App crackate: la risposta degli sviluppatori

Qualche giorno fa abbiamo trattato il tema delle App crackate, una piaga che toglie agli sviluppatori di App Store un’importante fetta di guadagno con tutte le implicazioni ad esso connesse: è ovvio a tutti che perdendo degli utili si è meno invogliati a continuare ad impegnarsi costantemente nello sviluppo.

Ci sono poi casi particolari, come quello di cui voglio parlarvi ora, in cui anche una App crackata è in grado di generare profitto. Come è possibile? Provando a schematizzare il tutto in due passaggi, sono necessari banner pubblicitari (magari generati ad hoc sulle versioni pirata) e la presenza della modalità “In-App Purchase” con cui tutti, pirati inclusi, vengono invogliati ad acquistare materiale aggiuntivo.

App crackate per iPhone: un business milionario

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Secondo i dati dell’analista Toni Sacconachi ripresi da 24/7 Wall St, le App crackate per iPhone e iPod touch avrebbero rubato al “mercato reale” circa 450 milioni di dollari. Per quanto il report del noto analista si basi su dati “presunti” e non reali, il dato certo (e da non sottovalutare) è che la pirateria è in forte espansione anche nella nicchia di mercato rappresentata da App Store.

Una “nicchia di mercato” che ultimamente ha raggiunto quota “3 miliardi di applicazioni scaricate” con un trend in continua crescita per via della quantità e qualità delle applicazioni presenti, oltre che per il numero di iPhone e iPod touch venduti (anch’esso, ovviamente, sempre in crescita). Quale sarà, in prospettiva, la risposta degli sviluppatori? Pensate che molti di essi abbandoneranno App Store, incrinando così il meccanismo alla base del suo successo?

iPhone fine del Jailbreak. Manovra anti App Crackate?

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È notizia di ieri quella secondo cui i nuovi modelli di iPhone 3GS (per intenderci quelli prodotti in queste ultime settimane) avrebbero al loro interno una modifica hardware tale da contrastare in modo diretto quanto efficace le diverse procedure di Jailbreak. Il DevTeam ha sempre sostenuto che solo una modifica hardware sarebbe stata in grado di bloccare la modalità con cui è possibile applicare il Jailbreak. Questo “triste giorno” pare essere arrivato.

Riparte dunque il gioco del “gatto e del topo” ed ora è Apple a tenere saldamente il coltello dalla parte del manico. Perché mai Apple avrebbe effettuato tale modifica dato che, come il luogo comune suggerisce, “la possibilità del Jailbreak” permette di vendere più dispositivi? Che sia una risposta alla piaga delle App Crackate?

Skype 1.0.2 è contro il Jailbreak? Il futuro delle App

Skype per iPhone e iPod touch 2G è stato aggiornato alla versione 1.0.2 e ora avverte che i dispositivi su cui è stato applicato il Jailbreak non sono compatibili con questa nuova versione. Il primo pensiero, devo essere sincero, è stato quello di vedere Skype come paladino della legalità, qualcosa del tipo “Volete telefonare Voip? Allora via le App crackate“.

Poi ho ragionato e ho trovato due buoni motivi per i quali Skype ha introdotto l’avviso che è mostrato nell’immagine qui sopra. Nonostante l’avvertimento, Skype 1.0.2 funziona egregiamente anche su un iPod touch 2G o un iPhone con il Jailbreak applicato: questo, però, apre un altro interessante scenario.

iPhone SDK: niente Jailbreak per gli sviluppatori

Apple pare essere sempre più risoluta nel provare a bloccare il Jailbreak del proprio iPhone e iPod touch. Constatato che le protezioni sono fatte per essere eluse, a Cupertino hanno scelto di iniziare un’altra strategia per combattere l’hacking di iPhone e iPod touch: il nuovo “iPhone Developer Program License Agreement” aggiunge delle nuove clausole, orientate verso la prevenzione verso il Jailbreak, a ciò che gli sviluppatori possono e non possono fare.  Ora, applicare il Jailbreak, aiutare nell’attuare il Jailbreak e creare App da immettere sul mercato parallelo di Cydia sono tra le cose che l’ultima revisione di tale accordo non tollera. Diamo uno sguardo da vicino a questi nuovi dettami.

