Apple inonda di soldi Wall Street: nuovo buyback e aumento del dividendo

aapl-apple-risultati-fiscaliA corredo dei risultati fiscali del Q2 2013, Apple ha annunciato anche l’intenzione di rafforzare il piano di re-immissione di capitali sul mercato iniziato un anno fa. E’ la strategia di investimento del tesoretto di Cupertino da quasi 180 miliardi che Wall Street desiderava di più, tanto che la risposta del mercato è un secco rialzo nell’After Hours nonostante il calo dei profitti del 18% anno su anno.

AAPL crolla e intanto Verizon fa il record di attivazioni dell’iPhone

Dopo il tracollo di mercoledì legato alle cattive notizie che arrivavano da Cirrus Logic, il titolo Apple ieri ha preso una nuova batosta, – 2,67% in chiusura, che le ha fatto perdere lo scettro di azienda con la più alta capitalizzazione di mercato, che è tornato a Exxon Mobil.
Non si è ben capito il motivo di questo nuovo calo, visto che non vi sono state nuovi indicatori di possibili debacle nella vendita di iPhone e iPad. Anzi, neppure l’annuncio dell’aumento delle attivazioni iPhone da parte di Verizon ha potuto nulla per fermare la corsa al ribasso.Apple Stock down

Apple e Wall Street: anche un comico si accorge che qualcosa non torna

Giusto la settimana scorsa notavamo come il sentimento generale nei confronti di Apple, soprattutto da parte di Wall Street, continui a rimanere incredibilmente e costantemente negativo. Non c’è buona notizia che non possa immediatamente diventare una cattiva notizia. Se n’è accorto anche Bill Maher, comico e host di Real Time sulla rete HBO, che si chiede che cosa dovrebbe fare Apple per accontentare i media e gli investitori.Maher Apple

Risultati record per Apple, e il titolo crolla

Nel caso non aveste ancora avuto modo di leggere i titoli delle sezioni tecnologiche ed economiche dei giornali di mezzo mondo, stamane, vi riassumerò velocemente la notizia del giorno: ieri Apple ha rivelato i risultati finanziari relativi al primo trimestre fiscale del 2013 (che non corrisponde al primo trimestre solare dell’anno, bensì al periodo ottobre-dicembre 2012). Nonostante i profitti per 13 miliardi di dollari, il miglior trimestre per fatturato mai registrato dall’azienda e il fatto che Apple sia diventata l’azienda con i profitti più alti di tutti i tempi registrati in un anno solare Wall Street ha mostrato tutto il proprio disappunto, tanto che il titolo AAPL è crollato di circa il 10% nelle contrattazioni After Hours.

Apple annuncia i risultati del Q1 FY2013

Pochi minuti fa Apple ha annunciato ufficialmente i risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2013 (Q1 FY2013).
Come ci si aspettava, è un trimestre da record, che ancora una volta batte tutti i precedenti e supera per fatturato, profitti e vendite anche il Q1 2012, quando la trimestrale fece segnare cifre mai viste prima. Tuutavia gli analisti potrebbero non essere contenti, soprattutto per gross margin e vendite degli iPhone.
Il fatturato del Q1 13 ammonta dunque a 54,5 miliardi di dollari, mentre i profitti crescono e toccano i 13,1 miliardi di dollari, ovvero 13,81 per azione. Ampiamente superata la guidance fornita durante la scorsa trimestrale dal SVP Peter Oppenheimer. Il margine lordo per il trimestre appena trascorso ammonta a 38,6% mentre nello stesso periodo dello scorso anno era del 44,7%.
Da considerare che questo trimestre è durato una settimana in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno fiscale 2012.

Questa sera i risultati fiscali del Q1 13

Questa sera Apple annuncerà ufficialmente i risultati del Q1 2013, il primo trimestre dell’anno fiscale in corso. Definire “molto attesi” i numeri che arriveranno fra qualche ora non è semplice pigrizia lessicale: il Q1 comprende i mesi che vanno da ottobre a dicembre 2012 e comprende il periodo iper-redditizio delle compere natalizie. A rendere ancora più “interessanti” le cifre di questa sera sono i recenti report incontrollati che parlano (con un po’ troppa fretta) di crollo della domanda di iPhone 5 e in generale l’attenzione spasmodica di analisti, osservatori e giornalisti verso un annuncio che per il 99% delle altre aziende verrebbe archiviato come semplice notizia di carattere finanziario dall’interesse limitato.

