iAd, Apple taglia ancora i costi d’ingresso

Apple ha ridotto ancora una volta i costi minimi per la sottoscrizione di una campagna pubblicitaria su iAd. Bloomberg scrive che secondo un paio di fonti interne al settore adesso la quota minima da versare ad Apple non è più di 500.000$ bensi di 300.000$. Quando la piattaforma pubblicitaria è stata inaugurata i grandi inserzionisti dovevano essere disposti a sborsare almeno un milione di dollari per poter essere “ammessi” al programma.
Gli alti costi della piattaforma pubblicitaria ufficiale Apple hanno sempre funzionato volutamente da selezione all’ingresso, ma nonostante da Cupertino sostengano che il programma funziona e che sono già più di 100 le campagne di alto livello attivate (senza contare gli iAds a basso costo per gli sviluppatori), le percentuali di invenduto rimangono alte e la concorrenza sembra cavarsela molto meglio.

Adobe Flash CS5: Adobe riprende lo sviluppo del Packager for iPhone

Gli inaspettati cambiamenti di ieri che hanno drasticamente allentato, fra le altre, le restrizioni dell’App Store verso le applicazioni realizzate con compilatori di terze parti hanno avuto subito una conseguenza importante.
Adobe ha annunciato ufficialmente che è già ripartito il lavoro di sviluppo sul Packager per iPhone, un tool di compilazione integrato in Flash CS5 che permette ai developer di creare un’applicazione per iPhone direttamente dal codice sviluppato con Action Script 3.

La Federal Trade Commission avvia un’inchiesta Anti-Trust nei confronti di Apple

Grazie a prodotti come iPhone e iPad, ormai Apple è una delle più grandi aziende, nel settore tecnologico, in termini di capitalizzazione (molto più di quanto lo era tempo fa); nonostante questo sia un ottimo segnale di grande vitalità dell’azienda, porta irrimediabilmente con sé anche un rovescio della medaglia; ormai Apple è sotto i riflettori mondiali, e ogni passo che l’azienda compie verrà misurato e valutato da diversi organi di controllo.

A seguito delle ultime “limitazioni” introdotte da Apple sul piano software, la Federal Trade Commission ha inviato un’inchiesta Anti-Trust nei confronti dell’azienda, per verificare se queste possano causare una concorrenza sleale per altre realtà aziendali del settore.

AdMob: Apple ci vuole fuori da iOS 4

Con la Golden Master di iOS 4 sono giunti nelle mani dei developers anche nuovi e corposi Terms of Service. Sebbene per la maggior parte degli sviluppatori con il nuovo contratto non cambi quasi nulla (almeno non direttamente), c’è un nuovo paragrafo che ha fatto infuriare AdMob, provider di pubblicità mobile acquisito da Google nel 2009 e già presente su iPhone OS da tempo.

Il punto 3.3.9 dei nuovi ToS di iOS 4 è il pomo della discordia. Secondo quanto si legge in questo passaggio la raccolta di dati di profilazione degli utenti potrà essere utilizzata solamente dietro consenso esplicito, dovrà essere limitata al solo uso per fini pubblicitari, si potrà raccogliere solamente un set di informazioni decise da Apple e la collezione sarà concessa unicamente ad aziende indipendenti (cioè non affiliate con produttori o distributori di dispositivi mobili) e operative solo nel settore del mobile advertising. Quest’ultima specifica racchiude il nocciolo della questione, perché se applicata, potrebbe bannare del tutto AdMob da iOS 4.

Google: FTC approva l’acquisizione di AdMob

Durante la giornata di ieri la U.S Federal Trade Commission (FTC) ha approvato, con 5 voti favorevoli contro 0, l’acquisizione di AdMob per 750 milioni di dollari da parte di Google. Al di là dell’aspetto di cronaca, la notizia può diventare interessante se interpretata con una certa chiave di lettura.

Tra le motivazioni espresse, infatti, viene citata Apple e il suo nuovo servizio di advertising mobile iAd, sottolineando come l’acquisizione di AdMob sia giustificata da un crescente livello di competitività nel settore pubblicitario. In pratica, secondo la Commissione, la scelta di Apple di lanciare un proprio servizio di advertising ha “oscurato” i problemi di antitrust legati all’acquisizione di AdMob da parte del concorrente Google.

