Adobe aggiorna Flash Builder e Flex con il supporto ad iOS

Lo scontro di piattaforme fra Apple e Adobe è ancora in corso, nonostante il livello del conflitto si sia notevolmente ridotto rispetto alla prima metà del 2010. Da una parte Adobe ha aperto a soluzioni che prendano in considerazione anche l’HTML5, dall’altra Apple ha scelto di concedere qualche libertà in più agli sviluppatori che vogliano usare compilatori di terze parti con la modifica di alcuni passaggi chiave dei T.O.S. dell’iOS Developer Program dello scorso settembre.
In ogni caso Adobe non ha abbandonato la strategia della compilazione multipiattaforma e ieri ha aggiunto un nuovo tassello al mosaico, aggiornando Flash Builder e Flex alle versioni 4.5  e integrando il supporto alla compilazione del codice per iOS, Blackberry e Android.

Flash Player si aggiorna e finisce nelle Preferenze di Sistema

Adobe ha aggiornato il suo tanto discusso Flash Player per Mac, che giunge così alla versione 10.3. La versione finale, che segue una beta disponibile da un paio di mesi, introduce tra le altre novità la possibilità di controllare le impostazioni del player direttamente dal pannello di Preferenze di Sistema. Precedentemente Flash richiedeva di visitare il sito di Adobe per effettuare cambiamenti nelle impostazioni del player.

Adobe supporta lo standard HTTP Live Streaming di Apple

Forse per ricongiungere le strade delle due aziende, che si sono nettamente separate dall’uscita di iOS, Adobe ha svelato di voler supportare lo standard per lo streaming video definito da Apple per i suoi dispositivi mobili (tra cui il nuovo arrivato iPad 2), HTTP Live Streaming, nel suo Flash Media Server.

La notizia arriva direttamente da un nuovo post inserito sul blog dell’azienda, attraverso il quale viene fornita un’anteprima delle nuove funzionalità supportate per il video streaming. La presentazione è avvenuta anche durante l’evento NAB (National Association of Broadcasers) che si sta svolgendo a Las Vegas (e durante il quale Apple ha presentato ufficialmente il nuovo Final Cut Pro X).

Flash su Android, Steve Jobs aveva ragione?

Nella sua lettera aperta nota come “Pensieri su Flash” pubblicata sul sito di Apple qualche mese fa, Steve Jobs scriveva:

“Adobe ha pubblicamente affermato che Flash sarebbe arrivato sugli smartphone ad inizio 2009, poi per la seconda metà del 2009, poi entro la prima metà del 2010 e ora dico che sarà disponibile per la seconda metà del 2010. Pensiamo che probabilmente arriverà, ma siamo contenti di non essere rimasti col fiato sospeso. Chi può dire quali saranno le prestazioni?”.

Una prima versione di Flash 10.1 per dispositivi mobili è più o meno arrivata ed è effettivamente disponibile in Android 2.2 su Droid 2. Avram Piltch di Laptop Magazine, una pubblicazione che non è certo nota per il proprio amore incondizionato per i dispositivi Apple, lo ha testato e il verdetto è decisamente negativo. “Sono triste al pensiero di dover ammettere che Steve Jobs aveva ragione”.

Apple VS Adobe, la FTC “conferma” l’indagine sul SDK negando i documenti

E’ già da un paio di mesi che si vocifera di una possibile indagine della Federal Trade Commission sulla legittimità del paragrafo 3.3.2 dei nuovi T.O.S. dell’SDK di iOS 4, ovvero la postilla che ha tagliato fuori il compiler di applicazioni per iPhone che Adobe aveva integrato in Flash CS5 e, di fatto, i cross-compiler di terze parti. E’ stata proprio l’azienda di San José a depositare un esposto sulla questione presso la Commissione Federale per il Commercio.

