Apple ha definitivamente negato il proprio App Store alle applicazioni inerenti al progetto Google Voice. Sono state infatti eliminate GV Mobile e Voicecentral mentre l’applicazione ufficiale di Google non ha nemmeno passato i controlli della censura di Cupertino. Se da una parte il messaggio è chiaro (niente Google Voice per iPhone), dall’altra, invece, non si capiscono i motivi di tale scelta dato che appare come una retromarcia rispetto ad una decisione già presa in precedenza (GV Mobile e Voicecentral avevano ottenuto il placet). C’è addirittura chi sostiene che dietro questa decisione (sofferta?) da parte di Apple ci sia pure lo zampino di AT&T: l’operatore telefonico americano, però, consente il servizio Google Voice per BlackBerry. Il mistero si infittisce.
Siamo ormai abituati alle “strane” censure di Apple. Se può sembrare addirittura meritevole l’esclusione di applicativi “a luci rosse” per iPhone e iPod touch, è difficile dare un’interpretazione ai vari divieti (sia hardware che software) che l’azienda di Cupertino mette in pratica. Se però siamo abituati a vedere bistrattati i piccoli sviluppatori, fa scalpore l’estromissione dell’applicativo ufficiale di Google Voice dall’App Store.
La motivazione proposta da Apple è la solita: tali applicativi, svolgendo funzioni chiave simili a quelle già presenti in iPhone OS (come sms, telefonate, etc), sono vietate dal contratto alla base dell’SDK. Questa è la risposta data da Apple allo sviluppatore di GV Mobile (per precisione: “removing GV Mobile from the App Store due to it duplicating features that the iPhone comes with (Dialer, SMS, etc)“). Se ciò fosse vero, App Store non sarebbe popolato da applicazioni che forniscono le previsioni del tempo.
La questione è un’altra ed è da ricercare nel timore delle compagnie telefoniche verso il sistema Google Voice perché potrebbe diventare uno standard portando con sé chiamate a basso costo ed sms gratuiti. La teoria di DaringFireball, ovvero dello zampino di AT&T nella decisione di Apple, potrebbe apparire a questo punto più sensata. Se così davvero fosse, però, sarebbe lo stesso Google Voice ad avere i giorni contati.
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L’applicazione è disponibile su Cydia volendo.
Sempre sostenuto che avere un solo canale di distribuzione è una cosa piu’ a favore del produttore che non del cliente.
Questa è l’ennesima dimostrazione…
a parte il fatto che non capisco perchè l’esclusione di apps a luci rosse dovrebbe essere un merito dato che è censura anche quella e, nel 2009, sembra abbastanza ridicola per altro
con la facilità con cui si riesce a fare un jb non ha senso proibire queste apps se poi esce la controparte su cydia. così gli unici che se la pigliano in quel posto sono i clienti “onesti”
Ecco un illuminante articolo (in inglese), ed una bella foto che esemplifica lo stato di Apple, secondo alcuni.
http://www.techcrunch.com/2009/07/27/apple-is-growing-rotten-to-the-core-and-its-likely-atts-fault/
http://cache0.techcrunch.com/wp-content/uploads/2009/07/picture-551.png