Nei giorni scorsi Apple ha aperto la beta di iWork per iCloud a tutti gli utenti in possesso di un Apple ID.
E’ la versione online della suite di software iWork (disponibili ancora a pagamento su Mac App Store) presentata durante l’ultima WWDC. Il passaggio alla Beta pubblica non è cosa da poco, perché per la prima volta un largo pubblico potrà utilizzare le app “da ufficio” di Apple anche su PC Windows, per quanto all’interno della finestra di un browser.
Il lancio di iWork per iCloud segna un interessante passo in avanti soprattutto per gli utenti Mac, che ora potranno modificare e visualizzare i propri file anche su qualsiasi PC Windows collegato ad Internet e dotato di un browser relativamente “moderno”.
Per molti utenti Mac l’impossibilità di utilizzare i propri documenti su altre piattaforme è stato per molti anni un’ostacolo all’utilizzo di Pages e Numbers per documenti di testo e fogli di calcolo a fini soprattutto professionali. Il “porting” online dei due software, con l’avvento di iCloud e del sync costante dei file sulla nuvola, era ormai una mera questione di tempo.
Ma come funzionano Pages e Keynote su iCloud? Francamente meglio di quanto ci si potesse aspettare.
Le applicazioni, una volta completato il caricamento, rispondono molto bene. Sono veloci e a tratti è decisamente possibile scordarsi che quelle che si stanno utilizzando sono web app che girano dentro un browser.
Le opzioni disponibili nelle web app non sono quelle complete delle applicazioni standalone (un esempio banale, in Pages non si possono definire nuovi stili per il paragrafo) ma sono più che sufficienti per la modifica di file salvati nel proprio Cloud e per la creazione di nuovi documenti che poi potranno essere finalizzati con la versione offline del software.
La domanda che in tanti iniziano a porsi, in questi giorni, è dunque la seguente: iWork per iCloud regge il confronto con Google Docs? E’ una valida alternativa?
La mia prima, personalissima impressione, derivata da un paio di settimane di prove sparse, è che da un punto di vista di mera funzionalità delle applicazioni iWork per iCloud non ha nulla da invidiare alla suite di Google. L’aspetto che ancora appare carente, invece, è quello della condivisione e della possibilità di lavorare a più mani sullo stesso documento, in contemporanea.
iWork per iCloud, c’è da dire, non nasce certo per inseguire questo obbiettivo principale (ma per offrire una versione online della suite che “materializzi” l’ubiquità dei documenti garantita da iCloud) e dunque per il Mac User rappresenterà senza ombra di dubbio un’utilissima aggiunta.
Per molti altri usi e per un’esperienza puramente cross-platform di condivisione del lavoro, Docs rimarrà ancora per un po’ la soluzione privilegiata. Quello che si sta consumando, in ogni caso, è principalmente un altro capitolo dello “scontro” di ecosistemi che per una volta, però, rappresenta un netto vantaggio per gli utenti, cui viene offerta un’alternativa in più liberamente accessibile grazie alla natura platform-agnostic delle web app.
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