iPad, i prezzi degli E-Books potrebbero essere più bassi

Se da un lato il New York Times sembra essere piuttosto confuso riguardo al prezzo da applicare al proprio abbonamento per iPad, dall’altro sembra più propenso a credere che i prezzi per gli e-book prossimamente in vendita su iBookStore saranno più bassi di quel che si credeva.

Fin dal lancio di iPad, infatti, si è sempre pensato che i prezzi avrebbero superato i $9.99 proposti da Amazon per i contenuti del proprio Kindle. Gli editori sostengono che sia un prezzo troppo basso, non in grado di sostenere l’intero business. Ma più emergono dettagli sulle trattative in corso tra Apple e vari editori, più aumenta il sospetto che molti titoli tra i “Best Sellers” avranno un prezzo inferiore.

iPad: anche Hachette contro la politica di Amazon

Dopo la scelta di Macmillan riguardo la volontà di stabilire liberamente i prezzi per gli e-book, anche Hachette aumenterà i prezzi dei suoi libri digitali in vendita sullo store online di Amazon. Entrambe le case editrici sono maggiormente favorevoli alla politica che seguirà Apple circa i prezzi dei libri su iBookstore, dove saranno gli editori e non il rivenditore (in questo caso Apple) a stabilire gli importi di vendita. Seguiranno entrambe il “tariffario” che prevede un costo tra i 13 e 15 dollari per i titoli nuovi e per i bestseller, mentre per 6 dollari si potranno acquistare titoli meno recenti o di minor rilevanza.

Amazon verso il Multi-Touch con Touchco

Amazon teme davvero che l’iPad possa davvero diventare il kindle killer, come già amano definirlo molti commentatori anglofoni? A giudicare dalle mosse preventive messe in campo dall’azienda di Jeff Bezos noi avevamo optato per il “sì”. A confermare questa impressione arriva la notizia dell’acquisizione di Touchco, una startup newyorkese che si occupa di ricerca nel settore delle tecnologie touch.

Touchco è nata da un progetto di ricerca condotto dai Media Research Lab della New York University e non ha mai commercializzato alcun dispositivo prima di questa acquisizione (ancora non confermata ufficialmente) da parte di Amazon.

Una “libreria” Barnes & Nobles sul Tablet; McGraw Hill svela gli accordi

Le ultime indiscrezioni sugli accordi fra Apple e gli editori suggeriscono che sul tablet potrebbero trovare spazio, in qualche modo, le pubblicazioni di Harper Collins, McGraw Hill (il cui CEO ha dato conferma in una intervista) e una non meglio specificata versione del New York Times progettata appositamente per il dispositivo.
Mancava ancora all’appello almeno un grande esponente del business del libro. Se verrà confermato quanto riportato da Tech Crunch, il posto d’onore sul palco dello Yerba Buena Center for the Arts per una demo di un bookstore digitale dedicato potrebbe toccare a Barnes & Nobles, il più grande rivenditore di libri degli Stati Uniti.
Barnes & Nobles, oltre ad un proprio e-book reader dedicato – il Nook – ha già una propria applicazione per iPhone e iPod touch che permette di scaricare libri direttamente dal nutrito catalogo del distributore (più di un milione di titoli). L’accoppiata con un rivoluzionario dispositivo Apple potrebbe davvero incarnare i peggiori incubi di Amazon.

Amazon e la paranoia del Tablet Apple

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A nemmeno una settimana dall’annunciato evento del 27 gennaio, Amazon ha deciso di apportare sostanziali modifiche al proprio sistema di retribuzione degli editori che pubblicano ebook per Kindle e Kindle 2, gli e-reader dell’azienda di Jeff Bezos.
La nuova modalità di compenso, che partirà dal prossimo 30 giugno, prevede che all’editore vada il 70% del prezzo di vendita, mentre Amazon terrà per se il restante 30%.
Si tratta di un sensibile cambiamento: allo stato attuale Amazon si prende il 65% della torta, e lascia agli editori solo il 35%. Potranno usufruire di questa nuova modalità solo gli ebook che risponderanno a determinati requisiti relativi a prezzo e caratteristiche speciali supportate.
Non può essere un caso che questa novità sia stata introdotta alla vigilia della presentazione del fantomatico tablet di Apple. Amazon ha messo insieme qualche indizio, ha fatto i dovuti collegamenti, e ha provato ad attaccare preventivamente.

Apple inizierà la produzione del tablet a febbraio?

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Un nuovo rumor riguardo il tanto atteso tablet di Apple. Secondo Yair Reiner, che opera per conto dello studio di analisi statistiche Oppenheimer, Apple dovrebbe iniziare la produzione di massa del suo tablet (non ci sono ancora indizi concreti sul suo nome, forse Apple Slate) già a febbraio dell’anno venturo per fissare una data di lancio ufficiale intorno a marzo-aprile (probabilmente per Pasqua). Per il nuovo dispositivo di Cupertino, che dovrebbe ingaggiare un duello diretto con Kindle di Amazon, la produzione dovrebbe attestarsi intorno al milione di unità mensili secondo la fonte.

DoubleTwist: liberi di scegliere… Amazon

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Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il remake animato del famoso spot 1984, realizzato da doubleTwist per pubblicizzare una nuova feature segreta del programma omonimo che permette la sincronizzazione della propria libreria iTunes su una miriade di dispositivi (lettori MP3 e smartphones) non-Apple.

Ieri il software è stato aggiornato e “la scelta”, the “choice”, è stata svelata: la nuova versione di doubleTwist porta con sé un interfaccia che permette di navigare su Amazon Music Store all’interno del programma.

