Partiamo subito da tutti i dati principali, in breve. Apple nel Q4 2015 ha registrato un fatturato di 51,5 miliardi, battendo le aspettative di Wall Street. Nel 2014 l’ultima trimestrale dell’anno ammontava a 42,1 miliardi di dollari.
I profitti sono di 11,1 miliardi di dollari, 1,96 per azione, da confrontare con quelli del Q4 2014, che furono di 8,5 miliardi e 1,42$ per azione.
I mercati internazionali in cui Apple è presente hanno contribuito per il 62% del fatturato e il margine lordo, dato che gli analisti attendono sempre con trepidazione, è stato addirittura del 39,9%, contro il 38% del 2014. Nelle contrattazioni after hours la borsa ha reagito bene, e il segno è ampiamente positivo.
AAPL quotazioni
AAPL, lunedì lo split delle azioni
Dicesi split delle azioni l’operazione di frazionamento del numero di titoli di una società quotata con conseguente suddivisione del valore. E’ quello accadrà il prossimo lunedì, 9 giugno, alle azioni Apple: chiunque ne possegga una già oggi, lunedì se ne ritroverà 7, ad un settimo del valore di mercato che AAPL farà registrare questa sera al suono della campanella del Nasdaq.
I risultati finanziari del Q1 2014 Apple
Apple ha annunciato pochi minuti fa i risultati finanziari relativi al primo trimestre dell’anno fiscale 2014 (ottobre, novembre e dicembre 2013). E’ un trimestre record, anche se in linea con le aspettative delle aziende e degli analisti. Fatturato e vendite sono in crescita rispetto al Q1 2013, mentre i profitti non crescono e rimangono stabili anno su anno. Passiamo ai dati: il fatturato del Q1 2014 Apple ammonta a 57,6 miliardi di dollari. L’azienda ha registrato profitti per 13,1 miliardi di dollari, vale a dire 14,50 $ per azione. I profitti dello stesso trimestre nel 2013 furono sempre di 13,1 miliardi di dollari. Il margine lordo si assesta sul 37,9%, più o meno in linea con il 38,6% del Q1 2013. Le vendite internazionali dei prodotti dell’azienda hanno contribuito al 63% del fatturato globale.
I risultati fiscali del Q1 2014 Apple arrivano il 27 gennaio
Apple ha annunciato ieri che il prossimo 27 gennaio si terrà la consueta Conference Call per l’annuncio dei risultati del primo trimestre fiscale del 2014.
L’ufficializzazione dei numeri del trimestre ottobre-dicembre 2013 è particolarmente attesa da analisti ed investitori perché mostrerà la performance delle vendite sotto le feste e soprattutto darà un primo quadro generale su iPad mini Retina e iPad Air, arrivati sul mercato proprio durante il trimestre.
Carl Icahn vuole uno stock buyback da 150 miliardi di dollari
Possiamo solo immaginare come si sia svolta la conversazione. “Buonasera Signor Icahn”. “Buonasera Signor Cook, come va?”. “Benone, le piacciono i nostri nuovi iPhone?”. “Si, molto belli. Piuttosto, che ne dice di far ricomprare ad Apple centocinquanta miliardi in azioni AAPL?”.
Improbabile che il tono fosse questo e magari ci sarà stato qualche convenevole in più. Ma il succo non cambia. Il mega-investitore Carl Icahn ha chiesto a Cook, in un incontro avvenuto lunedì sera alla presenza del CFO Peter Oppenheimer, di aumentare sensibilmente i capitali destinati al buyback dei titoli dell’azienda. E lo ha reso noto con un tweet che ha
fatto impennare immediatamente AAPL.
Carl Icahn crede nel futuro di Apple senza Steve Jobs
Giusto ieri vi segnalavamo l’intervista con cui Larry Ellison, capo supremo di Oracle e amico intimo di Steve Jobs, ha dipinto un pessimo futuro per Apple senza il suo co-fondatore e iCEO.
