Lo smartphone di Amazon arriva questa estate (con sei fotocamere)

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Amazon è entrata nei salotti americani solo da qualche giorno con il suo nuovo set-top box: FireTV. La compagnia di Jeff Bezos, però, sarebbe pronta anche ad occupare le tasche di milioni di utenti in tutto il mondo con un telefono cellulare. Lo smartphone di Amazon, di cui sentiamo parlare letteralmente da anni, potrebbe arrivare sul mercato il prossimo giugno.

Amazon presenta FireTV e dichiara guerra a Apple TV e Roku

Amazon è pronta a entrare nei salotti degli Stati Uniti e fare concorrenza a Apple TV e Roku. Si chiama FireTV, ed è l’ultimo set-top box ad arrivare sul mercato carico di aspettative e contenuti digitali, ed è stato presentato nelle scorse ore dall’azienda di Jeff Bezos.

Secondo il CEO di Roku, Apple TV è una perdita di soldi

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Parlando all’evento Code/Media del sito Re/code, il CEO di Roku e fondatore dell’azienda Anthony Wood ha detto la sua su Apple TV. Secondo Wood il set-top box di Apple sarebbe una perdita di soldi per l’azienda di Cupertino, e avrebbe paragonato Apple TV ad un accessorio per iPad.

iOS: a Natale attivazioni 2,3 volte sopra la media

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All I want for Christmas is an iPhone. Durante il giorno di Natale, il tasso di attivazione di nuovi dispositivi iOS è incrementato di oltre due volte, anche se a farla da padrone, per il terzo anno consecutivo, non è Apple, ma Amazon.

Kindle Fire: Amazon si prende gioco di iPad e Jony Ive

Amazon non si è mai fatta grossi problemi quando si tratta di prendere di mira iPad per sponsorizzare la sua gamma di tablet Kindle. Ora la compagnia di Jeff Bezos ha tirato fuori il suo nuovo spot commerciale per Kindle Fire HDX, e c’è da ridere.

App Store ancora sopra la concorrenza, ma può migliorare

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iOS è ancora considerato l’ecosistema di maggiore successo, almeno per gli sviluppatori. Nonostante la continua espansione di Android, lo store di applicazioni di Cupertino, inaugurato nel 2008, continua ad essere migliore della concorrenza di Google Play e di Amazon Appstore per Kindle Fire.

Kindle Matchbook, il killer di iBookstore?

Se siete come me, l’acquisto di un libro è un’attività molto frequente. E se siete come me, altrettanto frequente è l’angoscia della tragica domanda esistenziale che accompagna quel fatale momento. Come comprarlo, cartaceo o e-book? Non è un dilemma da poco. I vantaggi dell’e-book sono evidenti: disponibilità immediata (compro e posso subito cominciare a leggere), sincronizzazione istantanea su qualsiasi device, nessun ingombro e possibilità di portarsi dietro migliaia di titoli sul proprio iPad. E, normalmente, un prezzo minore, anche se non di molto.

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E-book, parla il giudice: «Niente intrusioni nel business di Apple»

Ogni giorno l’affaire e-book si arricchisce di nuove puntate. Dopo le polemiche per le proposte di pena del Dipartimento di Giustizia statunitense, definite «draconiane» da Apple, è stato diffuso un nuovo piano che – pur reiterando l’annullamento di tutti gli accordi effettuati con l’agency model da Cupertino e ancora in atto – dimezza la durata delle misure punitive. Ma l’elemento forse più interessante va ricercato nell’affermazione  del DOJ per cui Apple avrebbe implementato le nuove regole sugli acquisti in-app per colpire Amazon in modo specifico, penalizzandola e contemporaneamente impedendo agli utenti di effettuare una comparazione esaustiva dei prezzi dei libri elettronici. Nella proposta del Dipartimento, infatti, uno dei punti più controversi è proprio quello sulla reintroduzione coatta dei link d’acquisto nelle applicazioni.

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Caso e-book, i cinque editori contro il Dipartimento di Giustizia

Com’è d’altronde più che giusto per una vicenda che al suo cuore ha i libri, la storia del processo ad Apple per il cartello e-book si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari e colpi di scena. L’ultimo in ordine di tempo arriva dopo la richiesta da parte del Dipartimento di Giustizia di estromettere per anni Cupertino dalle contrattazioni per il mercato del libro elettronico, a cui cinque grandi editori (sì, sempre loro) hanno opposto un netto rifiuto.

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Caso e-book: ritornano i link diretti sulle app Kindle e Barnes & Noble?

Quando si dice andarci giù pesante. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha reso nota la proposta di ingiunzione per i rimedi relativi al caso del cartello e-book. Per Apple sarebbero dolori: cancellazione di tutti gli accordi coi cinque giganti dell’industria editoriale facenti parte della «cospirazione» e divieto di ulteriori patti per musica, film, serie televisivi e libri che potrebbero portare a un’innalzamento dei prezzi. Ma non sono tanto queste misure a preoccupare davvero Apple: secondo il Dipartimento di Giustizia, diventerebbe inoltre necessario permettere agli altri distributori di e-book – come Amazon e Barnes & Noble – la possibilità, per due anni, di inserire link diretti ai loro store all’interno delle rispettive applicazioni per iOS.

