WSJ: Jobs pensa solo al tablet. L’iCEO smentisce

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Dopo il trapianto di fegato, Steve Jobs è tornato ad occuparsi, come un tempo, ad ogni singolo dettaglio relativo ai prodotti della Compagnia, ed ora in particolare è concentrato sul nuovo tablet.

Ad scriverlo è Yukari Iwatani Kane che in un articolo del Wall Street Journal, afferma che il cinquantaquattrenne CEO di Apple stia dedicando tutta la sua attenzione ad un nuovo gadget touch screen che l’azienda sta sviluppando, e cita come fonti le solite “persone informate sui fatti”.

Coloro i quali sono impiegati nel progetto affermano di essere sotto pressione e controllati personalmente da Steve Jobs, con particolare riguardo con le strategie pubblicitarie e di marketing. Le fonti comunque si sono rifiutate di dare alcun tipo di dettaglio sulle caratteristiche del tablet o sulla data di rilascio.

I dipendenti si erano già abituati alla maggiore libertà sulle strategie e sui prodotti durante l’assenza di El Jobso, e alcuni sono infastiditi dal ritorno ai ferrei controlli del CEO.

Le persone dovranno riabituarsi

afferma il contatto.

Jobs da parte sua ha risposto con una e-mail dicendo:

Molte delle vostre informazioni sono errate

senza tuttavia specificare nulla. Anche i portavoce di Cupertino si sono rifiutati di commentare.

Il coinvolgimento di Jobs è comunque indice di quanto importante sia il nuovo tablet per Apple, in quanto era successo qualcosa di analogo anche nei mesi precedenti il rilascio di iPhone, attualmente il prodotto più in crescita tra quelli dell’azienda di Cupertino, quando l’iCEO era interessato ad ogni minimo dettaglio, compresa la curvatura del retro del dispositivo.

Da quel momento Apple ha aggiornato diversi prodotti nella sua gamma, iPhone compreso, ma non ha lanciato alcun nuovo gadget. E nonostante la crescita globale dell’azienda, il settore iPod si sta velocemente raffreddando.

I tablet non sono una novità nel panorama mondiale da quando, una decina di anni or sono, Microsoft ha lanciato la sua versione di Windows dedicata a questi prodotti, tuttavia nonostante l’impegno dei produttori, come Toshiba, Hewlett-Packard e Fujitsu, il mercato non è mai esploso, a causa dei costi del dispositivo. Il maket share sarebbe dell’1,4% del mercato globale dei PC portatili.

In Apple si parla di tablet già dal 2000, ma lo sviluppo ha avuto alti e bassi, in quanto già due volte Jobs ha interrotto il progetto: la prima a causa della scarsa durata delle batterie; la seconda a causa di memoria insufficiente.

Ora, con le batterie di nuova generazione presenti nei MacBook Pro e con Snow Leopard, in grado di indirizzare grazie al suo kernel a 64 bit fino a 16 exabit di memoria, entrambi i limiti sono superati.

Non è comunque chiaro se il tablet userà Snow Leopard oppure una versione di OS X a metà strada tra il sistema operativo dei portatili e quello dell’iPhone.

Gli analisti dicono che le vendite di tablet dipenderanno soprattutto dal prezzo al quale questo prodotto verrà proposto al pubblico, e stimano un range compreso tra i 399 dollari e i 999 dollari, ovvero tra il prezzo di un iPod Touch e quello di un MacBook di fascia bassa.

La crescente popolarità dei computer portatili economici e dei netbook, tutti con un prezzo inferiore ai 500 dollari, deve spingere Apple ad uscire con un prodotto con prezzi simili, nonostante Jobs abbia recentemente rifiutato l’idea di un computer così economico dicendo:

Non sappiamo come fare un computer da 500 dollari che non sia un ammasso di rottami.

5 commenti su “WSJ: Jobs pensa solo al tablet. L’iCEO smentisce”

  1. @ Tiziano del Betto:
    non veda cosa possa centrare il fatto che Snow Leopard sia in grado di indirizzare un quantitativo di memoria di 16 exabyte con l’insufficenza di memoria? Semmai il problema è che all’epoca le memorie Flash costavano un botto e quindi questo influenzava la possibilità di avere una memoria sufficente per un “portatile”! Cmq Apple ha il vantaggio in questo momento di imparare dagli errori degli altri produttori tablet!

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