Secondo il Wall Street Journal Apple vende meno iPhone 5 del previsto

Se volete assistere ad un “lunedì nero” borsistico in prima persona prendete i popcorn e una bibita e aprite il vostro browser sulle quotazioni AAPL all’apertura del Nasdaq. Ci sono buone possibilità (ma non la certezza) di assistere ad una specie di incidente ferroviario al rallentatore. La causa sarebbe in quel caso una bomba sganciata stamane dalla redazione asiatica del Wall Street Journal: secondo l’attendibile testata finanziaria Apple avrebbe venduto meno iPhone 5 del previsto.

AAPL: due teorie sul calo delle ultime settimane

Venerdì scorso il titolo AAPL è arrivato a toccare un nuovo minimo a 505,75$, la quotazione più bassa degli ultimi 6 mesi, per chiudere poi in leggero rialzo a 527,68$.
La settimana scorsa parlavamo di come tutto il FUD diffuso in queste settimane possa aver contribuito ad un sentimento negativo generale nei confronti del titolo che ne ha determinato, almeno in parte, la discesa.
Ci sono però altre due teorie “illustri” su questo crollo di AAPL che indicano in ragioni di carattere prettamente fiscale i motivi di questo calo del titolo.

I risultati del Q4 2012 arrivano il 25 ottobre

Con il mese di settembre si è chiuso anche l’ultimo trimestre dell’anno fiscale Apple. I risultati relativi al periodo verranno illustrati pubblicamente, con la consueta Conference Call, il prossimo 25 ottobre, alle 23 ora italiana, ad un’ora dalla chiusura del Nasdaq. C’è parecchia attesa per questa trimestrale, soprattutto perché tutti vogliono saperne di più sui numeri di vendita dell’iPhone.

Apple cala, poi risale: la “fionda” è carica per i risultati del Q2

Nel corso degli ultimi mesi le azioni Apple sono cresciute costantemente, contraddicendo in pieno le previsioni di chi sospettava un crollo drastico del titolo dopo la dipartita di Steve Jobs.
Le recenti decisioni finanziarie come il piano di stock buyback e di concessione dei dividendi hanno contribuito a spingere ancora più in alto AAPL. Almeno fino a qualche giorno fa, quando “improvvisamente” il titolo ha cominciato a scendere, assestandosi lunedì, in chiusura, sui 580,13$ per azione, -9,99% rispetto al picco di 644$ registrato il 10 aprile scorso.

Ieri il titolo ha di nuovo saggiato i 600$ recuperando terreno e capitalizzazione per poi chiudere a 609,70$ (+ 5,1%) ma nel frattempo il Wall Street Journal ha già provveduto a dare ampia copertura a questa “correzione”.
Ed è comprensibile, visto che si è trattato di un calo che per quanto percentualmente piccolo ha comunque bruciato l’equivalente di una H.P. (~48 miliardi) in pochi giorni.
Ma se da una parte è naturale prestare attenzione al passo falso del gigante, dall’altra è pure interessante notare, come ha fatto P. Elmer-DeWitt su Fortune, che un simile calo, a così poca distanza dall’annuncio dei risultati fiscali del Q2, previsti per il 24 aprile, nasconde dei meccanismi finanziari che gli investitori più oculati hanno imparato a sfruttare.

Apple annuncia un piano di dividendi e di stock buyback

A pochi minuti dall’inizio della conference call finanziaria straordinaria Apple ha formalizzato con un comunicato i contenuti dell’annuncio odierno. L’azienda ha intenzione di avviare un piano di dividendi e di di “stock repurchase”, ovvero di riacquisto delle azioni sul mercato da parte dell’azienda.
Il piano per il dividendo trimestrale di 2,65$ per azione partirà in un non meglio precisato momento del quarto trimestre fiscale 2012, che inizierà il 1 luglio 2012. L’avvio del riacquisto delle azioni, che si svilupperà su tre anni ed è stato autorizzato dal Consiglio di Amministrazione per 10 miliardi di dollari, è invece previsto per il primo trimestre dell’anno fiscale 2013, il cui inizio è fissato per il 30 settembre 2012. Lo scopo principale del programma di riacquisto delle azioni è quello di neutralizzare l’impatto della diluizione del titolo derivante da futuri equity grants e programmi di acquisto di azioni da parte dei dipendenti.

