Durante il lancio di iPhone 5, Apple ha speso poche parole riguardo le specifiche del nuovo processore del dispositivo, denominato A6. Dalle prime informazioni trapelate, tuttavia, sembra che Apple abbia progettato autonomamente il processore invece di utilizzare come modello il Cortex-A9 o il Cortex-A15 di nuova generazione, entrambi di proprietà di ARM.
Da questo punto di vista, è il sito anandtech.com a rivelare che A6 include una CPU disegnata a livello interno. Linley Gwennap di LinleyGroup ha cercato di far luce sulla vicenda, traendo le proprie conclusioni.
Per raggiungere una performance doppia rispetto ad iPhone 4S (che monta il processore Apple A5) Linley Gwennap prevede che A6 contenga due core CPU a circa 1,2Ghz, una velocità leggermente inferiore a quella di altre CPU della stessa fascia, probabilmente per risparmiare energia. Questo fattore, con buona probabilità, farà sfigurare in performance iPhone 5 rispetto agli smartphone concorrenti.
Come riferito da Apple, il processore A6 è più piccolo del 22% rispetto all’A5; è quindi probabile che Samsung realizzi il processore con tecnologia a 32nm. Il maggiore spazio ricavato consentirebbe ad Apple di avere lo spazio utile ad ospitare il nuovo image signal processor del chip (ISP).
Nonostante Apple abbia sempre appaltato ARM per la produzione dei suoi processori, l’interesse dell’azienda di Cupertino nella produzione di questi prodotti si può far risalire all’acquisizione da 278 milioni di dollari dell’azienda PA Semi, datata Aprile 2008. L’acquisizione riguardava anche un team di sviluppo CPU che aveva prodotto un processore PowerPc ad alta performance, sotto la guida di Jim Keller e Pete Bannon; in più, alcuni membri del team avevano lavorato su un processore a basso consumo energetico sotto la guida del CEO Dan Dobberpuhl negli anni ’90.
Ad un mese dall’acquisizione, Apple firmò segretamente un accordo con ARM che permetteva all’azienda di sviluppare proprie CPU compatibili con ARM, diventando la prima azienda al mondo ad ottenere un tale diritto.
Mentre un gruppo della PA Semi iniziava a lavorare sul processore Apple A4 utilizzando un core CPU ARM, un’altro iniziò a definire una microarchitettura per la nuova CPU. Secondo una fonte di Apple, Steve Jobs aveva posto obiettivi di performance troppo elevati per il nuovo processore, accorgendosi poi dell’impossibilità di raggiungerli. Per tutta una serie di ragioni, il progetto impiegò molto tempo prima di giungere alla fase di progettazione vera e propria.
Durante questo periodo, alcuni punti di forza del team di lavoro di PA Semi (tra cui il CEO Dobberpuhl, il COO Leo Joseph ed il vicepresidente del settore System Architecture Mark Hayter) lasciarono Apple, sostenendo che il gruppo di progettazione si stava dissolvendo. Keller e Bannon continuarono a portare avanti lo sviluppo del chip di Apple, e l’azienda iniziò a reclutare altri professionisti del settore, tra cui Gerard Williams, responsabile del progetto relativo alle CPU Cortex-A8 e Cortex-A15 in ARM; Williams divenne presidente del dipartimento che in Apple si occupava dell’architettura CPU in Apple.
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