Il futuro del networking
Una previsione particolarmente azzeccata riguarda l’evoluzione del networking fra computer. In un periodo in cui la macchina era ancora una monade informatica, isolata dal resto del mondo, Jobs teorizzava già lo sviluppo di un sistema di comunicazione standardizzato, un linguaggio globale di scambio di dati remoti.
“Mancano cinque anni perché si riesca a risolvere il problema di agganciare fra loro i computer nelle aziende. Ne mancano dieci perché si riesca a risolvere il problema di agganciarli fra loro nelle case”.
Se in quella stima El Jobso fu precisissimo nell’inquadrare la finestra temporale che separava il 1983 dall’epoca di Internet, altrettanto non si può dire di un’altra sorprendente rivelazione che rivela l’iPad. Il Tablet Apple era già lo scopo ultimo di El Jobso 27 anni fa, che avrebbe voluto realizzarlo prima della fine degli anni ‘80.
27 anni per arrivare all’iPad
“La strategia di Apple è molto semplice,” disse Jobs, nel 1983. “Ciò che vogliamo fare è porre un computer fantastico in un libro che puoi portarti in giro e che puoi imparare ad usare in 20 minuti. E’ ciò che vogliamo fare e lo vogliamo fare entro questa decade.”
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A Jobs non mancava tuttavia la conoscenza dei limiti che ancora impedivano una simile realizzazione. La sua convinzione era che Apple, vendendo prodotti come il Lisa prima e il Macintosh poi, avrebbe potuto finanziare la ricerca per arrivare ad una miniaturizzazione tale da rendere possibile un simile prodotto. 27 anni più tardi ebbe ragione.
Anche in questo caso non posso che consigliarvi di leggere l’articolo di Marcel Browne il “riassunto” di TheNextWeb.
Il discorso nella sua interezza è stato digitalizzato ed è disponibile su SoundCloud. Lo trovate qui di seguito.
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