I rumors di una possibile partnership fra Apple e Nuance per l’implementazione di nuove funzioni di riconoscimento vocale su iOS 5 e Mac OS X Lion si sono fatti sempre più insistenti nei giorni scorsi. Ci sono già indizi concreti che puntano al possibile accordo, che si dice possa essere pronto per essere annunciato al WWDC, nascosti dentro l’ultima versione preliminare di Lion.
La curiosità di scoprire come Apple potrà sfruttare le tecnologie di Nuance all’interno di iOS 5 è tanta. Il designer Jean Michael Cart ha creato un concept video con alcune idee per possibili implementazioni della tecnologia. Ma come fa notare giustamente MacRumors, ha dimenticato un particolare importante.
Quel particolare niente affatto trascurabile si chiama Siri, ed è l’azienda che ha sviluppato l’applicazione che vedete nel video qui sotto.
Nell’aprile del 2010 Siri è stata acquisita da Apple, seriamente interessata al know dell’azienda e all’intelligenza artificiale sviluppata per la creazione dell’applicazione. Nuance aveva un ruolo già allora, dato che era sua la tecnologia di riconoscimento vocale utilizzata da Siri.
Ecco perché il concept di Cart è limitato: non tiene neppure lontanamente conto del fatto che quello che Apple sta cercando di riportare in vita è il concetto alla base del Knowledge Navigator, un sistema software visionario ideato in via puramente teorica da Apple negli anni ’80 in grado di riconoscere la voce e il linguaggio ma anche di fare molto di più in perfetta autonomia – ricerche, altre operazioni complesse – una volta acquisito il comando audio.
Insomma, quello che ci mostra il concept di Cart è il minimo che ci dobbiamo aspettare, nulla di più di quanto diversi terminali Android riescono già a fare bene. Quello che ci proporrà Apple è molto probabilmente una novità di portata ben più ampia rispetto al semplice riconoscimento vocale system wide.
Voi che ne pensate? Che tipo di funzionalità vi aspettate?
È sperabile un sistema interessante di riconoscimento…ci sarà da vedere come si comporta con l’italiano e con il cross-language (per niente facile da implementare)