L’approfondita inchiesta di Elkind restituisce un ritratto non del tutto inedito di Steve Jobs. Uno dei CEO più importanti e stimati d’America ha un carattere difficile, complicato e controverso. E’ capace delle sfuriate più imprevedili e cambi repentini d’opinione, ma ciò nonostante quasi tutti coloro che hanno lavorato con lui ricordano il periodo lavorativo accanto a Jobs come il più fruttuoso della propria carriera. Steve Jobs riesce da sempre ad imporre le proprie decisioni anche quando esse sembrano destinate al fallimento e, fatto ancora più straordinario, ha quasi sempre ragione.
Ma a quali problemi va incontro, dal punto di vista finanziario, una società che deve così tanto alla personalità di un solo uomo, quando il grande reggente rischia di uscire di scena? E soprattutto, quanto rischiano gli investitori?
Apple ha corso il rischio di perdere il proprio timoniere per ben due volte. Dapprima, nel 2000, Steve Jobs si è trovato a dover fare i conti con un imponente scandalo legato ad una faccenda di azioni retrodatate, dal quale è riuscito a scampare indenne. Gene Munster, analista per la Piper Jaffray, ha affermato che se Steve Jobs si fosse dimesso dalla carica di CEO in seguito allo scandalo, Apple avrebbe perso il 20% del capitale azionario nel giro di una notte.
Ma l’iCEO ha rischiato molto di più, quando nell’ottobre 2003 gli fu diagnosticato un tumore al pancreas: “Mentre solitamente la diagnosi di un tumore al pancreas equivale ad una sentenza di morte, una biopsia rivelò che Jobs era affetto da una forma rara e curabile della malattia.”
Steve avrebbe potuto operarsi immediatamente ma scelse invece di seguire una dieta e una serie di cure alternative per non finire sotto i ferri. Ancora una volta Jobs decideva di testa propria senza ascoltare i medici, gli amici intimi e i colleghi. Il Board of Directors di Apple decise di non rivelare la notizia agli investitori, dopo aver chiesto lumi a due avvocati circa la legalità di tale scelta. Jobs fu poi operato il 31 luglio del 2004 dopo che nuove analisi avevano rivelato un ingrossamento della massa tumorale. Quando la notizia dell’operazione venne resa pubblica da Apple le azioni della società persero solamente il 2%.
Questi particolari vengono svelati in anteprima dall’articolo di Elkind e fino ad ora nessuno era a conoscenza del lungo decorso della malattia di Jobs. Lo stesso CEO, nel suo discorso del 2005 all’università di Stanford parlò della scoperta della propria malattia come se risalisse all’anno precedente, senza menzionare la propria scelta, in cui perseverò per ben nove mesi, di non operarsi. Una delle poche scelte radicalmente sbagliate della propria vita, che avrebbe potuto comportare un esito ben più grave della semplice perdita del posto di CEO.
L’inchiesta di Elkind è un must read per tutti coloro che vogliano conoscere più a fondo Apple e il suo co-fondatore. Steve Jobs non ha accettato di essere intervistato da Elkind, mentre ha invece acconsentito a parlare con Betsy Morris per questo articolo che spiega la decisione di Fortune di inserire Apple al primo posto nella classifica delle Most Admired Companies.
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