Ora qualche conferma in più arriva da Wired. La FTC si è infatti rifiutata di fornire ai giornalisti le circa 200 pagine di documentazione raccolte sull’argomento a seguito della segnalazione di Adobe. Motivo: la possibilità che la diffusione dei contenuti interferisca con le indagini in corso e con i possibili provvedimenti che la FTC si riserva di prendere.

La Federal Trade Commission avvia un’inchiesta Anti-Trust nei confronti di Apple

Grazie a prodotti come iPhone e iPad, ormai Apple è una delle più grandi aziende, nel settore tecnologico, in termini di capitalizzazione (molto più di quanto lo era tempo fa); nonostante questo sia un ottimo segnale di grande vitalità dell’azienda, porta irrimediabilmente con sé anche un rovescio della medaglia; ormai Apple è sotto i riflettori mondiali, e ogni passo che l’azienda compie verrà misurato e valutato da diversi organi di controllo.

A seguito delle ultime “limitazioni” introdotte da Apple sul piano software, la Federal Trade Commission ha inviato un’inchiesta Anti-Trust nei confronti dell’azienda, per verificare se queste possano causare una concorrenza sleale per altre realtà aziendali del settore.

Apple aggiorna il paragrafo 3.3.2 dei termini del nuovo iOS SDK

Come riportato da AppleInsider, Apple fa una piccolissima marcia indietro nel contratto di licenza previsto dal nuovo SDK di iOS 4. Il famoso paragrafo 3.3.2, reo di aver innescato (principalmente) la disputa tra Apple e Adobe dal momento che impedisce l’utilizzo di piattaforme di sviluppo di terze parti per creare app, è stato leggermente rilassato.

Inizialmente, il paragrafo prevedeva che le applicazioni per iOS fossero scritte esclusivamente in Objective-C, C, C++ o JavaScript e che “alcun codice interpretato può essere scaricato o utilizzato in un’Applicazione ad eccezione del codice interpretato ed eseguito dalle API documentate da Apple e dall’interprete integrato”.

Flash su iPad e iPhone: Smokescreen e Cloud Browse

L’assenza di Flash su iPad, per quanto sia uno degli aspetti più criticati del nuovo dispositivo Apple, non ha impedito a più di 2 milioni di persone di farsi ammaliare (in meno di due mesi) dalla magica rivoluzione dell’iPad.
Si può essere d’accordo o meno sulla scelta di Steve e soci di tenere Flash lontano dagli iDevices. In ogni caso fa piacere sapere che c’è chi mette a frutto il proprio ingegno per cercare metodi atti ad aggirare questa limitazione, in un modo o nell’altro. Gli approcci al problema sono molteplici e, come nel caso di Smokescreen e Cloud Browse, a volte hanno in comune solamente la volontà di portare in qualche modo Flash sull’iPhone o sull’iPad.

Steve Jobs rispetta ed ammira Adobe, ma non gli piace Flash

Nuovo scambio di missive tra Jobs e un utente Apple (tale Josh Cheney), che come tanti altri, ha avuto l’idea di contattare il CEO per porgli una domanda; questa volta, oggetto della discussione è Adobe e il suo Flash.

Con questo ritmo, nell’arco di un mese, avremo tante di quelle puntate da poter girare una soap-opera intera su Apple e Flash, ma per dovere di cronaca, vale la pena riportare anche quest’ennesima risposta di Jobs, che poco aggiunge a quanto detto finora ufficialmente con i suoi “Thoughts on Flash”.

Adobe Vs. Apple: il 26% del Web è iPad ready

Una nuova ricerca condotta da Meefeedia, una sorta di motore di ricerca multimediale che indicizza i video di una vasta gamma di siti, suggerisce che allo stato attuale circa il 26% del Web è già iPad Ready, ovvero il 26% dei siti campione presi in analisi ha sostituito Flash (o fornito un’alternativa) con un player HTML5 e la codifica H.264 per i video.