AAPL supera i 410$ per azione

In uno scenario economico internazionale a tinte fosche, mentre si avvicina pericoloso lo spettro del default per la Grecia e Obama si gioca il tutto e per tutto con una mega manovra costosa e difficile, fa specie dover registrare un nuovo inatteso picco delle azioni AAPL, che durante le contrattazioni intraday di un lunedì “grigio” ha sfondato la soglia dei 410 dollari per azione e ha toccato un nuovo massimo assoluto, a 413,23 dollari, per poi chiudere a 411,63$.
Dopo le dimissioni di Steve Jobs in tanti si aspettavano il crollo rovinoso del titolo di Cupertino. La transizione verso la Apple guidata da Tim Cook ha portato con se una performance borsistica di tutt’altro segno.

AAPL verso la revisione della quota nel Nasdaq-100

Nasdaq OMX ha annunciato che il 2 maggio verrà ri-ponderato l’indice Nasdaq-100, il paniere dei cento titoli non finanziari più grandi del Nasdaq ed uno degli indici più seguiti da chi gestisce hedge fund e altre securities. Lo scopo dell’operazione è garantire una migliore suddivisione del peso dei titoli all’interno dell’indice azionario e di conseguenza una maggiore stabilità, ridistribuendo le percentuali di influenza dei titoli sull’indice.

Ve ne parlo qui su TAL non per un improvviso attacco di amore per la finanza avanzata, ma semplicemente perché il titolo maggiormente interessato dall’operazione sarà AAPL.

AAPL supera i 300$

Ieri nel commentare il massimo storico di AAPL giunto a 50 centesimi di dollaro dalla soglia dei 300$, ci chiedevamo se quella di ieri potesse già essere la seduta giusta per passare il traguardo. Così è stato: è la prima volta nella storia dell’azienda che le azioni di Cupertino arrivano così in alto. Si tratta ovviamente di un evento che ha un valore “psicologico” per gli investitori, in termini borsistici non ci sono particolari significati legati a questa cifra.

AAPL oltre i 297$

Nuovo record storico per il titolo di Apple. Ieri alla chiusura del Nasdaq AAPL ha

L’anno fiscale si chiude e Apple “apre”

Il verbo “aprire” e sostantivi connessi sono le parole chiave delle ultime settimane a Cupertino e hanno più di un significato. Oggi verranno inaugurati, e quindi aperti al pubblico, ben 7 Apple Store in giro per il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti passando per l’Europa.  Anche i recenti cambiamenti apportati ai T.o.S. del Developer Program e alle regole di approvazione delle applicazioni su App Store sono viste come delle “aperture” nei confronti degli sviluppatori e dei concorrenti. Il denominatore comune, curiosamente, è una chiusura: quella dell’anno fiscale 2010, che si conclude proprio oggi. E’ evidentemente tempo di sistemare qualche conto in sospeso in vari ambiti operativi prima del consuntivo.

E quattro: AAPL oltre i 290$, poi chiude a 288,92$

Per il quarto giorno consecutivo AAPL ha segnato nuovi record. Il raggiungimento di un nuovo massimo storico è ormai la regola questa settimana. Durante le contrattazioni intraday il titolo è arrivato a valere 292,79$, superando l’importante barriera dei 290$. In chiusura dopo qualche oscillazione attorno al valore di apertura, le quotazioni si sono assestate a 288,92$, con un +1,4% rispetto alla sessione precedente.

Chi è andato vicino a comprare AAPL quando nel 2008 il valore era sceso fin sotto i 90$ e poi non ha concluso la transazione può tranquillamente procedere a mangiarsi le mani: nel corso dell’ultimo anno soltanto il titolo ha guadagnato il 55,75%. Nel corso dell’ultimo lustro la crescita è stata invece del 443,08%.