Apple introduce il programma “ViP” per applicazioni iPhone

Con il rilascio dei termini di licenza dell’ultimo iPhone OS 4 (a causa dei quali Apple potrebbe essere oggetto di un’indagine dell’antitrust), oltre le varie dispute riguardo il divieto di utilizzare cross-compiler, si è capito che Apple avrebbe trovato il modo di fornire ad iAd una posizione privilegiata rispetto agli altri network di advertising per dispositivi mobili.

TechCrunch è venuto a conoscenza di una mail con allegato (l’immagine di apertura) inviata da Quattro Wireless (recentemente acquisita da Apple) ad un developer di applicazioni per iPhone nella quale si legge: “Siamo lieti di annunciare il lancio di un nuovo programma durante questo mese chiamato ViP (Verification of iTunes Purchase).”

Le agenzie pubblicitarie iniziano a ricevere dettagli su iAd

Dopo la presentazione della nuova piattaforma per l’advertising mobile di Apple, iAd, iniziano ad emergere i primi dettagli a riguardo.

La notizia, riportata da MacRumors, arriva dall’agenzia pubblicitaria Hill Holliday che, tramite Ilya Vedrashko, ha pubblicato un paio di giorni fa un post nel quale viene raccontato il primo incontro con il team iAd di Apple. In tale occasione, le parti hanno parlato a proposito delle intenzioni dell’azienda di Cupertino riguardo il settore della pubblicità su dispositivi mobili.

Apple introdurrà iAd, per il mobile advertising, il 7 aprile?

Secondo quanto riportato da MediaPost, dopo il 3 aprile (data del lancio ufficiale di iPad, modello Wi-Fi) Apple ha in serbo una “next big thing” che potrebbe essere annunciata mercoledì 7 aprile.

Come si può leggere nell’articolo cui facciamo riferimento, il nuovo prodotto verrebbe chiamato iAd e rappresenterebbe “un sistema personalizzato per l’advertising mobile (sistema di pubblicità personalizzato in ambito mobile, ndr)”. Sarebbe, quindi, questa la motivazione per cui Apple ha acquisito Quattro Wireless all’inizio dell’anno, per una cifra che si aggira attorno ai 275 milioni di dollari. Quattro Wireless è un’azienda che si occupa di mobile advertising e diretta concorrente di AdMob, altra importante compagnia del settore acquisita da Google (per 750 milioni di dollari) a novembre del 2009, per la quale anche Apple nutriva un forte interesse.

Apple ha acquisito Quattro Wireless [UPDATE: confermato]

quattrowireless

Secondo quanto riportato da Kara Swisher di All Things Digital, Apple sarebbe in procinto di annunciare ufficialmente l’acquisizione di Quattro Wireless, azienda che si occupa di advertising mobile, per 275 milioni di dollari.

Secondo la descrizione fornita sul sito della compagnia, Quattro Wireless è leader nel settore dell’advertising mobile a livello globale e “permette ai publisher e agli inserzionisti di raggiungere il proprio target attraverso il mobile web, nelle applicazioni e nelle piattaforme video con insuperabile precisione, trasparenza e ROI (return on investment)”.

Di fatto Quattro Wireless è un diretto concorrente di AdMob, altra importante compagnia di advertising mobile acquisita da Google ad inizio novembre. Secondo fonti del settore, Apple avrebbe espresso un interesse anche per l’acquisizione di AdMob prima che si facesse avanti Big G con un assegno da 750 milioni di dollari. Secondo la Swisher l’annuncio dell’acquisizione potrebbe avvenire già quest’oggi. Tuttavia, conoscendo Apple, non è detto che venga diffuso un comunicato al riguardo. In caso di novità vi terremo aggiornati con un update a questo articolo.
UPDATE:
Quattro Wireless ha confermato l’acquisizione. Maggiori dettagli dopo il salto.

iPhone e iPod touch: il 2% è in Italia

screen-shot-2009-12-18-at-5-36-57-am

Apple ci ha ormai abituato a “grandi annunci” presentando i numeri che la galassia iPhone ha generato fino ad ora: dispositivi venduti, applicazioni disponibili oltre ai “vari miliardi di download” da App Store. Si stima che il numero globale di dispositivi con iPhone OS in circolazione sia di circa 78 milioni di cui il 50%, circa 39 milioni di dispositivi, si trova negli Stati Uniti. L’Italia rimane ai piedi della speciale classifica delle “nazioni più iPhonate” con un dignitoso ottavo posto generato dalla presenza sull’italico suolo del 2% circa di tutti gli iPhone e iPod touch venduti nel mondo.

