Bisogna analizzare bene la situazione riguardante le app piratate, secondo alcune indicazioni che giungono direttamente dal mondo Apple. Il colosso di Cupertino, infatti, si è schierato pubblicamente contro queste applicazioni che tra le altre cose mettono a rischio la sicurezza degli utenti e dei prodotti lanciati sul mercato dalla mela morsicata.
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App Store pirata in Cina, app gratis senza jailbreak
Torniamo a parlare di contraffazione Apple sul versante orientale ma questa volta a finire sotto i riflettori non è il lato hardware, come accaduto alcuni giorni fa, bensì quello software.
Il clone, questa volta, non sarebbe un dispositivo specifico, ma addirittura un App Store: un marketplace online di applicazioni mediante il qualche si ha la possibilità di installare gratuitamente app originali ed a pagamento dell’App Store Apple senza dover fare affidamento sul jailbreak.
App crackate: la risposta degli sviluppatori
Qualche giorno fa abbiamo trattato il tema delle App crackate, una piaga che toglie agli sviluppatori di App Store un’importante fetta di guadagno con tutte le implicazioni ad esso connesse: è ovvio a tutti che perdendo degli utili si è meno invogliati a continuare ad impegnarsi costantemente nello sviluppo.
Ci sono poi casi particolari, come quello di cui voglio parlarvi ora, in cui anche una App crackata è in grado di generare profitto. Come è possibile? Provando a schematizzare il tutto in due passaggi, sono necessari banner pubblicitari (magari generati ad hoc sulle versioni pirata) e la presenza della modalità “In-App Purchase” con cui tutti, pirati inclusi, vengono invogliati ad acquistare materiale aggiuntivo.
iPhone fine del Jailbreak. Manovra anti App Crackate?
È notizia di ieri quella secondo cui i nuovi modelli di iPhone 3GS (per intenderci quelli prodotti in queste ultime settimane) avrebbero al loro interno una modifica hardware tale da contrastare in modo diretto quanto efficace le diverse procedure di Jailbreak. Il DevTeam ha sempre sostenuto che solo una modifica hardware sarebbe stata in grado di bloccare la modalità con cui è possibile applicare il Jailbreak. Questo “triste giorno” pare essere arrivato.
Riparte dunque il gioco del “gatto e del topo” ed ora è Apple a tenere saldamente il coltello dalla parte del manico. Perché mai Apple avrebbe effettuato tale modifica dato che, come il luogo comune suggerisce, “la possibilità del Jailbreak” permette di vendere più dispositivi? Che sia una risposta alla piaga delle App Crackate?