Oggi arriva un’indicazione di segno opposto da parte di Carl Icahn, noto hedge fund manager e “raider” statunitense. Icahn contraddice Ellison non con un’altra intervista, ma con un azione ancor più inequivocabile: un importante acquisto di azioni Apple. Una decisione, spiega il magnate con un paio di tweets, maturata dopo un proficuo colloquio con Tim Cook.
Il bonus di Tim Cook sarà legato alla performance del titolo Apple
Più di una volta in passato il CEO Tim Cook ha espresso la propria preoccupazione per l’andamento insoddisfacente delle azioni AAPL nel corso degli ultimi mesi. “Il calo del prezzo delle azioni Apple negli ultimi due trimestri è stato frustrante per noi”, aveva dichiarato, dicendosi sicuro che Apple avrebbe dato modo a Wall Street di ricredersi molto presto.
Poteva essere solo un facile statement strappa applausi e invece Cook ha voluto, ancora una volta, far seguire i fatti alle parole. Il CEO Apple ha chiesto infatti di modificare i termini del suo bonus personale (quello ricevuto nel 2011 quando divenne CEO) per legarlo in maniera più diretta alla performance di AAPL. Il Consiglio di Amministrazione ha provveduto ad accontentarlo.
Q2 2013 Apple: appunti dalla conference call con gli analisti
Ieri sera Apple ha annunciato i risultati fiscali per il secondo trimestre del 2013 (periodo gennaio-marzo). Come avevano previsto gli analisti i profitti sono calati a causa di un abbassamento del margine lordo, “causato” dal successo dell’iPad mini, ma il fatturato è cresciuto.
Tim Cook e Peter Oppenheimer ne hanno parlato a lungo durante la conference call con gli analisti, durante la quale il CEO ha reiterato quanto già allegato al comunicato ufficiale di ieri sera: l’autunno del 2013 porterà con sé grosse novità, fra cui probabilmente anche un prodotto interamente nuovo.
Di seguito ho raccolto alcuni appunti e qualche numero dalla call con gli analisti di ieri sera.
Questa sera arrivano i risultati Apple del Q2 2013
Se seguite con una discreta costanza le news dal mondo Apple avrete notato certamente una discreta assenza di serie “novità” nel corso degli ultimi mesi, che non è detto significhino necessariamente cambiamenti in negativo.
In compenso (o di conseguenza?) non sono mancate le infinite analisi sulla via del declino che Apple avrebbe ormai inesorabilmente imboccato, culminate nella non notizia (perché di questo, fattivamente si tratta) sull’imminente licenziamento di Tim Cook da parte del Consiglio di Amministrazione Apple.
Sono i motivi per i quali l’attenzione sui numeri che Apple riporterà ufficialmente questa sera è massima. Se le previsioni sul calo dei profitti anno su anno sono giuste, la risposta di Wall Street potrebbe essere assai poco clemente.
AAPL crolla e intanto Verizon fa il record di attivazioni dell’iPhone
Dopo il tracollo di mercoledì legato alle cattive notizie che arrivavano da Cirrus Logic, il titolo Apple ieri ha preso una nuova batosta, – 2,67% in chiusura, che le ha fatto perdere lo scettro di azienda con la più alta capitalizzazione di mercato, che è tornato a Exxon Mobil.
Non si è ben capito il motivo di questo nuovo calo, visto che non vi sono state nuovi indicatori di possibili debacle nella vendita di iPhone e iPad. Anzi, neppure l’annuncio dell’aumento delle attivazioni iPhone da parte di Verizon ha potuto nulla per fermare la corsa al ribasso.
I risultati del Q2 2013 Apple arrivano il 23 aprile
Apple ha annunciato ieri che la conference call relativa ai risultati finanziari del secondo trimestre del 2013 fiscale dell’azienda si terrà martedì 23 aprile prossimo, alle 14:00, ora della Costa Pacifica (le 23:00 in Italia). I dati ufficiali saranno come sempre disponibili un po’ in anticipo e già verso le 22:30 con ogni probabilità sapremo come è andato questo trimestre che, secondo gli analisti sarà il primo con profitti in calo anno su anno (o a crescita nulla) da dieci anni a questa parte.
