne del know-how.

L’acquisizione di Beats è diversa da tutte le altre, dunque, e potrebbe segnalare un cambiamento importante per il settore più in crescita all’interno dell’azienda, vale a dire quello dei servizi legati all’universo iTunes.
In questo articolo cerchiamo di fare il punto, sintetizzando tutte le informazioni necessarie su questa importante acquisizione.

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Apple conferma l’acquisizione di Anobit

Poco prima di Natale si è diffusa la voce, confermata da più fonti non ufficiali, dell’acquisizione dell’azienda israeliana Anobit da parte di Apple.
Un report di Reuters, riprendendo la notizia dal quotidiano “Calcalist”, dava per certo l’accordo, che a Cupertino sarebbe costato circa 500 milioni di dollari, mentre da Apple non arrivavano né conferme né smentite.
Ora il portavoce Steve Dowling ha rotto il silenzio e ha fornito un “si” ufficiale, seppur sottoforma di dichiarazione preconfezionata che nulla svela sulle ragioni che hanno mosso l’acquisizione e soprattutto sul prezzo pagato per la transazione.

Reuters: Apple acquisisce Anobit per mezzo miliardo

Secondo quanto riporta Reuters, Apple avrebbe chiuso l’accordo già vociferato nei giorni scorsi per l’acquisizione di Anobit, azienda israeliana che si occupa di flash storage. La cifra versata da Cupertino si aggirerebbe intorno ai 500 milioni di dollari. Se confermata, quella di Anobit entrerebbe di diritto fra le operazioni di acquisizione economicamente più imponenti della storia di Apple.
E’, ancora una volta, una mossa strategica finalizzata a garantire un vantaggio sensibile sulla concorrenza, visto che le tecnologie di Anobit potrebbero permettere ad Apple di puntare su soluzioni di storage Flash più economiche, più capienti e allo stesso tempo più affidabili.

Apple pronta a comprare Sony? Ma anche no! E allora Spotify?

Apple + Sony = The Walkpod! Photo: SNtC

Durante il suo intervento alla conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del Q410, Steve Jobs ha rilasciato alcune dichiarazioni che nel corso degli ultimi giorni hanno scatenato fior di speculazioni sulle possibili acquisizioni che Apple potrebbe portare a termine.

Il gruzzolo che Apple ha in banca (51 miliardi di dollari di liquidità), ha detto in sostanza El Jobso, ci serve per poter cogliere al volo occasioni strategiche grazie al fatto che ci possiamo permettere di spendere quando e quanto vogliamo. Non l’avesse mai fatto. Gli analisti sembrano aver bellamente ignorato che per “strategie” non si intende solo”acquisizioni” e ora i rumors su come Cupertino se ne andrà a fare shopping nel grande ipermercato dell’IT sono praticamente all’ordine del giorno.

Uno dei meno attendibili riguarda l’acquisizione di Sony, barcone giapponese mal gestito e che naviga in acque non troppo tranquille. Un’ipotesi strampalata che un risultato già lo ha avuto: ha fatto balzare del 3% le azioni del colosso nipponico, per la gioia degli speculatori.

Ma TechCrunch è già oltre e sostiene che nelle mire di Steve e Co. ci sia in realtà Spotify.

L’HDR di iOS 4.1 è frutto di un’acquisizione

Fra tutte le novità di iOS 4.1, la funzione HDR integrata nel software fotografico di iPhone 4 è allo stesso tempo la più inaspettata e una di quelle che è forse più facile notare subito. La novità è stata accolta più che bene dalla iPhone community e garantisce un notevole miglioramento degli scatti effettuati con iPhone.

MacRumors ha scoperto un’interessante particolare: la funzione HDR del nuovo iOS 4.1 è basata su una tecnologia di miglioramento fotografico sviluppata da Imsense, un’azienda inglese, spin-off dell’università dell’East Anglia, che a luglio 2010 è stata inglobata da una grande azienda. Provate ad indovinare di quale grande azienda si tratta.

Apple pronta ad acquisire uno sviluppatore di giochi cinese?

Di notizie improbabili, soprattutto quando si parla di rumors, in questi giorni ce ne sono diverse, ma la notizia di una possibile acquisizione da parte di Apple di una software house di videogiochi cinese, sfiora l’inverosimile. O forse no?
Come al solito, in questi casi, essendoci pochi elementi a smentirla, bisogna per lo meno concedere il beneficio del dubbio alla news in sé: Apple si appresterebbe ad acquistare Handseeing Information Technology, una software house che sviluppa giochi e focalizzata sulle Rich Internet Applications.

Apple acquisisce Poly9 (web mapping)

Apple ha acquisito Poly9, azienda con sede in Québec che opera nel settore della cartografia Web. E’ quanto sostiene la testata canadese CyberPresse.ca, secondo la quale una buona parte dei dipendenti dell’azienda avrebbe già intrapreso il viaggio d’andata per la California.

