Era il 14 novembre 2011, quando iTunes Match (annunciato a giugno dello stesso anno da Steve Jobs in persona) diventò operativo negli Stati Uniti. Qualche mese dopo è sbarcato anche in Italia e ora è disponibile in ben 57 nazioni. Un servizio decisamente conveniente utile anche per il “condono” dei file scaricati da internet. Ma cos’è esattamente, e a cosa serve?
Facciamo un po’ di introduzione, tanto per festeggiare il suo compleanno: era un autunno di 11 anni fa, quando irruppe sul mercato l’iPod: una scatolina tascabile nella quale avremmo potuto infilare tutta la nostra collezione musicale. Almeno fino a 5GB di spazio. Probabile che all’epoca fossero in pochi ad avere più di 5GB di musica in mp3, ma comunque poco tempo dopo arrivò la versione da 10GB per i più esigenti.
Con il passare del tempo le linee internet si fecero più veloci e il download di musica sempre più semplice, intanto i prezzi degli hard disk si abbassavano e la loro capienza aumentava. L’iPod è sempre stato al passo coi tempi, aumentando proporzionalmente la sua capacità massima: non passarono neanche otto mesi dall’introduzione del primissimo iPod che già arrivò la seconda generazione: giugno 2002, 20GB in your pocket. E man mano, anno dopo anno, arrivarono i tagli da 40GB, 80GB, 120GB, fino agli attuali 160GB.
Ancora oggi, con l’iPod Classic fermo da anni, 160GB potrebbero sembrare sufficienti per la maggior parte degli utenti, ma la tecnologia si è evoluta e l’approccio ai dispositivi è completamente cambiato (o almeno, sta cambiando in maniera rapidissima). Per dirla alla Steve Jobs, siamo nell’era Post-PC.
In parole povere, non ci basta più avere un dispositivo per ascoltare musica da sincronizzare con il computer. Oggi abbiamo il computer fisso, il portatile, l’iPhone e l’iPad, e vogliamo ascoltare la nostra libreria musicale da tutti questi, senza dover stare a sincronizzare ogni giorno 4 dispositivi per essere sicuri di avere su tutti l’ultima canzone scaricata.
Ecco quindi il senso di iTunes Match: la musica si trasferisce sulla nuvola, e per 25€ all’anno tutti gli mp3 in nostro possesso (come si può vedere dalla foto in apertura, nel mio caso non sono pochi), vengono catalogati in iCloud e potremo ascoltarli in streaming da qualsiasi dispositivo collegato al nostro Apple ID. E non importa quale sia la qualità del file originale, da iCloud avremo sempre la versione in alta qualità.
iTunes Match è un servizio che consiglierei a chiunque: utile, ben funzionante, affidabile. Ci risparmia tanti preziosi GB di spazio sui device e tante ore di sincronizzazione. L’unico lato negativo (ma non è colpa di iTunes Match) è che consuma molto traffico su rete cellulare, ma nelle impostazioni si può restringere il funzionamento alla sola rete Wi-Fi. Il prezzo è ampiamente giustificato, e chissà che un giorno non diventi gratis, come è successo a MobileMe – che tra l’altro costava 79€ all’anno.
Bel servizio anche se ha ancora diversi bug, tipo quando non abbina alcune canzoni di album presenti nello store. Onestamente però attendo con molto più entusiasmo Spotify in Italia, sicuramente farò il premium lì lasciando Match, è tutto un altro mondo.
Sto provando google music da qualche giorno e devo dire che è molto comodo potendolo utilizzare anche via browser su pc…non so se rinnoverò iTunes Match ma comunque ritengo che sia un gran servizio….speriamo diventi gratuito!!
ma promuovere il “CONDONO” non è promuovere la pirateria? alla faccia di chi ha comprato lp e cd da una vita…. in pieno stile italiano. complimenti!
oppure dato che lo fa apple è cosa buona e giusta?