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Nexus 7: Google aggiorna il suo tablet Android con un display Full HD

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Poco più di un anno fa, Google ha stupito tutti con Nexus 7, il suo primo tablet economico da 7 pollici che ha fatto breccia nel mercato grazie alla sua qualità e al suo prezzo accessibile. Ieri sera la compagnia di Mountain View ha presentato un interessante aggiornamento del tablet, che questa volta arriva però in un ambiente decisamente più aggressivo rispetto a quello del 2012. Non solo sono disponibili diversi tablet Android nella sua stessa fascia di prezzo, ma ora anche Apple concorre nel settore tablet da 7 pollici con il suo piccolo juggernaut: iPad mini.

Ebook: cambiare tutto per non cambiare nulla

Molto forte, incredibilmente stupido.
Ventinove contatti su Linkedin non sono poi granché per chi fino all’anno scorso è stato Vicepresidente senior di Simon & Schuster, una delle quattro più grandi case editrici in lingua inglese, attualmente di proprietà della CBS. Eppure di questi tempi Elisa M. Rivlin non può lamentarsi per la scarsa popolarità. Il suo nome rimbalza in Rete da un paio di mesi, e cioè da quando una mail con la sua firma è diventata centrale nel processo intentato contro Apple per il cartello sugli ebook: poche righe al capo, l’attuale CEO Carolin Reidy, dove la Rivlin si toglie uno sfizio abbastanza controcorrente nel 2010, l’anno dell’iPad. E cioè definire Steve Jobs, o perlomeno una sua azione, «incredibilmente stupido».

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Apple e Amazon fanno pace e chiudono il caso “appstore”

Quando si utilizza il termine App Store il pensiero va subito al negozio virtuale di applicazioni per i dispositivi Apple, forse anche per merito di quella somiglianza app-Apple che spesso fa andare in crisi i giornalisti nostrani.
Sulla base di questa semplice considerazione a Cupertino hanno deciso che fosse il caso di chiudere la diatriba legale con Amazon per l’utilizzo commerciale del termine “appstore”. O almeno questa è la versione ufficiale.xl_Amazon Appstore

Amazon: uno smartphone 3D e un media player per la nuvole in arrivo?

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Da oltre un anno, Amazon è entrata nel mercato dei tablet. Con la sua linea di Kindle Fire, la compagnia di Jeff Bezos ha cercato di fare concorrenza ai dispositivi Android e in particolare modo all’iPad di Apple. Ora un nuovo articolo del (solitamente affidabile) Wall Street Journal sostiene che Amazon starebbe lavorando alla produzione di una nuova gamma di dispositivi Kindle, tra cui comparirebbe anche uno smartphone con schermo 3D.

Amazon Kindle Fire HD – la recensione di TheAppleLounge

Alla fine di ottobre Amazon ha lanciato il nuovo Kindle Fire HD anche in Italia, giusto in tempo per l’inizio della stagione delle compere natalizie.
Il Kindle Fire HD, successore del Kindle Fire (e basta), è un tablet da 7”, con display da 1280 x 800 pixel, disponibile solo in versione Wi-Fi e dai prezzi assai accattivanti (199€ per il modello 16GB e 249€ per quello da 32GB).
Ho avuto modo di testare il tablet di Amazon quasi due settimane: ho provato di liberarmi del “fardello” dell’esperienza iOS e ho cercato di capire se il Kindle Fire HD può essere davvero un valido concorrente dell’iPad e dell’iPad mini.

Tablet a prezzo di costo: i conti in tasca a Google ed Amazon

Alcuni analisti e molti potenziali clienti hanno criticato il prezzo di partenza dell’iPad mini, 329$ / 329€, considerato troppo alto in confronto a quello del Google Nexus 7 da 16GB (249$) e del Kindle Fire HD di Amazon (199$). Se dai secondi è lecito aspettarsi questa critica, visto che sono quelli che sganceranno la grana, altrettanto non si può dire dei primi – gli analisti – per i quali non dovrebbe essere difficile capire che non è molto sensato confrontare questi prezzi senza tenere conto di un elemento importante: Google e Amazon non ricavano alcun profitto dalla vendita dei propri dispositivi.

Causa sugli ebook: Jobs conosceva la posizione degli editori?

Il Dipartimento di Giustizia americano potrebbe utilizzare un video pubblicato dal Wall Street Journal nel 2010 (sezione da 1:52 in poi) come prova nella causa antitrust contro Apple e altri 5 editori, colpevoli, secondo le accuse, di essersi accordati per spingere verso l’alto il prezzo dei libri digitali.

Nel filmato, girato dalla giornalista del Wall Street Journal Kathrine Boehret alla presentazione dell’iPad di prima generazione, Steve Jobs parla con Walt Mossberg di vari aspetti relativi al nuovo iPad e rivela, con una sicurezza che il DOJ giudica sospetta, che presto non ci saranno differenze di prezzo fra i bestseller su Amazon e su iBookstore.