Steve Wozniak è un gran “parlatore”. Lo è oggi (e lo dimostrano le infinite citazioni delle sue dichiarazioni alla stampa) e lo è sempre stato, anche negli anni ’70 e ’80, quando il suo ruolo alla Apple ancora non era quello di “co-fondatore più o meno in pensione”.
Una nuova serie di video inediti, riscoperti in un vecchio VHS dall’utente YouTube Vince Patton, ce lo mostrano in azione nel 1984, durante un suo discorso alla platea del Denver Apple Pi Club. Su YouTube sono disponibili vari spezzoni recuperati dal nastro, ma il più divertente, che vi mostriamo qui di seguito, è certamente quello del “giuramento a Jobs”.
1984
Icone: un kit per riportare il vostro Mac nel 1984
Se siete degli appassionati di interfaccia grafica, non potrete non amare le originali icone comparse nel 1984 sull’OS dei Mac dell’epoca. Quando i colori e la definizione delle icone sul vostro MacBook Pro con Retina Display vi avranno stufato, potrete sempre passare a questo set di icone e sfondi vintage.
1944: l’origine del video con Jobs come Roosvelt
Era il 1984, e Apple stava per lanciare sul mercato il suo primo Mac. In un video promozionale venuto alla luce negli scorsi giorni, Steve Jobs imita buffamente Franklin Delano Rossvelt nel 1944. Michael Markman, una delle menti dietro al video, ha raccontato sul suo blog l’origine della produzione.
Apple come il Grande Fratello, Motorola insiste
Poche ore fa, durante il Super Bowl, è andato in onda uno spot del nuovo Tablet di Motorola, lo Xoom (tanti auguri con quel nome in Italia). Il leit motif è lo stesso del teaser che l’azienda ha diffuso qualche giorno fa ed è riassumibile in maniera molto semplice: Apple = Grande Fratello orwelliano. Il 2011, suggeriscono i pubblicitari di Motorola, assomiglia molto al 1984. Quel 1984 che Apple, per prima, aveva preso a spunto per il famosissimo spot del Macintosh, vale a dire il commercial che contribuì a rivoluzionare il concetto stesso di “ad” durante il Super Bowl.
MacPaint, un pezzo da museo
Era il 1984 ed Apple, con l’aiuto di di un Ridley Scott poco più che quarantenne e reduce dai successi di Alien (1979) e Blade Runner (1982), mostrò al mondo durante la pausa del terzo quarto di tempo del Super Bowl XVIII l’oggetto che avrebbe cambiato il mondo dell’informatica: il Macintosh. Ci avrebbe aiutati ad avvicinarci maggiormente al mondo dei computer. Ci avrebbe aiutati a piegare i computer al nostro volere e non essere piegati al loro dovendo imparare svariate istruzioni, fino ad allora in linguaggi più vicini a quello macchina che al nostro. Quell’oggetto che ha cambiato le nostre vite avrebbe fatto sì che “il 1984 non sarebbe stato come 1984“.
Il Macintosh non era solo un sistema operativo che, con l’ausilio di tastiera, mouse e monitor, usava la metafora della scrivania, delle finestre e dell’archivio in file. Era un computer in grado di riprodurre anche suoni ed immagini. Ma le immagini potevano anche essere create.
Lo spot 1984 compie 25 anni
Prima del Macintosh 128k, fu… lo spot del Macintosh 128k!
“Il 24 gennaio Apple lancerà il Macintosh. E capirete perchè il 1984 non sarà come 1984”.
Sono passati esattamente 25 anni dalla trasmissione del commercial durante il Superbowl XVIII, disputato la sera del 22 gennaio 1984. Il costo di 30 secondi di post durante il SuperBowl di quella sera ammontava a 368.000$ (fonte Wikipedia). Apple comprò un minuto e mezzo di spazio pubblicitario.
L’ad fu creato dall’agenzia Chiat/Day e costò attorno al milione di dollari; sebbene Steve Jobs e John Sculley ne fossero totalmente entusiasti, il Consiglio di Amministrazione non lo gradì particolarmente. Steve Wozniack si offri di pagare di tasca propria il costo della messa in onda se il Board of Directors avesse deciso di non trasmetterlo.
Dopo il salto il video della presentazione in anteprima dello spot, famoso per il discorso anti-IBM di Steve Jobs. Adesso vi manca solo il nome del regista per rispondere alla prima domanda del nostro contest per i 25 anni del Macintosh.
Barack Obama come Apple, Hillary Clinton come DELL
L’America in questo periodo non freme solo per l’imminente MacWorld (che la maggioranza degli americani forse non sa nemmeno cosa sia) ma anche per l’inizio della campagna elettorale con i primi turni delle primarie presidenziali. E questo cosa c’entra con Apple e la tecnologia direte voi? C’entra, almeno a sentire Matt Cooper di portfolio.com, secondo il quale Barack Obama può essere paragonato ad Apple, Hillary Clinton alla DELL. Il senatore dell’Illinois è portatore di un nuovo modo di fare politica e la sua formazione recente e l’ascesa al potere ricordano molto da vicino il rinascimento vissuto da Apple in questi primi anni del nuovo millennio.