Apple ha acquisito Intrinsity per il chip designing

Secondo quanto riportato dal New York Times Apple ha acquisito Intrinsity, azienda del Texas (di Austin per l’esattezza) che si occupa della realizzazione di chip di piccole dimensioni da utilizzare all’interno di dispositivi mobili come iPhone e iPad.

Dopo l’acquisizione di PA Semi, Apple conferma ancora una volta il proprio interesse a diventare leader nel settore del mobile computing portando in casa aziende (con le loro tecnologie) che hanno una certa competenza a riguardo.

Apple interessata all’acquisizione di ARM?

Da Londra giungono interessanti voci di corridoio che vedrebbero Apple interessata all’acquisizione di ARM, azienda inglese (situata a Cambridge) leader nel settore dei processori embedded e che detiene i diritti intellettuali della maggior parte dei design per architetture destinate all’ambiente mobile.

Secondo un articolo del London Evening Standard, “Apple è il cliente più importante di ARM e la speculazione è che il produttore di iPad voglia portare in casa il chip design”.

Google compra Agnilux, la startup degli ex di PA Semi

Google ha effettuato di recente l’acquisizione di Agnilux, una startup creata da Dan Dobberpuhl e altri ex ingegneri di PA Semi, l’azienda produttrice di chip che Apple ha acquisito nel 2008.
La fondazione di Agnilux, il cui nome è formato dalle parole “agni” – fuoco in sanscrito – e “lux” – luce in latino -, è abbastanza recente e pare che Dobberpuhl ed altri abbiano reinvestito nell’azienda una parte del capitale incassato dalla vendita di PA Semi ad Apple.

Questo è più o meno tutto ciò che si sa su Agnilux, dato che al momento non vi è alcuna informazione pubblica sulla tecnologia che l’azienda sta sviluppando e che avrebbe fatto così tanta gola a Google. Gli ingegneri di PA Semi che ora lavorano per la nuova startup erano abituati ad avere a che fare con aziende del settore della difesa, prima di passare un periodo di almeno un anno alle dipendenze di Apple. E’ facile capire perché fino ad ora siano stati così bravi a mantenere il segreto su ciò a cui sta lavorando Agnilux.

iPad: Apple A4 ai raggi X

Come riporta AppleInsider, iFixit e Chipworks hanno condotto un’analisi approfondita del processore presente in tutti i modelli di iPad, Apple A4.

Il misterioso SOC realizzato da Apple stessa, probabilmente grazie ai mezzi ottenuti dall’acquisizione di PA Semi, è stato analizzato nel dettaglio ed è stata evidenziata un’architettura a tre strati, due dei quali occupati da RAM Samsung e uno contenente la logica vera e propria del processore.

Il fondatore di PA Semi ha lasciato Apple?

Dan Dobberpuhl, fondatore e CEO di PA Semi prima che l’azienda fosse acquisita da Apple, avrebbe lasciato Cupertino per iniziare una nuova avventura in una startup sempre legata al settore della produzione di circuiti integrati.

La scelta di Dobberpuhl sarebbe stata condivisa anche da altri membri del team di PA Semi tra cui Mark Hayter, uno degli elementi chiave prima che l’azienda diventasse parte integrante di Apple.

Apple A4: il chip di iPad è la vera rivoluzione

Uno degli aspetti più importanti di iPad, un aspetto del quale si comprenderà l’importanza solamente sul lungo periodo, è l’introduzione di un processore interamente realizzato da Apple, il nuovo A4. Che sia tutta farina del sacco di P.A. Semi (società incorporata da Apple nel 2008) o che sia una versione riveduta e personalizzata di un Cortex-A9 di Arm, questo chip garantirà all’azienda un vantaggio sulla concorrenza che al momento è semplicemente non quantificabile. Ci si può spingere un po’ oltre, fino a dire che è questa la vera rivoluzione di iPad, l’aver finalmente incorporato un “silicon” che, qualsiasi sia la sua genesi, è di Cupertino. E’ un aspetto che molti hanno citato ma che purtroppo è stato letteralmente travolto dalle mille diatribe (francamente sterili, dato che finora nessuno ha provato a leggere libri su questo schermo) sulla leggibilità degli LCD retroilluminati.

iPhone 4G, spuntano i primi indizi

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Pandav, sviluppatore dell’applicazione iBART per iPhone, ha fatto sapere a MacRumors che ha riscontrato l’utilizzo della loro applicazione da parte di un modello di iPhone non ancora in commercio. Visto che Apple ha sede in California, è ragionevole iniziare lo sviluppo di un nuovo modello di iPhone testando un’applicazione che fornisce informazioni riguardo il servizio di trasporti pubblici di San Francisco. Non c’è da stupirsi sulle tempistiche visto che da ormai qualche anno, Apple inizia lo sviluppo del nuovo iPhone in questo periodo dell’anno per poi presentarlo al grande pubblico durante l’estate successiva; da questo punto di vista sembrerebbe che non ci siano ritardi sulla tabella di marcia.