Q2 2013 Apple, profitti in calo per la prima volta in dieci anni?
Con il mese di marzo si chiuderà questa settimana anche il secondo trimestre fiscale (che corrisponde all’incirca al primo trimestre solare) di Apple.
Gli analisti non portano buone notizie. Tutti, non soltanto quelli più pessimisti, sono concordi nelle proprie stime negative: per la prima volta in dieci anni nel Q2 2013 i profitti Apple non sono cresciuti rispetto al trimestre precedente. Non perché il fatturato non sia ancora una volta “da record” anno su anno, ma perché il margine lordo si è sensibilmente abbassato.
Apple pagherà altri dividendi, o comprerà ancora azioni
Apple ha un serio problema di liquidità. Non perché ha troppi pochi soldi in cassa, anzi, al contrario: ne ha troppi e deve trovare un modo per spenderli, possibilmente creando valore per gli azionisti.
Secondo la rivista online Quartz, che piazza un interessante scoop che batte sul tempo Wall Street Journal, Fortune, BusinessWeek o altre pubblicazioni che di solito hanno l’egemonia su questo tipo di notizie, il piano è quello di insistere sul programma di Stock Buyback e sul pagamento di un dividendo più alto agli azionisti.
Dagli ad AAPL: secondo Yeung (Citi) nel Q2 Apple non supera la guidance
Ieri il titolo AAPL si è rapidamente rimangiato quanto di buono aveva fatto nella sessione di martedì scorso.
Il “merito” della giornata storta va tutto ad una serie di report pubblicati da vari analisti che hanno continuato a cavalcare l’onda del sentimento negativo nei confronti di Cupertino. Fra tutti spicca Glen Yeung di Citi, secondo cui Apple non riuscirà a superare le proprie previsioni per il trimestre, che l’azienda aveva fornito in una nuova “versione” proprio per evitare il toto-fatturato da parte degli analisti. Nel frattempo un analisi pubblicata da ComScore e largamente ignorata da Wall Street mostra come l’iPhone abbia sensibilmente guadagnato terreno su Android nel corso degli ultimi mesi.
Wall Street e la percezione negativa del titolo Apple
Il titolo Apple, dopo il tracollo seguito all’annuncio dei risultati fiscali del primo trimestre 2013, non sembra dare segni di ripresa. Il reality distortion field che Steve Jobs aveva saputo erigere a protezione di Apple sembra aver subito un repentino cambio di polarità. Uno “shift” nella percezione del valore e delle possibilità future dell’azienda che, secondo un’interessante editoriale di Ben Bajarin pubblicato su Time, coinvolge in maniera massiccia anche i grandi investitori di Wall Street.
Quanti iPhone, iPad e Mac ha venduto Apple nel Q1 2013
Ieri una vera e propria tempesta monsonica ha colpito il titolo AAPL portandolo giù del 3,57%. Il merito del dissesto è di un report del Wall Street Journal Asia, secondo cui Apple avrebbe tagliato nettamente gli ordini per le componenti dell’iPhone 5 a fronte di un netto calo della domanda rispetto alle aspettative.
Nel frattempo Philip Elmer-DeWitt, su Fortune, ha proceduto a stilare le ormai abituali tabelle delle previsioni offerte da analisti indipendenti e “professionisti” sulle vendite dei Mac, degli iPad e degli iPhone. Nel caso di quest’ultimo prodotto, gli “aruspici” del titolo AAPL non sembrano aver notato in autonomia il grave calo di cui parlava il WSJ.
Secondo il Wall Street Journal Apple vende meno iPhone 5 del previsto
Se volete assistere ad un “lunedì nero” borsistico in prima persona prendete i popcorn e una bibita e aprite il vostro browser sulle quotazioni AAPL all’apertura del Nasdaq. Ci sono buone possibilità (ma non la certezza) di assistere ad una specie di incidente ferroviario al rallentatore. La causa sarebbe in quel caso una bomba sganciata stamane dalla redazione asiatica del Wall Street Journal: secondo l’attendibile testata finanziaria Apple avrebbe venduto meno iPhone 5 del previsto.
