Nel corso degli ultimi mesi un numero sempre crescente di testate giornalistiche americane ha calcato non poco la mano sulla presunta “spirale” negativa di Apple.
Nessun indicatore positivo è bastato a convincere Wall Street Journal, New York Times, Forbes e molti altri nomi importanti dell’editoria americana che forse lo “spin” che hanno dato di recente alle notizie su Apple e sulla gestione Tim Cook, forse non rispecchiava esattamente la realtà finanziaria dell’azienda.
In totale controtendenza arriva ora il riconoscimento di Barron’s, nota rivista finanziaria statunitense, che ha piazzato Apple in cima alla propria classifica annuale delle migliori 500 aziende americane per l’anno appena trascorso.
AAPL analisi
Le previsioni nefaste di Cirrus Logic fanno crollare AAPL
Ieri il titolo Apple è sceso brevemente sotto la soglia dei 400 dollari per la prima volta dal 2011.
Il tracollo si è assestato in chiusura su un -5,50%, con il titolo fermo a 402,80$.
La batosta sarebbe motivata da una reazione nervosa di Wall Street al “warning” emesso da Cirrus Logic, uno dei principali fornitori di chip audio per Apple, che ha rivisto al ribasso le proprie stime sul fatturato del secondo trimestre solare 2013.
Quello che Wall Street non vede: la crescita di iCloud
Ieri Apple ha annunciato il suo miglior primo trimestre fiscale di sempre e si è affermata come azienda più profittevole al mondo nel 2012. Wall Street ha risposto con un -12,35%.
Un non senso di prima categoria che non solo ha oscurato i dati sui profitti, ma che ha anche contribuito a far passare in secondo piano la crescita esponenziale dei servizi Internet di Cupertino.
AAPL in caduta libera, vince il sentimento negativo
Mercoledì mattina, quando dall’America è arrivata conferma dell’esito del voto presidenziale, in tanti, di qua dall’Atlantico, hanno affrettato i tempi e battezzata come positiva la reazione dei mercati.
Se positivo nel vocabolario italiano significasse “bagno di sangue”, allora ci avrebbero preso. Nella giornata di mercoledì i mercati hanno bruciato miliardi come il pellet a gennaio in Alaska. A farne le spese in maniera assai pesante è stato il titolo Apple, che quando si tratta di prendere batoste sulla scia del “sentiment” negativo è sempre in prima linea.
Q2 2012: quanti iPad e quanti Mac ha venduto Apple?
Domani si terrà la conference call per l’annuncio dei risultati relativi al secondo trimestre fiscale 2012. C’è molta attesa per i numeri di vendita dell’iPhone, per i quali gli analisti, professionisti e non, hanno già fornito le proprie previsioni.
Le stime sulle vendite dei due altri prodotti chiave, Mac e iPad, non riportano le discrepanze fra analisti delle grandi firm e analisti indipendenti che siamo soliti osservare, ma si assestano su numeri che oscillano in una forchetta di valori relativamente contenuta.
Q1 2012 AAPL: previsioni alle stelle ma con le solite discrepanze
Sabato scorso, 31 dicembre 2011, si è chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale 2012 di Apple. Siamo dunque nel limbo che separa il termine di un quarter e l’annuncio dei risultati fiscali ad esso relativi, che a questo giro arriveranno attorno al 18-20 gennaio.
Gli analisti, professionisti e non, hanno già prodotto le proprie previsioni, separate in questo caso da un gap di 5 miliardi di dollari.
La guidance ufficiale offerta da Apple a ottobre è estremamente alta: 37 miliardi di dollari di fatturato. La stima interna è sempre molto prudente ed è quindi lecito attendersi che il Q1 2012 possa stablire un nuovo record, sia in termini di cifre che in termini di crescita percentuale rispetto al trimestre precedente.
AAPL, questa sera i risultati fiscali del Q3
Nel pomeriggio di oggi (ora di Cupertino), alla chiusura dei mercati statunitensi, Apple terrà la conference call con gli analisti per l’annuncio dei risultati fiscali del terzo trimestre del 2011. C’è come sempre molta attesa da parte degli investitori, soprattutto per le vendite dell’iPhone e dell’iPad 2.
Come di consueto la conference call potrà essere seguita in streaming audio da chiunque lo voglia semplicemente aprendo questa pagina dedicata e cliccando sull’apposito link. L’inizio è previsto per le 23:00 ora italiana.
Q4 2010, Apple supererà il fatturato di Microsoft?
C’è grande attesa per i dati finanziari del Q4 che verranno annunciati durante la conference call del prossimo 18 ottobre. Quello appena trascorso si candida ad essere il trimestre più remunerativo di sempre per Apple grazie ai record di vendita di iPad, di iPhone 4 e dei Mac.