Una notizia più interessante riguarda il codice identificativo con il quale viene identificato quello che potrebbe essere il prossimo iPhone di Apple; dopo aver attribuito l’etichetta 1,1 al primo iPhone, 1,2 a iPhone 3G e 2,1 ad iPhone 3GS, iPhone 4G (chiamiamolo così per il momento) dovrebbe essere contraddistinto dal codice 3,1.

Apple Tablet, lancio a febbraio con chip P.A. SEMI?

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Ancora rumors dall’oriente sull’iTablet, il touch-computer che, secondo indiscrezioni che ormai proseguono da mesi, Apple si appresta a lanciare ad inizio 2010.
Secondo quanto riportato dal Taiwan Economic News i fornitori di Apple sarebbero già al lavoro per riuscire ad effettuare le prime consegne verso dicembre. Il quotidiano online fornisce ulteriori particolari sul nuovo dispositivo, non troppo dissimili da quanto abbiamo già udito finora. Unica novità (anche se qualcuno aveva già avanzato l’ipotesi) è la presenza nel dispositivo di un chip progettato da P.A. SEMI.

Papermaster alla Apple dal 24 aprile

IBM e Mark Papermaster sono giunti ad un accordo. Big Blue aveva cercato di impedire che il proprio ex-dirigente venisse assunto da Apple attraverso un ingiunzione giudiziaria.
Ieri Apple ha potuto ufficialmente annunciare l’assunzione del dirigente, che come ricorderete, fu scelto per sostituire il posto lasciato vacante da Tony Fadell, il papà dell’iPod:

Mark Papermaster si unirà ad Apple nel ruolo di Vice Presidente della divisione Devices Hardware dal 24 aprile e riferirà direttamente al CEO Steve Jobs. Papermaster, che arriva alla Apple da IBM, guiderà i team di ingegneri che progettano l’hardware di iPhone e iPod.

Caso Papermaster: IBM vs Apple, 1-0

Uno a zero per la IBM e palla al centro. Il primo giorno di lavoro di Mark Papermaster alla Apple si allontana. Il giudice della U.S. District Court Kenneth Karas ha deciso infatti che l’ingiunzione preliminare di IBM, volta ad impedire l’assunzione di Papermaster a Cupertino,  debba essere accettata. Papermaster, ex dirigente IBM, è stato assunto da Apple per sostituire Tony Fadell a capo della divisione iPod/iPhone. Non è servita a nulla la lettera di risposta all’ingiunzione depositata venerdì da Papermaster in cui il neo assunto spiegava che, a suo parere, la IBM  e la Apple non competono direttamente nel mercato dei prodotti consumer di cui lui si occuperà per conto dell’azienda di Cupertino. Il giudice è stato inflessibile: al momento Papermaster non può lavorare per Apple.

Papermaster: Apple e IBM non sono competitori diretti

“IBM non progetta, produce o vende prodotti elettronici di largo consumo. […] Apple, per contro, è nel settore della progettazione, realizzazione e vendita di hardware orientato alla fascia consumer e relativi prodotti”. Sono le parole con cui Mark Papermaster, ex dirigente IBM e nuovo Vice Presidente di Apple alla guida della divisione iPod/iPhone al posto di Tony Fadell, ha risposto ufficialmente alla denuncia contro di lui depositata nei giorni scorsi dalla sua ex-azienda.

ARM ha siglato un nuovo accordo con Apple?

Il produttore di chip per smartphone e dispositivi mobili ARM potrebbe aver siglato un nuovo accordo di fornitura con Apple. Secondo quanto affermato dal CEO di ARM, l’azienda ha firmato un nuovo accordo per la cessione di una “architectural license” ad una società OEM leader nel settore della produzione di dispositivi portatili. La “licenza architetturale“, se ci concedete la traduzione, consente al licenziatario di utilizzare i core prodotti da ARM per integrarli in soluzioni più complesse o riprogettate.