Non è il buon Mago Zurlì a fornire questi dati ma è la solita AdMob, società che mette a disposizione i banner per il mercato mobile. Sebbene sulla correttezza degli stessi non metterei la mano sul fuoco, trovo il grafico utile per farsi un’idea, seppure approssimativa, della localizzazione mondiale di tutti gli iPhone e iPod touch.

iPhone OS: suo il 50% del traffico internet grazie alle App?

admob

Secondo i dati forniti da AdMob (link al file PDF), iPhone e iPod touch nel mese di ottobre hanno generato circa il 50% del traffico internet tra gli smartphone. Un dato impressionante, un dato che non può (e forse nemmeno “deve”) passare inosservato: si è realizzato dunque il sogno di Apple, ovvero quello di mettere tra le mani dei propri utenti un device portatile che sia realmente “internet friendly“.

Relativamente agli Stati Uniti, la percentuale di traffico internet generata da iPhone e iPod touch è ancora maggiore: il 55% del traffico internet generato tra gli smartphones. iPhone OS riesce così a battere in maniera schiacciante tutti i più agguerriti competitor come i devices con sistema operativo Android e tutta la gamma dei BlackBerry. Nokia, invece, tiene salda la propria quota nei mercati asiatici Nokia ottenendo uno straordinario 90%.

Analizzando bene le statistiche, però, ci si accorge che non si tratta solo di “puro traffico internet” ottenuto tramite la navigazione attraverso i siti web.

Apple ha tentato di acquisire AdMob prima di Google?

admob-offices

Un articolo scritto da Serena Saitto, Brian Womack e Connie Guglielmo per Bloomberg, sostiene il recente interesse di Apple nei confronti di AdMob, società specializzata in pubblicità per dispositivi mobili con sede a San Mateo, California. Interesse subito tramontato dopo che Google ha deciso di investire 750 milioni di dollari per poterla acquisire.

“AdMob Inc. è stata contattata da Apple riguardo una possibile acquisizione prima che la compagnia accettasse un’offerta da 750 milioni di dollari da parte di Google Inc., secondo quanto riferito da persone informate sui fatti”, si legge nell’articolo. Secondo una fonte che ha preferito rimanere anonima dal momento che la negoziazione non era pubblica, Apple ha contattato AdMob poche settimane prima che Google facesse la sua offerta,

iPhone: il 40% del mercato pubblicitario mobile è suo

160006-worldwide_os_share_500

AdMob, la società che offre pubblicità in internet per i dispositivi mobile, ha snocciolato i dati finanziari relativi al periodo febbraio – agosto 2009. Tra essi, di particolare interesse, c’è un grafico che mostra la divisione degli annunci per brand, ovvero quali sono i telefoni cellulari più utilizzati per navigare.

iPhone, ovvero il 51% del traffico mobile USA, 52% in Europa

Sia che siate tra i sostenitori dei dispositivi mobili di Apple, iPhone e iPod Touch, sia che siate tra i loro detrattori, su una cosa potrete sicuramente essere d’accordo: si tratta di prodotti che hanno rivoluzionato il mercato e hanno avvicinato le masse ad un utilizzo in mobilità dei servizi internet.

Non sto in questo articolo mettendo in discussione il fatto che anche con altri terminali si possa navigare sul web, o scaricare la posta elettronica, ma mi riferisco in particolare al fatto che Apple, avendo preso specifici accordi con le compagnie telefoniche, le ha spinte a creare abbonamenti con bundle di traffico dati che in passato erano rari o utilizzati, dato il loro costo, solamente dai professionisti.