iTunes U, tu che uso ne fai? (Sondaggio)

iTunes U

iTunes U nei giorni scorsi ha raggiunto un nuovo importante traguardo, superando il miliardo di contenuti scaricati. La sezione dell’iTunes Store dedicata all’educazione universitaria ospita podcast video e audio inseriti da Università e istituti di tutto il mondo, che utilizzano la piattaforma per veicolare gratuitamente corsi, seminari e molto altro materiale.
Voi avete mai utilizzato iTunes U per seguire un corso universitario a distanza o per il semplice gusto di imparare qualcosa di nuovo? Fatecelo sapere rispondendo al nostro sondaggio e diteci la vostra nei commenti.

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Fra i contenuti di iTunes U spiccano, per ovvie ragioni legate ai mezzi di fruizione (Mac, Pc, dispositivi iOS tramite l’app), corsi e lezioni dell’ambito informatico.
Il corso di programmazione iOS per iPhone e iPad tenuto dell’Università di Stanford è già arrivato alla sua terza edizione e quest’anno, forte dei successi precedenti, si è allargato ancora integrando il tutto con Piazza, piattaforma di e-learning che favorisce la condivisione dei contenuti.

L’Università di Pisa nel 2011 ha offerto un corso simile, ora un po’ datato ma sempre interessante. Non è di certo l’unico contenuto offerto dall’ateneo toscano, che nella propria pagina di iTunes U propone lezioni, interi corsi e seminari sui più disparati argomenti e non solo in italiano.

Quella di Pisa non è l’unica Università Italiana su iTunes U; ecco la lista completa degli atenei presenti sulla piattaforma Apple:

L’elenco di tutti gli atenei del globo presenti su iTunes U è molto più lungo e si può consultare da questa pagina di iTunes Store.

1 commento su “iTunes U, tu che uso ne fai? (Sondaggio)”

  1. Ahimè, non per suonare ancora una canzone già tristemente nota, ma il divario tra offerta USA e italiana su iTunes U è imbarazzante. Lasciando stare per un momento il comprensibile successo per le materie più tecniche, di humanities – a parte le benemerite lezioni di letteratura russa di Carpi – c’è pochissimo. Nel mio caso è deformazione professionale e forse non gliene fregherà un fico ad alcuno, lo so; ma è comunque un peccato. È un po’ che mi sto battendo perché anche il mio ateneo si dia una svegliata in questo senso…

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