Meefedia ottiene i propri dati da circa 30.000 siti (fra di essi anche Hulu, CBS Video, YouTube, ABC). La percentuale, che può sembrare bassa, in realtà mostra una crescita notevole se confrontata con la stessa analisi condotta 4 mesi fa, quando solamente il 10% dei siti analizzati rispondeva alle stesse caratteristiche di compatibilità con iPhone OS.

Adobe risponde ad Apple su Flash e l’Open Web

Continua lo scontro fra titani. Adobe ha risposto ufficialmente ai pensieri su Flash del CEO di Apple Steve Jobs con una vera e propria combo mediatica: una lettera aperta scritta a quattro mani dai cofondatori di Adobe Chuck Geschke e John Warnock (Our Thoughts on Open Markets); una nuova pagina sul sito Adobe che vuole fare chiarezza e asserire la “verità su Flash”; una nuova campagna pubblicitaria online (in Flash) sparata sui principali siti tecnologici e in un paginone di un noto quotidiano americano.

Il tema di questi tre interventi congiunti è la libertà di scelta. Adobe vuole ergersi a paladina della libertà, per gli sviluppatori e gli utenti, contro il tiranno Apple, colpevole di voler imporre un pensiero unico che uccide l’innovazione.

Microsoft: il futuro del Web è HTML5

Adobe e il suo Flash Player non stanno attraversando un buon periodo. Il futuro di Flash sul Web è sempre più compromesso, soprattutto se due colossi come Apple e Microsoft remano contro.

Sappiamo già che in quel di Cupertino non hanno la minima intenzione di introdurre il supporto a Flash né su iPhone né su iPad e che l’obiettivo è quello di facilitare l’integrazione del prossimo HTML5. A quanto pare, nella battaglia Flash vs HTML5, Microsoft ha deciso di “schierarsi” accanto ad Apple.

Il CEO di Adobe risponde a Steve Jobs

La lettera aperta in cui Steve Jobs spiega in 6 dettagliati punti perché Apple non vuole Flash sui propri dispositivi non ha mancato di suscitare reazioni in casa Adobe.
Il CEO dell’azienda, Shantanu Narayen, ha risposto pubblicamente ad Apple con un intervista rilasciata nel pomeriggio di giovedì al Wall Street Journal.

La prima impressione è che Adobe avrebbe fatto meglio a non rispondere a caldo con un’intervista ma preparando un documento più formale e soprattutto in grado di rispondere nei particolari alla dettagliata lettera di Steve Jobs. Le argomentazioni di Narayen sono poco pungenti ed esprimono concetti inflazionati che ormai non convincono più.

Adobe ha interrotto il supporto per iPhone OS 4 in Flash CS5

Adobe si arrende. Non avendo digerito affatto il nuovo contratto di licenza dell’SDK di iPhone OS 4.0, con il quale viene impedito l’utilizzo di strumenti cross-platform per creare applicazioni eseguibili da iPhone/iPad, l’azienda ha deciso di abbandonare lo sviluppo del supporto per iPhone all’interno di Flash CS5.

La conferma ufficiale arriva da Mike Chambers, Platform Manager di Adobe Flash, che nei giorni scorsi ha fornito sul suo blog una spiegazione dettagliata riguardo il suo (e di Adobe) punto di vista sulla faccenda, sottolineando che, sebbene il Packager per iPhone continuerà ad essere presente in Flash Professional CS5, Adobe cesserà di investire risorse sul progetto.

iPhone OS 4.0 riaccende la battaglia tra Apple e Adobe

Dopo aver appreso che la licenza del nuovo SDK per iPhone OS 4.0 esclude categoricamente l’utilizzo di strumenti di conversione per creare applicazioni eseguibili da iPhone/iPad, era lecito aspettarsi una dura reazione da parte dell’azienda maggiormente colpita da questa drastica decisione: Adobe e il suo Flash.

