Stesso messaggio anche sulla pagina destinata al download della versione trial di Aperture, con un invito esplicito a scaricare il programma dal Mac App Store.
Una scelta (forse) comprensibile e certamente finalizzata ad una maggiore coerenza nella distribuzione digitale del software che tuttavia lascerà particolarmente scontenti tutti quei nuovi utenti che avrebbero voluto volentieri testare i software almeno per trenta giorni prima di sborsare il prezzo pieno su App Store.
Certo, iWork e Aperture non sono mai costati così poco come adesso: 48€ (circa) per l’acquisto del pacchetto completo della suite iWork e 80€ per l’acquisto di Aperture sono prezzi più bassi rispetto a quelli delle vecchie versioni “inscatolate” dei software (rispettivamente 79€ e 199€).
Rimangono però entrambi eccessivi per giustificare l’acquisto impulsivo e non sono abbordabili per chi vorrebbe mettere un po’ le mani sui programmi che non sa se gli potranno servire prima di affrontare la spesa.
Nel momento in cui scriviamo la versione italiana della pagina dedicata al trial di iWork è ancora attiva e permette il download della versione di prova, mentre quella di Aperture è già stata adeguata e mostra anch’essa il messaggio di avviso (in inglese) che invita all’acquisto su Mac App Store.
Final Cut Pro X, altro software convertito alla distribuzione digitale, è invece ancora disponibile in versione trial sul sito Apple, forse per il prezzo più alto del programma o magari per le (relativamente) recenti innovazioni dell’interfaccia.