Nel corso dell’ultimo anno Poly9 ha messo a punto API di web mapping per molti grossi clienti. Fra di essi la stessa Apple, Microsoft, MSNBC, Yahoo e addirittura il NORAD, l’ente di difesa aerospaziale Nord-americano, per il quale aveva curato un tool di tracking della rotta di Babbo Natale.

L’azienda è definita all’unisono come una delle più creative e promettenti del settore. In particolar modo commentatori ed esperti concordano nell’attribuire un notevole valore al know how del team di sviluppo.

Acquisizioni Apple, novità in arrivo nel settore televisivo?

Al momento siamo solo al livello di rumor, ma nella notte di lunedì scorso, Dan Frommer di Silicon Alley Insider, che moderava un evento al quale hanno partecipato numerosi CEO a Manhattan, ha riportato che il periodo delle acquisizioni per Apple non è ancora concluso.

Apple, che come noto ha una liquidità stimata nell’ordine di quaranta miliardi di dollari (mi gira la testa solo a pensare con quanti zeri si scriva un numero del genere), ha recentemente acquisito, a gennaio, Quattro Wireless, che poi è stata trasformata nel servizio iAd che dovrebbe essere lanciato nella giornata di oggi; precedentemente era stata la volta di Lala, un servizio di streaming musicale, costato 85 milioni di dollari, che si pensa debba portare ad una versione di iTunes on the cloud.

Ad Aprile era stata la volta di Siri, che aveva sviluppato un interessate applicazione a comandi vocali per iPhone. Ed ora?

Apple acquisisce Siri

Mentre altrove si consumano altre acquisizioni di ben altra grandezza (HP si è comprata Palm per 1.2 miliardi) in quel di Cupertino, hanno staccato un assegno – decisamente meno corposo – per inglobare Siri, la startup che sviluppa Siri Assistant, una sorta di assistente personale vocale sotto forma di applicazione per iPhone.

Siri Assistant fornisce indicazioni di ogni genere, dai ristoranti più vicini ai servizi di pubblica utilità e riconosce l’input vocale grazie alla tecnologia sviluppata da Nuance Communications. Grazie all’integrazione con un ampio numero di API (FlightStats, GoogleMaps, TaxiMagic, Yahoo Local, OpenTable e molte altre) il software consente non solamente di reperire informazioni ma anche di prenotare una cena, chiamare un taxi o acquistare biglietti per un concerto (sempre che vi troviate negli States).

LaLa è di Apple, prima conferma ufficiale

Ad inizio dicembre Apple ha acquisito LaLa Media, una piccola azienda che si occupa di streaming musicale via internet. Da Cupertino non è mai arrivato alcun comunicato ufficiale sull’acquisizione. A confermare l’avvenuta transazione hanno pensato, in via ufficiosa, il Wall Street Journal e il New York Times.

La non-smentita di Apple è bastata ad investire queste notizie dei crismi dell’attendibilità. Adesso la conferma ufficiale arriva attraverso un documento fiscale depositato da Warner Music Group. Il gigante della discografia aveva investito in LaLa circa 20 milioni di dollari e prima che Apple acquisisse l’azienda l’etichetta ne aveva già ritirati 11, insoddisfatta dei risultati.

Apple ha tentato di acquisire AdMob prima di Google?

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Un articolo scritto da Serena Saitto, Brian Womack e Connie Guglielmo per Bloomberg, sostiene il recente interesse di Apple nei confronti di AdMob, società specializzata in pubblicità per dispositivi mobili con sede a San Mateo, California. Interesse subito tramontato dopo che Google ha deciso di investire 750 milioni di dollari per poterla acquisire.

“AdMob Inc. è stata contattata da Apple riguardo una possibile acquisizione prima che la compagnia accettasse un’offerta da 750 milioni di dollari da parte di Google Inc., secondo quanto riferito da persone informate sui fatti”, si legge nell’articolo. Secondo una fonte che ha preferito rimanere anonima dal momento che la negoziazione non era pubblica, Apple ha contattato AdMob poche settimane prima che Google facesse la sua offerta,

Le reali acquisizioni aziendali di Apple

Ieri si è diffusa in tutta la blogosfera la notizia di una possibile acquisizione di Twitter da parte di Apple. Il rumor, lanciato in origine da Valley Wag e ripreso da Tech Crunch, si è rivelato piuttosto debole, se non addirittura infondato. Ve ne abbiamo parlato anche noi nell’articolo “Ecco perché Apple non comprerà Twitter“.

Il confronto fra la lista delle Apple-acquisition vociferate e mai avvenute stilata da Technologizer e la lista delle reali acquisizioni effettuate da Apple negli anni scorsi fa capire perché il rumor dell’acquisizione di Twitter da parte di Apple racconta molto sulla reale strategia che Apple mette in atto quando deve procedere all’acquisizione di un’azienda.