Apple nella top 20 dei brand mondiali

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Interbrand ha pubblicato la classifica 2009 dei 100 più forti marchi al mondo. Per la prima volta Apple entra a far parte della top 20 in questa particolare chart che misura la potenza del brand di aziende dei più variegati settori. Il valore del marchio Apple è cresciuto del 12% rispetto al 2008 raggiungendo il valore di 15,4 miliardi di dollari.

Tale valore viene calcolato da Interbrand per ciascun marchio tenendo conto di un buon numero di fattori concomitanti. Per poter entrare a far parte di questa classifica una azienda deve incassare almeno un terzo dei propri profitti in mercati esteri rispetto al proprio paese di origine. E’ per questo che molti marchi statunitensi non sono presenti.

Crackato l’account Amazon di Steve Jobs?

Il presunto screenshot dell’account di Steve Jobs scattato dal cracker “orin0co”. Clic per ingrandire.

Un cracker che si fa chiamare orin0co sostiene di essere riuscito a prendere il controllo dell’account Amazon di Steve Jobs.
A riportare la notizia in esclusiva è Leander Kahney, autore del bestseller “Nella mente di Steve Jobs”, sul proprio blog Cult of Mac. Il cracker ha contattato direttamente il giornalista per cercare di vendere le informazioni sensibili ricavate dallo spionaggio dell’account del CEO di Apple.
Non è chiaro, dagli elementi noti finora, se ciò che viene sostenuto dal cracker corrisponde a verità. Amazon nega qualsiasi intrusione (ma orin0co sostiene che loro non possano essersi accorti di nulla) mentre Apple non ha ancora commentato al riguardo.

Amazon mette Kindle nell’iPhone

Con una mossa un po’ a sorpresa e dopo mesi di programmazione (stando a quanto dichiarato da Amazon), ecco fare capolino nell‘App Store USA l’applicazione Kindle per iPhone.

Per chi si fosse perso qualche passaggio, Kindle è quel “controverso” dispositivo che vi permette di leggere gli oltre 240.000 ebooks presenti nel catalogo Amazon scaricando, di volta in volta, il libro digitale (ma anche riviste e magazine) che volete leggere (previo pagamento dello stesso). Lo definisco un prodotto “controverso” perché forse sono ancora legato alla cara e vecchia carta stampata, ma quel gingillo in plastica bianca e schermo con scala di grigi, mi ha sempre convinto poco, ma è probabile che sia il solo, dato che il dispositivo è già giunto alla seconda versione per un costo di 359$. Se però avete un iPhone (o iPod Touch), non c’è bisogno che spendiate tanto; vi basterà scaricare l’applicazione che, tra l’altro, è distribuita gratuitamente. Sempre che abbiate accesso all’iTunes Store americano. Kindle per iPhone, infatti, non è ancora disponibile sugli altri iTunes Store nazionali.

Mac Amazon Browser: un navigatore dedicato ad Amazon

Nome: Mac Amazon Browser 1.4
Categoria: Internet – Licenza: Free
Data di rilascio: 12.12.08 – Piattaforma: PPC/Intel

Uno degli aspetti di Internet che più ha le potenzialità di cambiare e migliorare la nostra vita di tutti i giorni è sicuramente il fenomeno del commercio in rete. Acquistare tramite il web, sia da negozi classici o da portali che offrono la possibilità di effettuare aste e scambi tra utenti, rappresenta sicuramente un’opportunità in grado di farci risparmiare parecchio tempo che altrimenti dovremmo impiegare durante il corso della nostra giornata.
Parlando di shopping attraverso la rete il primo nome che a tutti noi viene in mente è indubbiamente quello di Amazon, il leader incontrastato del settore che, dopo aver iniziato la sua attività proponendo ai clienti unicamente dei libri, offre oggigiorno una gamma di prodotti spropositata ed adatta ad ogni esigenza.
Proprio in quest’ottica vi presentiamo oggi Mac Amazon Browser, un navigatore che, come  ne suggerisce ampiamente il nome, è interamente dedicato all’universo dei siti web Amazon.

MacMiniColo: il Mac mini sopravviverà!

MacMiniColo.net è un’azienda di colocation hosting che fin dall’introduzione del Mac mini nel 2005 ha sempre usato questo computer come server fisico secondo una formula particolare: il cliente acquista il Mac mini, che rimarrà sempre suo, e paga un costo mensile di gestione che comprende diversi servizi aggiuntivi. Negli enormi rack presenti nella sede dell’azienda a Las Vegas  trovano posto centinaia di “piccoletti” e le foto di questi ammassi globulari di Mac hanno fatto il giro del Web più d’una volta. In un report intitolato “State of the Mac mini” da poco pubblicato sul proprio sito l’azienda del Nevada smentisce quanto recentemente sostenuto da Gizmodo e sostiene ciò che tutti vorremmo sentirci dire da Steve in persona: il Mac mini non verrà ancora mandato in pensione, anzi, un rinnovamento è vicino.

Sony BMG: musica senza DRM nel 2008. Un commento

Sony

Secondo quanto riportato da Business Week, Sony BMG si prepara ad offrire il proprio catalogo musicale senza protezioni DRM. Ultima delle grandi major ad operare questa scelta dopo Warner,Emi e Universal, Sony potrebbe essere spinta ad operare questa decisione da un grosso accordo pubblicitario con Pepsi che coinvolgerebbe uno dei nomi più grandi del suo parco artisti: Justin Timberlake.