E’ un lungo articolo, a firma Connie Guglielmo, denso di perle su Jobs. C’è ad esempio la storia, ricordata da Randy Adams, sviluppatore NeXT, di quella volta che Steve gli chiese di nascondere le loro rispettive Porsche sul retro dell’edificio dell’azienda. Attendevano Ross Perot per convincerlo ad investire 20 milioni sulla NeXT e non volevano che pensasse di aver a che fare con persone già ricche.
Questo è solo il primo di una lunga serie di aneddoti, alcuni simpatici, altri esemplari della nomea di “visionario” che Steve Jobs si era guadagnato negli anni, altri commoventi (come quando a Nolan Bushnell, fondatore di Atari, uno Steve già indebolito e fragile disse con sicurezza: “riuscirò a batterla”, in riferimento alla sua malattia. Era il 2010).
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Interessante il ricordo di Marc Andreessen, il super Venture Capitalist della Andreessen Horwitz, cui Steve, una sera del 2006, durante una cena con le rispettive mogli, mostrò un segretissimo prototipo di iPhone che aveva con se. Andreessen, da buon utente Blackberry, chiese se non fosse un problema l’assenza della tastiera fisica. Davvero la gente avrebbe trovato naturale battere le dita su uno schermo per scrivere?
“Si abitueranno”, fu la sola risposta.
Non perdetevi tutte le altre perle raccolte nell’articolo di Connie Gugliemo.
Video: lo spot “The Crazy Ones” narrato da Steve
Il discorso “visionario del 1983”
Nel 1983 Steve Jobs partecipò alla (non troppo esclusiva) International Design Conference di Aspen. Il tema di quell’anno era “Il futuro non è più quello di una volta” e Jobs fu chiamato per un “talk” sull’argomento.
Il discorso vero e proprio, che copriva aspetti incredibilmente futuribili, era già riemerso ad agosto grazie ad una segnalazione di TheNextWeb. Il blogger Marcel Brown è riuscito a recuperare un nastro con una registrazione di tutto l’incontro, nel quale è presente anche tutta la sessione di Domande e Risposte che seguì l’intervento di Jobs.
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Una mezz’ora densa e interessantissima durante la quale Jobs, rispondendo alle domande dei presenti, “azzecca” un gran numero di previsioni sul futuro della tecnologia. E’ l’ennesima prova, se ancora che ne fosse bisogno, che la già citata attribuzione del titolo di “visionario” non è solamente frutto di una mitizzazione postuma di Steve Jobs, ma un tratto caratteristico che lo ha sempre accompagnato durante tutta la sua vita.
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2 commenti su “Un anno senza Steve Jobs”