Apple: forniremo ancora i chip di P.A. Semi ai militari

Il cittadino americano medio  può dormire sonni tranquilli. Apple ha comunicato ufficialmente ai tizi con la mimetica che continuerà a produrre ancora per un periodo che varierà fra i tre e i cinque  anni i chip di P.A. Semi, l’azienda di progettazione di CPU acquisita qualche tempo da Steve Jobs e soci. Nei mesi scorsi era trapelata la notizia che Apple non avrebbe dismesso del tutto la produzione ma ora, secondo quanto riportato dall’EETimes, l’azienda di Cupertino ha confermato che non dismetterà la linea di produzione e continuerà ad evadere gli ordini di alcune aziende strategiche del settore della difesa.

Steve Jobs su New York Times e CNBC: P.A. Semi, Grand Central, Cina-Russia e Wall Street

Nella giornata di lunedì Steve Jobs ha come di consueto incontrato i giornalisti di varie testate per una chiacchierata post-keynote. Solitamente Jobs approfitta di questa occasione per aggiungere particolari e per svelare qualcosa in più su vari aspetti del mondo Apple. Dalle interviste pubblicate fra ieri ed oggi abbiamo appreso ad esempio qualcosa di nuovo su P.A. Semi, sull’arrivo di iPhone in Russia e in Cina, sulla risposta freddina di Wall Street alle novità introdotte da Apple e sulla nuova tecnologia Grand Central che sta alla base di Snow Leopard, il futuro sistema operativo di Cupertino che è stato presentato in anteprima agli sviluppatori nel pomeriggio di lunedì.

P.A. Semi continuerà a fornire chip ai militari

Apple non dismetterà completamente l’attuale linea di produzione di P.A. Semi, l’azienda produttrice di circuiti integrati ad alta efficienza energetica acquisita dall’azienda di Cupertino un mese fa per circa 300 milioni di dollari. Secondo quanto riportato da The Register, PA Semi avrebbe tranquillizzato alcuni clienti particolarmente importanti confermando che l’azienda avrebbe continuato a fornire l’attuale linea di prodotti. Una notizia di poco conto, se non fosse che i chip di PA Semi sono utilizzati dalle maggiori aziende nel settore della difesa statunitense.

Steve Jobs: di P.A. Semi vogliamo il know-how

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L’acquisizione del produttore di Circuiti Integrati P.A. Semi da parte di Apple ha lasciato perplessi gli addetti ai lavori. Fino ad ora, se interrogati sulla questione, i dirigenti di Apple si trinceravano dietro una risposta standard, “Acquisiamo società più piccole di tanto in tanto e non commentiamo mai circa i nostri piani futuri“. Steve Jobs ha però rilasciato un intervista al Business Technology Blog del Wall Street Journal in cui spiega che i rapporti fra Apple e Intel sono più sereni che mai: “La partnership con Intel va alla grande e riteniamo che possa durare per sempre“.

Apple e P.A. Semi: non interessano i chip?

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La notizia di ieri per cui Apple ha acquistato la produttrice di chip P.A. Semi ha stupito molti, tra utenti e mercato, spaventando un po’ Intel ed Arm per la possibilità di un cambio di rotta radicale per la questione “processore dell’iPhone“.

L’acquisto di una società produttrice di processori ad alte prestazioni e bassi consumi, basati sull’architettura Power, come i buoni vecchi G5 e G4 utilizzati nei Mac fino al 2005 aveva ovviamente fatto pensare all’intenzione da parte di Apple di sviluppare in casa dei chip da utilizzare in alcuni suoi prodotti.

E considerando che un cambio di rotta per i processori dei Mac sembrava improbabile, tutti, anche noi, avevamo ipotizzato la progettazione di un chip specifico per iPhone.

Apple acquisisce il produttore di chip P.A. Semi

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Apple ha acquisito per 278 milioni di dollari l’azienda produttrice di chip P.A. Semi. La società inglobata da Apple è stata fondata nel 2003 da Dan Dobberpuhl, ex-progettista della Digital Equipment ed è nota nel settore per la progettazione e produzione di processori ad alta efficienza e bassissimo consumo. L’ipotesi più plausibile circa le ragioni di questa acquisizione è che Apple voglia sviluppare autonomamente un chip per le future versioni di iPhone e iPod.