Ad inizio giugno Feedly ha annunciato la partnership con alcuni sviluppatori di feed reader per Mac, iPhone e iPad, che hanno integrato le API del servizio all’interno dei propri programmi.
Ieri è arrivata un’altra interessante novità: da semplice servizio di aggregazione, Feedly diventa una vera piattaforma, grazie al lancio di Feedly Cloud. E’ una vera e propria infrastruttura per la lettura e la sincronizzazione di feed su applicazioni di terze parti che punta a sostituire il morituro Google Reader.
Feedly sta riuscendo a battere tutti (in quanto a tempistiche di lancio e risorse impiegate) nell’offrire un alternativa al servizio di lettura feed su Google Reader non soltanto ai comuni utenti ma anche a quegli sviluppatori che avevano scelto le API del servizio di Big G per gestire la sincronizzazione delle proprie app di lettura dei feed.
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Le prime applicazioni che sfrutteranno Feedly Cloud sono nove. IFTT (If This Than That), Sprout Social, Nextgen Reader (solo Windows 8 e Windows Phone), gNews Reader per Symbian/MeeGo e Blackberry 10, Press (Android), gReader (Android), Newsify (iPhone e iPad), Pure News Widget (Android) e Meneré (Windows).
Curiosamente rimane fuori da questa lista un’app per Mac e iOS molto diffusa come Reeder, che tuttavia faceva parte delle applicazioni con il cui sviluppatore Feedly aveva già stretto una partnership (stando alle notizie di inizio giugno).
Il lancio di Feedly Cloud porta novità interessanti anche per gli utenti, che adesso potranno utilizzare una nuova versione Web del reader che funziona su tutti i browser più recenti (fino a ieri l’altro serviva un plugin per Chrome).
Anche il reader online si basa sull’infrastruttura cloud e dunque offre funzioni di sincronizzazione dello stato di lettura dei feed (e di altre attività dell’utente) con le app di terze parti compatibili.
Da non dimenticare che Feedly offre inoltre le proprie applicazioni per iOS e Android, anche quelle gratuite come il servizio online.
Sul modello di business del servizio ancora c’è poca chiarezza e pare di capire che sia prevista l’introduzione di un piano a pagamento più avanti, forse a partire dal prossimo anno.
Come tutte le startup della Silicon Valley, anche Feedly pare non abbia alcuna intenzione di preoccuparsi del problema fin da subito. Dovrebbe interessare, però, ad utenti e sviluppatori, entrambi scottati dall’esperienza di Google Reader: un servizio gratuito che proprio per questo motivo è stato chiuso senza troppe remore né senso di “responsabilità” verso milioni di “utilizzatori non paganti”.
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