Chi ha applicato il jailbreak al proprio dispositivo probabilmente conosce molto bene Cydia, lo Store alternativo da cui è possibile scaricare applicazioni che sull’App Store non potrebbero mai essere accettate per via delle restrizioni imposte da Apple.
Jay “Saurik” Freeman, il creatore dell’App Store ombra, ha ufficializzato l’intenzione di portare l’esperienza di Cydia “Back To The Mac”. Lo Store alternativo farà da contraltare a quello ufficiale annunciato da Apple, proprio come avviene già adesso su iOS. Ma se su iPhone, iPod touch o iPad il jailbreak è l’unica soluzione per uscire dal “walled garden”, su Mac continueremo a poter installare tutti i tweak e le applicazioni che vorremo. Semplicemente basterà farlo al di fuori del Mac App Store. In quest’ottica ha senso la scelta di Saurik? Voi che ne pensate? Di seguito il sondaggio e un’analisi.
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Verso Mac Cydia
E’ vero, il Mac App Store non sarà l’unico metodo per installare applicazioni su Mac OS X, ma è logico supporre che non poter partecipare alla “distribuzione ufficiale” Apple sarà penalizzante per tutte quelle applicazioni che, vuoi perché hanno necessità di appoggiarsi ad estensioni di sistema, vuoi perché non rispettano qualche altra parte del regolamento di approvazione del software, saranno costrette a rimanerne fuori.
La prima “vittima” già c’è. Si tratta di Little Ipsum, un’utility che risiede nella barra degli strumenti e che permette di generare rapidamente pezzi di testo “dummy” utile ai web designer e ai developer per testare i layout. Il motivo per cui Little Ipsum non potrà essere distribuito sul Mac App Store è che l’applicazione non porta con se un valore aggiunto sufficiente.
Al di là della pur importante questione del “respingimento” delle applicazioni, che come abbiamo detto sarà facilmente risolvibile scaricando le applicazioni dal Web, c’è un altro aspetto interessante.
Cydia, su iOS, non distribuisce solamente applicazioni, ma anche tweaks e settings speciali che permettono di modificare l’interfaccia e la logica di funzionamento delle applicazioni standard del dispositivo.
E’ questa faccia del Cydia Store che Saurik punta in primis a portare su Mac, dove manca in effetti una repository organizzata dedicata a questo tipo di contenuti. Da questo punto di vista il Cydia App Store per Mac assume maggiore significato e potrebbe entrare nelle grazie di un buon numero di smanettoni che non si accontenta di come il Finder gestisce il browsing del FileSystem o ritiene che iTunes abbia bisogno di qualche ritocchino ad elementi specifici dell’interfaccia. E non dimentichiamo che il tutto sarà legale, perché Apple, a meno che non voglia blindare Mac OS X, non potrà impedire a Saurik e Co. di sviluppare e distribuire un’applicazione per OS X come Mac Cydia.
Le problematiche di instabilità del sistema generata da tweak in conflitto et similia saranno però un bagaglio inevitabile, prezzo che l’utente dovrà sapere di dover pagare per la scelta sacrosanta di “fare con il Mac tutto ciò che ti va”. Quanto alla sicurezza, beh, rimarrà valida la raccomandazione standard: se un programma non ti chiede la password di sistema, grossi danni non potrà farne. Se te la chiede e tu gliela fornisci, beh, sii sicuro di ciò che stai installando prima di chiederti come possa esserci finito quel trojan nel tuo Mac.
Photo: Ars Technica
Cydia per Mac secondo me sarebbe molto più utile che su iPhone (difatti non ho sbloccato il mio iPhone 4, mentre l’avevo fatto con il 3G). Credo sia palese che alcune limitazioni Apple servano a creare un nuovo sistema, qualcosa che non si è mai visto prima su un computer. Portare un AppStore su questo tipo di piattaforma e farlo in un certo modo può portare tantissimi vantaggi all’utente e a chi crea il sistema operativo, che potrà essere potenziato tantissimo sapendo cosa ci andrà sopra. D’altra parte, applicazioni che per alcuni sono utili, se non si trova un sistema alternativo per fare la stessa cosa rispettando i parametri Apple (e non sempre è possibile), alcuni utenti potrebbero essere limitati. Quindi, per quest’ultimo tipo di applicazioni, avere uno store che le raccolga e non costringa gli utenti a dover cercare tra il milione di siti vari ciò che gli serve (e non parlo della qualità di quei siti), sarebbe veramente cosa buona e giusta.
Per gli sviluppatori: si, caricare la propria applicazione sull’AppStore significa dividere parte del profitto con Apple, ma quali sono i vantaggi che se ne ritraggono? 1) maggiore visibilità; 2) abbattimento dei costi di gestione di server o di una pagina web caricata su un host di terze parti; 3) la possibilità di ricevere ulteriore visibilità se Apple inserirà la vostra applicazione tra le “featured”. Mica è poco!
Inutile! Assisteremo allo sbarco dei virus su Mac. A gente che si lamenta perché OS X è instabile. A programmi da scaricare già crackati, come avviene su iPhone. Tutto a discapito della sicurezza.
concordo con @Alessando Mac osx e bello cosi come lo si trova appena acceso un mac!! Non capisco utilità di cydia su una piattaforma cosi bella come lo e osx. Mac non è limitato come lo è un iphone e “craccando” o.s. non e una cosa cosi bella visto che in questo modo sicuramente si spalancherà la porta per tutti i virus etc visto che si sa che cydia facilità di motlo far ” ammalare” un iphone con dei virus. Ci sara pieno di lamentele, bug etc e poi non e facile ripristinare un mac come lo e con iphone, che basta che lo formatti riparti da un backup e dopo 15 min e pronto come lo era appena acceso il primo giorno. Mah io di SICURO non ci metterò ste schifezze sul mio bel macbook pro:P poi se uno vuole fare ste cose si prenda un windows,non credete?
perchè una piattaforma di marketplace di terze parti dovrebbe essere infestata da virus?
@miller
“manca una repository organizzata?”
store.apple.com/us/browse/home/shop_mac/software?mco=OTY2ODUyNQ
o il vecchio versiontracker, ora CNET (http://download.cnet.com/mac/)
il vantaggio principale di Mac App Store non è (solo) quello di segnalare quale “fonte autorevole” una serie di APP; bensì soprattutto:
1. garantire che tali APP non creino problemi al SO al suo aggiornamento
2. aggiornare automaticamente TUTTE le APP in modo quasi trasparente per l’utente
3. fornire un sistema di pagamento unificato e integrato in tutti i servizi Apple, in cui l’utente già ripone fiducia;
4. abbattere il costo del software e ridurre la pirateria complicando la possibilità di copia (le APP vendute tramite APP Store potrebbero essere criptate e protette da DRM, inoltre nn sarebbe più il piccolo programmatore a diversi preoccupare di questi aspetti);
5. limitare i dati personali cui queste applicazioni possono accedere;
6. offrire una funzione “genius” per la scoperta di nuove applicazioni;
Questo manca, il resto c’è.
Cydia puó solo soddisfare l’esigenza n.6, e forse la n.2, ma nessuna delle altre, quindi non aggiunge (e non toglie) nulla alla mia esperienza Mac.
E’ semmai una brillante (e legittima) operazione commerciale in cui, sfruttando la popolarità raggiunta su piattaforma iOS, si proporrà -in poco tempo e relativamente dal nulla- come piattaforma cmq accreditata per la distribuzione di App x Mac, al pari di CNET, MacUpdate, ecc.
esiste già…basta installare windows!