La scorsa settimana, all’inizio dell’evento per l’introduzione dei nuovi iPod, Steve Jobs ha salutato dal palco Steve Wozniak, presente fra il pubblico, invitandolo ad alzarsi e a prendersi gli applausi della platea. Nel presentare Woz, Jobs lo ha definito il suo “partner in crime”, il suo “complice”. Un modo di dire, certamente, ma non del tutto metaforico nel caso specifico. La prima cosa che i due realizzarono insieme, infatti, non fu un computer Apple, ma una bluebox.
La bluebox era un dispositivo che, per farla semplice, permetteva di ingannare il sistema telefonico americano e consentiva di chiamare gratuitamente qualsiasi parte del mondo. Come è facile intuire, non era prettamente legale. Non era un’invenzione di Steve & Steve, ma del mitico John “Captain Crunch” Draper, programmatore e phreaker californiano che aveva scoperto la base del trucchetto inviando in una cornetta un segnale acustico a 2600 Hz come quello riprodotto dal fischietto in regalo con la marca di cereali Cap’n Crunch.
La scatola blu dei due Steve non era nulla di speciale, a sentire quel che dice Draper, ma è grazie ad essa che nacque una collaborazione con Woz. Il co-fondatore avrebbe successivamente usato un cross-assembler sviluppato proprio da Draper per la progettazione del software dell’Apple I e dell’Apple II.
Nel video d’apertura, un estratto del documentario “Silicon Valley, 100 years of renaissance” in cui Steve Jobs parla della bluebox con entusiasmo definendola “la migliore del mondo, la prima bluebox digitale”, forse peccando un po’ di presunzione. Ma la cosa più divertente è l’aggettivo usato per descrivere la bluebox, “dispositivo da un centinaio di dollari in grado di controllare un’infrastruttura telefonica da centinaia di miliardi di dollari in tutto il mondo”. Lo potete sentire al minuto 1:54, ed è lo stesso che descrive, oggi, l’iPad. Certe cose non cambiano mai.
Di seguito un altro video in cui la storia della bluebox è raccontata dalla viva voce di Capitan Crunch e Steve Wozniak, con qualche aneddoto in più.
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Quello sulla bluebox era un iPhone? :)
chissà se l’at&t gliel’ha rinfacciato!! ahahah
cmq c’è da notare che allora la teneva in pugno grazie alle blue box, oggi grazie all’iphone.
niente da ridire camillo, c’hai ragione: “Certe cose non cambiano mai.”
… vogliamo parlare del look di steve!?? O.0 ….. cmq ricordi ancestrali….
Hanno chiamato persino il papa!!! Alle 4 del mattino! Che forti!
Io la bluebox la usavo nel 1992 con un software che andava su windows,e ci facevo chiamare i miei amici in Francia per amoreggiare con le loro fidanzate. Io invece lo usavo per collegarmi nelle BBS americane e prendermi un po’ di software…che bei tempi…altro che Interdet. Un compare portoghese invece mi segnalo’ come fare le BlackBox che permetevvano a chi chiamava di non pagare la chiamata. Si metteva una resistenza in parallelo ai fili del telefono nella borchia a muro. Ai bei tempi delle centrale analogiche..oggi non funziona piu’.