I risultati del Q1 13 arrivano il 23 gennaio
Lunedì 23 gennaio prossimo Apple renderà pubblici i risultati relativi al Q1 2013, vale a dire il primo trimestre fiscale dell’anno in corso. Il Q1, che non corrisponde con il primo trimestre solare, è iniziato a fine settembre e terminato con il 2012. Comprende pertanto tutto il periodo degli acquisti natalizi e ci si aspetta per questo un report stellare che batta ogni precedente record di vendite e fatturato.
AAPL nel 2013: ecco il proxy statement
Ieri Apple ha pubblicato il proprio Proxy Statement preliminare, documento fiscale con cui le aziende quotate pubblicamente ogni anno dichiarano alla S.E.C. i compensi dei propri dirigenti, date degli incontri con gli azionisti ed altri aspetti amministrativi di alto livello.
Nel caso specifico i punti salienti riguardano la paga di Cook, oggetto di una errata interpretazione da parte di una miriade di pubblicazioni internazionali, la rielezione del Board e alcune mozioni che dovranno essere votate al prossimo shareholders meeting, previsto a Cupertino per il 27 febbraio.
AAPL: due teorie sul calo delle ultime settimane
Venerdì scorso il titolo AAPL è arrivato a toccare un nuovo minimo a 505,75$, la quotazione più bassa degli ultimi 6 mesi, per chiudere poi in leggero rialzo a 527,68$.
La settimana scorsa parlavamo di come tutto il FUD diffuso in queste settimane possa aver contribuito ad un sentimento negativo generale nei confronti del titolo che ne ha determinato, almeno in parte, la discesa.
Ci sono però altre due teorie “illustri” su questo crollo di AAPL che indicano in ragioni di carattere prettamente fiscale i motivi di questo calo del titolo.
AAPL scende ancora, nonostante le rassicurazioni degli analisti
Dopo la “botta” del 7-8 novembre, quando il titolo Apple ha perso più di 20 punti ed ha toccato un -20% dal picco positivo del 21 settembre, AAPL non si è ancora ripreso.
Il mercato è ancora fortemente ribassista, con un unica sessione chiusa con un rialzo “sensibile”, venerdì scorso.
Ieri le azioni hanno toccato un nuovo minimo a 522,62$ per poi chiudere a 525,62$ (-2,10%). Il tutto nonostante i segnali positivi che arrivano dagli analisti e addirittura dagli speculatori che avevano fatto di tutto per abbattere il prezzo del titolo nelle scorse settimane.
AAPL in caduta libera, vince il sentimento negativo
Mercoledì mattina, quando dall’America è arrivata conferma dell’esito del voto presidenziale, in tanti, di qua dall’Atlantico, hanno affrettato i tempi e battezzata come positiva la reazione dei mercati.
Se positivo nel vocabolario italiano significasse “bagno di sangue”, allora ci avrebbero preso. Nella giornata di mercoledì i mercati hanno bruciato miliardi come il pellet a gennaio in Alaska. A farne le spese in maniera assai pesante è stato il titolo Apple, che quando si tratta di prendere batoste sulla scia del “sentiment” negativo è sempre in prima linea.
Bonus in azioni a Craig Federighi e Dan Riccio per 50 milioni
La promozione comincia a pagare. Craig Federighi e Dan Riccio, i due Senior Vice President Apple di recente nomina, hanno ricevuto dall’azienda un bonus in titoli AAPL di 75.000 azioni ciascuno, per un valore complessivo che, allo stato attuale delle quotazioni, ammonta a circa 50 milioni di dollari a testa.
Si tratta di un bonus per il lavoro svolto e un assicurazione per la loro permanenza a Cupertino, dato che i due non potranno passare all’incasso prima di qualche anno.