Kali Anti-Piracy del RiP Dev: protezione contro le App crackate

Nell’immaginario comune, l’hacker può avere diversi volti: da quello della persona “grande, brutta e cattiva” a quello del “ragazzino dodicenne brufoloso con una mente geniale“. Personalmente, essendo stato vicino al mondo underground per parecchi anni, vorrei sfatare questi “miti” e, al tempo aggiungerne uno nuovo: non è l’aspetto a fare l’hacker, bensì l’intento. Proprio per questo, stamattina sono rimasto spaesato nello scoprire il servizio Kali Anti-Piracy offerto dal RiP Dev: prodotto rivolto ai programmatori di applicazioni per iPhone e iPod touch che rende le stesse Apps immuni alla pirateria (o almeno così è detto). Ben vengano questi prodotti in grado di fermare idealmente la pirateria informatica: mi colpisce il fatto che questo interesse sembra solo un modo per far soldi, dato che Kali Anti-Piracy del RiP Dev è tutto tranne un servizio offerto a buon mercato.

iPhone e App Crackate: ecco Crackulous

“L’apocalisse è arrivata” ha intitolato un sito d’oltre oceano: forse un titolo un po’ troppo esagerato ma che contribuisce a rendere pienamente l’idea del significato di Crackulous all’interno dell’ecosistema iPhone-iPod touch e App Store. Crackulous non è altro che una particolarissima App in grado di crackare istantaneamente una applicazione regolarmente acquistata su App Store: ovviamente Crackulous non è disponibile su App Store ma in una particolare repo di Cydia. Il fatto ha suscitato scalpore e indignazione da parte di tutto il Mac Web: una App che in un certo senso “mangia” le altre App. Noi di TAL abbiamo già parlato di pirateria e App Store: data la notizia ci permettiamo di tornare sull’argomento.

App crackate per iPhone: la risposta di Apple

Una realtà che di fatto voleva essere segreta senza esserlo, una realtà che è stata quasi un vero tabù per il Mac Web, una realtà che era conosciuta da tantissimi iPhone users, ora ha finito di esistere. Stiamo parlando del settore della pirateria informatica dedicato alle App crackate per iPhone e più precisamente “la realtà” che ha chiuso i battenti è TheMonkey’sBall: “il sito dove tutto è iniziato“. Quella che vi raccontiamo è la storia di una chiusura forzata su richiesta di Apple. Sfruttando questo fatto di cronaca vorremmo, rubandovi pochi minuti, ragionare ad alta voce con voi sulla pirateria rivolta ad iPhone.

Gameloft: vero divertimento su iPhone e iPod touch

Come vi abbiamo preannunciato ieri sera, ecco che torniamo a parlarvi del bel pomeriggio passato insieme ai giochi per iPhone e iPod touch di Gameloft: l’occasione è stato un “Open Day” della sede milanese in cui tra gli invitati c’eravamo anche noi di TAL. Oltre ai giochi per iPhone e iPod touch, ci sono stati presentati alcuni titoli per cellulari con sistema operativo Symbian (abbiamo giocato anche a Assasin’s Creed HD con un Nokia N95) e anche giochi per la Wii di casa Nintendo. Davvero interessanti le parole di Franco Cassani, Country Manager di Gameloft per l’Italia: tutto questo dopo il salto.

ZiPhone e iPhone 3G: l’etica dell’hacker secondo Zibri

Ci hanno davvero molto colpito le parole di Zibri contenute all’interno del suo ultimo post perché vanno ben oltre il normale messaggio che si è soliti aspettarsi da lui o da qualsiasi hacker “professionista”: è come se l’inventore della ghigliottina (tale Guillotin) dopo averla resa tristemente famosa avesse detto qualcosa come “Fermi tutti! Non è poi così necessario e bello decapitare le persone“. Con i giusti modi e con le giuste differenze, Zibri vuol proprio fare passare questo messaggio. Non è che Apple lo ha pagato per non produrre più ZiPhone e per sostenere la sua causa?

Currency Converter: intervista allo sviluppatore

Eccoci anche oggi, come già accaduto domenica scorsa con i programmatori di English From Fear, a mostrarvi un pochetto di ciò che si trova “dietro le quinte” di App Store. In settimina vi abbiamo presentato Currency Converter, interessantissimo programma di App Store in grado di eseguire la conversione valutaria con quotazioni sempre aggiornate: una vera chicca per gli “addetti ai lavori” e non. La foto qui sopra raffigura Paolo Grifantini, sviluppatore di Currency Converter, che ringraziamo caldamente per averci concesso questa breve intervista. Ecco la trascrizione integrale dell’intervista.

Paolo, grazie per averci fatto provare la tua applicazione ancor prima che l’update fosse accettato da Apple: davvero un ottimo prodotto questo tuo Currency Converter. Sono “arrivato a te” dall’applicazione che il mio collega, Andrea Branca, ha recensito pochi giorni fa. Dunque rilasci programmi per Mac e i programmi hanno il tema della finanza. Spiegaci un po’ questo “inedito binomio”.