A luglio il CFO di Apple Peter Oppenheimer aveva sorpreso tutti quanti con una guidance insolitamente alta, stimando revenue per 18 miliardi di dollari nel corso Q4 2010. In quei giorni una buona parte degli analisti si erano affrettati a liquidare quella di Oppenheimer come un inusuale eccesso di ottimismo, salvo poi ricredersi e rivedere, seppur non di molto, le proprie ipotesi nel corso degli ultimi giorni, sulla scia di report che parlano di circa 8 milioni di iPad venduti e di un successo senza precedenti per iPhone 4.
Non erano solamente gli analisti di firm importanti, spesso votati alla prudenza, ad aver accolto con stupore i numeri forniti da Oppenheimer. Nel corso dei trimestri precedenti gli incassi di Apple hanno battuto la guidance interna mediamente del 19,3%. Applicando la statistica all’ultima previsione ci sarebbe da aspettarsi un quarter da 21, 5 miliardi di dollari, una cifra che circa tre mesi fa ha fatto storcere il naso anche al “financial alchemist” Turley Muller, stimato e quotato analista indipendente.
Q4 2010, il 18 ottobre arrivano i risultati fiscali
L’anno finanziario di Apple si è appena concluso e i risultati fiscali di quest’ultimo trimestre e di tutto l’anno verranno presentati lunedì 18 ottobre 2010 alle canoniche ore 14 (le 23 in Italia).
Q3 2010, il 20 luglio arrivano i risultati fiscali
Si è appena concluso uno dei trimestri fiscali più promettenti dell’intera storia di Apple e ieri l’azienda ha confermato la consueta conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del periodo: il 20 luglio alle 2 del pomeriggio (le 23:00 in Italia) sapremo in via ufficiale se quanto prospettano già da alcune settimane gli analisti corrisponde al vero.
Scopriremo cioè con precisione quanto hanno influito sui conti di Cupertino i 3 milioni di iPad venduti nel giro di 80 giorni e i quasi 2 milioni di iPhone 4 già finiti nelle mani (ma occhio ad impugnarli correttamente) degli utenti americani, tedeschi, britannici, francesi e giapponesi.
Un ruolo fondamentale lo avranno anche le vendite dei Mac. Nonostante il ruolo di comparse riservato a i computer melati in questo momento di massima attenzione per tutto ciò che è iOS, l agente continua a comprarli sempre di più. Una delle previsioni più interessanti la fa Andy Zacky, analista “dilettante” (lavora in proprio come day trader) che più di una volta ha saputo descrivere l’andamento di AAPL e dei conti della compagnia con un’accuratezza nettamente superiore rispetto a quella dei più blasonati “analisti professionisti”.
AAPL: calcoli ipotetici e previsioni controcorrente
Gli investitori che hanno dato fiducia ad Apple nel momento difficile, in quel buio 1997, all’albeggiare della seconda era Jobs, oggi che il titolo di Cupertino ha raggiunto i suoi massimi storici possono decisamente sorridere: la fiducia riposta nell’azienda è sta ampiamente ripagata.
E se proprio in quel periodo un utente, al posto di un computer, avesse comprato anzi delle azioni AAPL, oggi quanto si ritroverebbe in tasca?
Kyle Conroy, partendo da un suggerimento spuntato fuori originariamente da alcuni commenti su Y Combinator, ha realizzato una tabella che mostra quanto avrebbe fruttato un investimento pari al costo di un prodotto Apple nel corso degli ultimi 13 anni.
Ma nel clima di generale esaltazione delle magnifiche sorti e progressive delle quotazioni del titolo Apple c’è anche chi avverte dei rischi di un possibile sell off in quel di maggio. Un avviso destinato a rimanere inascoltato mentre il titolo si avvierà verso un inesorabile ribasso?
AAPL: il 2009 in positivo e l’assenza di Jobs
Il 2008 è stato un anno nero per il titolo di Apple, che ha visto dimezzare il proprio valore a seguito di molti fattori concomitanti: revisioni al ribasso del rating spesso discutibili da parte di analisti e broker nonostante gli ottimi risultati trimestrali registrati per tutto il corso dell’anno, notizie fasulle sulla salute di Steve Jobs e coccodrilli su cui ha finito per indagare pure la SEC.
E’ decisamente presto perché a Cupertino possano tirare un respiro di sollievo, borsisticamente parlando, ma il 2009 è sicuramente iniziato nel migliore di modi, con AAPL che nella sessione dello scorso 2 aprile ha chiuso a 112,71$, ovvero +31,24% rispetto agli 85,88$ dell’apertura di seduta del 2 gennaio.