Apple Care: l’Antitrust multa di nuovo Apple

apple care agcm

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Nuova tegola per Apple, che di certo non è un bel regalo natalizio: l’Antitrust italiano, infatti, ha chiuso il procedimento di inottemperanza nei confronti dell’azienda di Cupertino con una sanzione di 200 mila euro.

AGCM: la garanzia Apple Care viola ancora il Codice del Consumo

Alla fine del 2011 l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) ha comminato ad Apple una multa da 900.000 € complessivi a causa delle pratiche commerciali scorrette nella commercializzazione dell’estensione di garanzia Apple Care Protection Plan (APP).

Apple ha perso l’appello, ha pagato e ha provveduto a informare meglio il consumatore con una pagina dedicata e riferimenti più espliciti alla garanzia biennale UE che al consumatore spetta di diritto.

Per l’AGCM, però, quelle pratiche non sono sufficienti: nel bollettino del 2 luglio 2012 l’autorità torna ad occuparti del caso, lamenta la reiterazione delle violazioni già contestate e minaccia provvedimenti che potrebbero arrivare perfino alla sospensione (per trenta giorni) delle vendite dei prodotti Apple nel nostro Paese.

Garanzia legale ed Apple Care, Apple pubblica una pagina di chiarimento

AppleCare Protection PlanLa multa da 900.000 Euro che l’AGCM ha comminato ad Apple a fine 2011 e le pressanti richieste (con toni a volte un po’ sensazionalistici) delle associazioni di tutela dei consumatori, hanno prodotto un risultato encomiabile: Apple si è finalmente decisa a pubblicare sui siti Europei una pagina dedicata in cui chiarisce, con apposito schemino, che differenza c’è fra la garanzia legale di conformità di due anni, la garanzia limitata Apple di 1 anno e l’Apple Care Protection Plan.

Altroconsumo: Apple sulla garanzia sbaglia ancora

Alla fine del 2011 l’AGCM, Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato, ha emesso una sanzione contro Apple per comportamenti commerciali scorretti in relazione alla vendita e alla promozione dell’Apple Care, l’estensione della garanzia Apple.
Apple sbagliava, secondo il garante, nel promuovere quella garanzia con termini pubblicitari ingannevoli che inducevano il consumatore a ritenere che quella di un anno fosse l’unica garanzia disponibile sui prodotti, favorendo un’erronea sovrapposizione della garanzia Apple e la garanzia di conformità imposta per legge.

Altroconsumo, a diversi mesi di distanza dalla sanzione, torna alla carica con un video girato con videocamere nascoste (e metodi francamente lontani dall’obiettività giornalistica) in cui mostra che almeno un paio di commessi Apple, sia degli APR che degli Apple Store, offrono ancora l’estensione di garanzia Apple Care come unica opzione, senza informare correttamente il consumatore sull’esistenza della garanzia di conformità standard su tutti i prodotti.

Apple Store Italia pubblica la decisione dell’AGCM sulle garanzie

Pochi giorni prima di Natale l’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato a tre società del gruppo Apple (Apple Sales International, Apple Italia s.r.l. e Apple Retail Italia) una sanzione pecuniaria di 900.000€ per pratiche commerciali scorrette. Come probabilmente già sapete al centro della vicenda c’è l’Apple Care, l’estensione a tre anni di garanzia che Apple avrebbe sempre venduto senza informare debitamente il consumatore dell’esistenza di una garanzia di due anni sui difetti di conformità dei prodotti, limitandosi a suggerire la validità della sola garanzia di un anno (quella obbligatoria per il produttore).
In quella sede  l’AGCM ha anche imposto ad Apple la pubblicazione sul proprio sito un estratto della delibera entro 90 giorni. Oggi Apple si è adeguata e ha inserito su Apple Store Online, bene in evidenza, un link (“Comunicazione a tutela dei consumatori”) per il download del PDF con l’estratto in questione.

Multa dell’Antitrust per la garanzia: Apple farà ricorso

AppleCare Protection PlanApple si prepara ad annunciare (a gennaio 2012) il miglior primo trimestre fiscale di tutti i tempi. Le vendite di prodotti Apple, in particolar modo iPhone, iPad e MacBook Air, la dicono lunga. Con questi tre oggetti del desiderio, l’azienda diretta da Tim Cook ha monopolizzato i mercati di smartphone, tablet e notebook. Dopo le vacanze prolungate ai dipendenti in occasione del giorno del ringraziamento e per le feste di fine 2011 e la felpa regalo designed in Cupertino (immaginiamo lo sforzo dei designer per scegliere colore e stampa da imprimere) dobbiamo immaginarci che Tim Cook farà qualche altro regalo alla grande famiglia della Mela.

Sembrava un anno perfetto, dal punto di vista dei ricavi, per Apple. Ma, proprio sul finire dell’anno, una nota stonata è arrivata dallo Stivale. Sebbene i ricavi di Apple siano da capogiro, iniziare l’anno che sta per arrivare con l’idea di dover pagare una multa da 900000 € (circa 1200000 US$) non deve far piacere a nessuno. E, poiché nessuno pagherebbe una tale multa senza batter ciglio (anche se nel torto), ecco che pure una azienda ricchissima come Apple si appresta a contestare formalmente la multa inflitta.