Come vi abbiamo fatto sapere ieri, nel nuovo contratto di licenza si esclude l’utilizzo di API private (niente di nuovo rispetto all’SDK precedente) e degli strumenti, come quello integrato in Flash CS5, che permettono agli utenti di creare applicazioni compatibili con i dispositivi mobili di Apple, a partire da linguaggi che non siano Objective-C, C o C++ (ad esempio, Action Script 3 di Flash).

Siti per iPad, Apple fa l’elenco dei “buoni”

A Steve Jobs, si sa, Flash non piace per niente. La considera una tecnologia morente, surclassata da standard Web più moderni, come HTML5, CSS3 e compagnia bella. Difficile non essere d’accordo se si usa un Mac, non fosse altro che per la palese instabilità del plugin di Adobe sui computer della Mela.

L’assenza di Flash dall’iPad, una delle carenze maggiormente criticate dai detrattori del nuovo Tablet Apple, ha provocato un bel po’ di mugugni da parte di alcuni editori online, restii al cambiamento. Negli ultimi giorni, però, alcuni fra i siti d’informazione più visitati del web hanno cominciato a togliere di mezzo i contenuti in Flash e hanno messo online delle nuove versioni dei propri siti appositamente riprogettate per l’iPad. E Apple non si è fatta sfuggire di certo l’occasione per rimarcare questo cambiamento.

iPad: NPR e WSJ faranno a meno di Flash sui loro siti Web

Come riportato da AppleInsider, National Public Radio e il The Wall Street Journal hanno intenzione di realizzare delle versioni specifiche dei loro portali Web, evitando di impiegare la tecnologia Flash di Adobe (della quale si è discusso molto ultimamente), destinate agli utenti iPad.

Peter Kafka di MediaMemo ha svelato che sia NPR che WSJ adatteranno almeno alcune parti dei loro siti web in modo da essere fruibili correttamente anche attraverso il tablet di Apple, che come sappiamo non supporta la tecnologia di Adobe (soprattutto per motivi legati alle prestazioni). Tutto ciò è possibile grazie all’utilizzo di HTML5, in forte ascesa negli ultimi mesi e destinato, probabilmente, a diffondersi ulteriormente. La versione ad-hoc per iPad mostrerà gli stessi contenuti e affiancherà sia il sito tradizionale sia quello per dispositivi mobile (tra cui iPhone).

Steve Jobs al direttivo del WSJ: Flash è moribondo

A Steve Jobs, ormai lo sappiamo, Flash proprio non piace. Durante un incontro con i dipendenti alla Town Hall, a seguito della presentazione dell’iPad, Jobs aveva già apertamente dichiarato al sua avversione alla tecnologia multimediale di Adobe.
Secondo quanto riportano le fonti di ValleyWag, Jobs avrebbe reiterato questo suo punto di vista anche durante l’incontro con gli executives del Wall Street Journal avvenuto durante l’ormai noto tour di “promozione” di iPad presso i grandi editori newyorchesi.
Durante la riunione, incalzato sull’argomento, Jobs ne avrebbe dette di tutti i colori su Flash, definendo “trivial”, ovvero banale, l’eventuale processo di eliminazione totale di Flash dalle pagine del WSJ. L’edizione online del giornale di Murdoch fa largo uso della tecnologia di Adobe per la pubblicazione di contenuti multimediali.

Apple elimina Flash anche dal video di presentazione dell’ iPad

Ricordate il dubbio relativo alla capacità, o meno, di iPad di riprodurre contenuti Flash nei siti web visualizzati attraverso Safari? La confusione era stata generata da due diverse modalità di visualizzazione delle pagine del New York Times: durante il keynote di Jobs, infatti, il sito web veniva riprodotto quasi completamente, ad eccezione di un componente Flash (al cui posto veniva visualizzato il classico “mattoncino lego”), mentre nel video promozionale di iPad sul sito Apple, le pagine del NYT venivano riprodotte per intero, Flash compreso.