Apple assume il tech journalist Anand Shimpi (ma per fare cosa?)

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Se seguite il mondo dell’informatica, e se state leggendo questo articolo probabilmente lo seguite, allora conoscete AnandTech. Il portale, fondato nel 1997 da Anand Lal Shimpi, ha negli anni guadagnato la fama di perfetta fonte di informazioni per tutto quello che riguarda l’interno dei nuovi hardware: si è cominciato con recensioni e analisi di schede madre, CPU e schede video, fino ad arrivare a dispositivi interi come laptop, Mac, smartphone, tablet e qualsiasi altra cosa del settore.
Bene: oggi grazie ad un rappresentante Apple sappiamo che il fondatore ed editore del sito, il già citato Shimpi, è stato assunto proprio da Cupertino, e non abbiamo la minima idea di cosa vada a farci. 

A7: Secondo Anandtech potrebbe essere montato in un PC

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Avere uno smartphone in tasca è quasi come avere un computer sempre a disposizione. Ma secondo l’analisi di Anandtech, il processore A7 utilizzato nell’ultima generazione di iDevice di Cupertino potrebbe fare molto più che dare vita a iPhone e iPad. Potrebbe essere utilizzato per fare funzionare un normale computer.

MacBook Air late 2010 ora con SSD Samsung?

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In base a quanto riportato da AnandTech, Apple avrebbe apportato alcune modifiche all’hardware degli ultimi modelli di MacBook Air (late 2010), presentati lo scorso ottobre, relativamente ai SSD utilizzati. Una delle maggiori novità di questi modelli, infatti, riguarda l’utilizzo di dischi a stato solido che non sono i tradizionali dischi da 1,8” o 2,5”, bensì i cosiddetti mSATA SSD o Blade SSD (sono molto simili, come aspetto, a dei banchi di memoria RAM).

Il teardown effettuato da iFixit pochi giorni dopo il lancio dei nuovi prodotti sul mercato aveva confermato la scelta di Apple nell’utilizzare dei Toshiba Blade x-gale SSD come unità di persistenza di massa. AnandTech, tuttavia, sostiene che nelle unità spedite più recentemente l’azienda di Cupertino stia utilizzando dei SSD differenti. La prova è data dal model number attuale, SM128C, differente rispetto al TS128C di Toshiba. SM e TS indicano, rispettivamente, Samsung e Toshiba.

Nuovi MacBook Pro, il chipset Sandy Bridge non ha il difetto SATA

I nuovi MacBook Pro early 2011 sono rimasti nei titoli del MacWeb per una settimana scarsa, prima di finire in “seconda pagina” soppiantati dalle più recenti notizie sull’iPad 2. Una delle ragioni (forse la principale) per cui il lancio dei nuovi Mac è finito così a ridosso di quello del nuovo iPad è da ricercare nella debacle dei chipset Sandy Bridge di Intel.

Verso fine gennaio, a nemmeno un mese dalla spedizione delle prime versioni dei chip, a Santa Clara si sono accorti che c’era qualcosa che non andava nei chipset Serie 6 (stepping B2). Un errore di progettazione poteva causare con l’uso il decadimento delle prestazioni del controller SATA integrato fino al guasto completo.  Intel ha subito avviato il recall di tutti i chipset difettati con la promessa di commercializzare nuovi chipset (B3) entro la fine di febbraio. A quanto pare alcuni dei partners strategici del gigante dei semiconduttori (Apple in testa) hanno però avuto la possibilità di accedere prima ai nuovi chipset. Un test di Anandtech conferma infatti che sui nuovi MacBook Pro Thunderbolt i chipset sono quelli dello stepping B3, ovvero i non difettati.

iPad 2, prestazioni grafiche incredibili

Per tutti coloro che ritengono che sarà Apple ad inseguire la concorrenza con il suo secondo modello di iPad (e non viceversa, come ritengo personalmente) illustriamo i risultati di un bechmark condotto da AnandTech per valutare le prestazioni del sottosistema grafico di iPad 2.

Dai risultati, mostrati nel grafico in apertura, è emerso che il chip multicore SGX integrato nel nuovo processore dual-core Apple A5 fornisce prestazioni dalle 3 alle 7 volte superiori rispetto al primo iPad e quasi quattro volte superiori rispetto ai tablet della concorrenza che utilizzano chip come il Tegra 2 di Nvidia (non proprio l’ultima arrivata nel mercato delle schede grafiche), come Motorola Xoom.

Mac OS X batte Vista nella gestione della batteria

Ecco un altro valido motivo che potrete addurre come motivazione a chi vi chiederà perché dovrebbe comprare un nuovo MacBook anziché un comune PC portatile con Windows Vista: la durata della batteria. Non che ci fosse bisogno di particolari prove, basta un minimo di esperienza diretta oppure un veloce raffronto fra la durata delle batterie dei MacBook e del resto dei portatili pari prezzo su piazza. Anand Lal Shimpi di Anand Tech ha comunque voluto operare un raffronto con precisione e metodo, confermando che fra la gestione della batteria di Mac OS X e quella di Vista c’è un vero e proprio abisso.