Antitrust e Apple Care: multa da 900 mila Euro per Apple

L’Antitrust italiana (AGCM) ha comminato una multa da 900.000 Euro alle tre società Apple che operano nel settore della vendita in Italia per la messa in atto di pratiche commerciali scorrette. La multa arriva a conclusione dell’indagine che l’Antitrust aveva aperto già da tempo in merito alla garanzia Apple e all’estensione di garanzia Apple Care. L’organo di vigilanza ha decretato che le informazioni per il consumatore erano fuorvianti e che non vi fosse la sufficiente chiarezza sui servizi di garanzia di legge e su quelli offerti a pagamento.

Sono tre le società del gruppo Apple che operano nel settore Retail in Italia e che sono coinvolte nel provvedimento: Apple Sales International, Apple Italia s.r.l. e Apple Retail Italia.
La cifra complessiva della multa è data dalla somma di due differenti sanzioni, dato che le pratiche commerciali scorrette che secondo l’Antitrust Apple ha messo in pratica nel nostro paese rientrano in due tipologie distinte.

Altroconsumo contro lo spot iPhone su AirPlay

Da fine agosto va in onda su vari canali italiani uno spot dell’iPhone incentrato su AirPlay. Nel caso non l’aveste mai incrociato durante una delle innumerevoli pause pubblicitarie che interrompono i bellissimi di Rete 4, lo trovate su YouTube.
Nello spot vengono messe in evidenza le possibilità che offre AirPlay su un iPhone operato dall’ormai consueta coppia di mani senza corpo ispirate alla Famiglia Addams. Tutto sembra molto semplice e immediato, ma solo alla fine del commercial una scritta avverte gli spettatori che per fare tutto quello che hanno appena visto non basta un melafonino, ma ci vuole anche “dell’hardware aggiuntivo”, come ad esempio una Apple TV o degli altoparlanti compatibili con AirPlay.
Quella scritta in piccolo, grigio chiaro su bianco, è sufficiente per non rendere ingannevole lo spot in questione? Secondo Altroconsumo la risposta è no e la nota associazione per la tutela dei consumatori ha già provveduto a fare un bell’espostino all’AGCM.

Apple Care, AGCM continua ad indagare (da maggio)

Nei giorni scorsi il CRTCU (Centro Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti) di Trento ha diffuso un comunicato in cui sosteneva che l’AGCM avesse “finalmente aperto un’istruttoria” sulla spinosa questione dell’estensione di garanzia Apple Care. La notizia è stata ampiamente ripresa, anche se in realtà non c’è nulla di nuovo sotto il sole e il comunicato ha ribadito semplicemente quanto l’AGCM aveva già reso noto a maggio, cioé l’apertura di un’ispezione su Comet Spa, Apple Retail Italia Srl, Apple Italia Srl e Apple Sales International volta ad acclarare le metodiche con cui viene fornito il prodotto Apple Care al consumatore italiano.
Abbiamo contattato l’ufficio stampa di AGCM, che ci ha confermato che il procedimento cui fa riferimento il comunicato del CRTCU è quello di cui vi abbiamo ampiamente parlato prima dell’estate. Novità ufficiali non possono esserci poiché l’istruttoria è ancora in corso ed è quindi ancora coperta da segreto.

Garanzia Apple e Apple Care: cerchiamo di capirne di più

Apple Care Protection Plan

La scorsa settimana l’AGCM, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, ha avviato un procedimento nei confronti di Apple e del distributore Comet per stabilire se l’Apple Care Protection Plan venga venduto “senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore”.
In parole pover l’AGCM vuole capire se l’offerta di Apple, che prevede un anno di garanzia Apple Care per la maggior parte dei propri prodotti, sia ingannevole oppure no.
La materia non è semplice, la legge europea che la regola relativamente complessa per i non addetti ai lavori – compreso il consumatore medio.
Per capire un po’ di più e cercare, nel limite del possibile, di fare luce sulla questione, abbiamo chiesto un parere legale a Gianluca Craia, dello Studio Legale Craia, patrocinatore e consulente legale d’impresa, esperto di mediazione civile e societaria.

Cosa dice la legge

Partiamo dai punti certi. Negli Stati che aderiscono all’Unione Europea, a seguito della direttiva 99/44/CE, (recepita nell’ordinamento italiano con D.lgs 2 febbraio 2002 n° 24),  in caso di vendita di un prodotto ad un consumatore, il venditore ha  l’obbligo di consegnare beni conformi al contratto di vendita.
Ciò significa che i beni devono:

  1. essere idonei all’uso al quale servono abitualmente beni dello stesso tipo (ad esempio: iPhone deve essere in grado di telefonare e connettersi ad internet, fare foto e video ecc.)
  2. essere conformi alla descrizione fornita dal venditore (su iPhone deve girare iOS 4.3.3 e successivi, il dispositivo deve avere la fotocamera a 5Mpx, essere in grado di girare video in HD e così via)
  3. presentare le medesime qualità e prestazioni  che il consumatore può ragionevolmente attendersi, anche sulla base della pubblicità realizzata dal venditore, produttore o suo agente e/o rappresentante (deve essere veloce, avere funzionalità al top rispetto ai parametri di riferimento, non avere problemi di connessione ecc.)
  4. essere idonei all’uso particolare richiesto dal consumatore e portato a conoscenza del venditore

Ogni volta che il bene non rispetta, anche alternativamente, una delle caratteristiche elencate, è non conforme.