Dopo le novità annunciate da Feedly, che ha lanciato da poco la nuova piattaforma Feedly Cloud, ora anche BlackPixel si fa sentire con una prima versione beta di NetNewsWire 4.0. La cattiva notizia, in questo caso, è che la promessa funzionalità di sync integrato ancora non si vede, e non si vedrà per un po’.
L’applicazione non è drasticamente differente da NetNewsWire 3.0. L’impressione è che il reader abbia ricevuto una generale rinfrescata, in attesa dell’attivazione del servizio più atteso, vale a dire quel sync fra dispositivi e con la versione iOS che era affidato alle API di Google Reader e che per adesso latita.
Quanto all’interfaccia, chi come il sottoscritto è abituato ad utilizzare la cosiddetta “traditional view” (lista di feed in colonna a sinistra, lista degli articoli della singola fonte a destra e sotto l’articolo selezionato), avrà una brutta sorpresa: almeno in questa beta l’unica modalità disponibile è la variante “widescreen”, organizzata in buona sostanza come Mail di OS X Mountain Lion.
L’impressione è che Black Pixel abbia voluto battere un colpo in tempo per dire “ci siamo anche noi” prima della chiusura definitiva di Google Reader, prevista per il primo luglio.
Tanto che Daniel Pasco, CEO di BlackPixel, ha voluto spiegare sul blog ufficiale qual è la road map futura.
Al momento il lavoro è ancora concentrato tutto sul sync: l’impossibilità di usare iCloud per la sincronizzazione di Core Data fra dispositivi¹ ha costretto infatti BlackPixel a cercare di sviluppare una propria soluzione in-house per ovviare alla carenza.
Una volta pronta la funzionalità, ci sarà un periodo di beta-testing del sync, mentre la beta pubblica di NetNewsWire 4 continuerà ad essere aggiornata con nuove features.
Nel frattempo continua anche il lavoro sul rinnovamento delle applicazioni di NetNewsWire per iPhone e iPad, che BlackPixel sta completamente riprogettando perché siano coerenti con il nuovo look di iOS 7.
Chiunque voglia testare NetNewsWire 4.0 può farlo liberamente: l’applicazione per adesso è gratuita (download da qui) e lo sarà fino a che non verrà lanciata la versione pubblica del programma, che costerà 20$. Chi pre-ordinerà adesso il programma, però, può compralo a metà prezzo per tutta la durata della fase di beta testing.
Note:
1 – Pare che alcuni ingegneri Apple abbaino ammesso, alla WWDC 2013, che ci sono seri problemi con la sincronizzazione di Core Data tramite iCloud. Ne avevo già parlato in questo articolo: iCloud e la promessa mancata di Core Data.