Pear Note, appunti alla massima potenza – recensione


Nome: Pear Note Categoria: Produttività
Prezzo: 31,99€ Voto: 8
Link Mac App Store


Gli studenti universitari sanno bene che prendere appunti in maniera efficace è quasi sempre una delle chiavi di volta nella preparazione degli esami. 
La stesura degli appunti è un’arte che si affina con il tempo e che, tutto sommato, non ha subito grandi cambiamenti con l’avvento e la diffusione delle nuove tecnologie. Certo, in molte facoltà, e probabilmente in qualche liceo, sono sempre di più gli studenti che utilizzano il proprio computer e un editor di testo al posto del quaderno e della penna, ma in molti casi si tratta soltanto di una semplice sostituzione degli strumenti, mentre il metodo rimane invariato.

Pear Note è un’applicazione che aggiunge un elemento ulteriore ad una pratica consolidata come quella del note-taking: l’applicazione integra un editor di testo e allo stesso tempo consente di registrare dal vivo l’audio o il video della lezione. La vera forza del programma sta tutta nel mondo in cui appunti scritti e registrazione live si intersecano. Mentre prendete gli appunti il programma tiene traccia del momento in cui avete digitato un carattere ed è in grado di farvi ascoltare o vedere quello che avete registrato nel preciso istante in cui è avvenuta la battitura.

Testo, audio e video

Se avete sentito parlare della Pulse Smartpen di LiveScribe non vi sarà difficile capire il concetto che sta alla base di Pear Note. Nel caso della Smartpen è necessario utilizzare un particolare tipo di carta, mentre l’applicazione di UsefulFruit ha soltanto bisogno di un input audio o video e della vostra velocità di battitura.

L’interfaccia di Pear Note è abbastanza spartana ed è occupata in larga parte dall’editor di testo. Le funzioni di videoscrittura sono abbastanza limitate, ma del resto state utilizzando il programma per prendere appunti, non per formattare un documento ufficiale. 
Quel che serve, c’è. Si può modificare il font del testo, si possono inserire liste puntate o numerate, si possono grassettare, sottolineare o evidenziare interi passaggi grazie ai bottoni che si trovano nella barra degli strumenti in alto, integrati con una “pulsantiera” per il controllo della registrazione e della riproduzione dell’audio e del video.

Il pannello di controllo audio/video trova spazio nella sidebar destra. Da lì è possibile spuntare il tipo di registrazione che si vuole effettuare – solo audio oppure audio/video. Se nel caso dell’audio è sufficiente (ma sconsigliato) utilizzare il microfono integrato del Mac, nel caso del video dovrete necessariamente armarvi di una webcam esterna se non volete limitarvi alla contemplazione di un lungometraggio di voi stessi nell’atto di prendere appunti. Ottima prova di cinema esistenzialista d’avanguardia, pessima modalità di registrazione video di una lezione universitaria o di una conferenza.

Utilizzare il microfono interno è sconsigliato per un semplice motivo: il rumore dei tasti si sovrappone in maniera assai fastidiosa al parlato. Molto meglio armarsi di un microfono esterno ed allontanarlo quanto più possibile dalla tastiera, perché anche in quel caso il noioso clicheticlac prodotto dalla battitura minaccia di inquinare la registrazione.

Dallo stesso pannello è possibile gestire anche eventuali slide in formato PDF o importate da un file Keynote o Powerpoint. Anche in questo caso è possibile associare temporalmente il testo battuto e l’avanzamento delle diapositive.

Esportazione e condivisione

Le opzioni di esportazione e condivisione di Pear Note sono uno dei punti di forza dell’applicazione. Oltre alla possibilità di esportare testo, audio e video separatamente con le codifiche standard offerte dal Mac, l’applicazione consente di esportare un pacchetto completo (appunti + video + audio) in un formato che potranno aprire tutti coloro che hanno un browser sul proprio computer. Grazie alle meraviglie di HTML, CSS e Javascript, Pear Note sputa fuori una pagina web in cui è possibile leggere il testo e ascoltare l’audio o vedere il video. La cosa più importante è che la funzione principale del programma, ovvero la correlazione temporale fra scrittura e contenuto multimediale, viene conservata anche durante l’esportazione.

La condivisione è il passaggio immediatamente successivo. Pear Note può esportare il file degli appunti in versione “mini-sito” e caricarlo direttamente su Dropbox, in una cartella condivisa che può essere consultata da chiunque via internet (anche su iPad e iPhone). Significa che se Pear Note dovesse diffondersi anche solo presso una parte degli studenti universitari italiani vedremo sopraggiungere la fine per una figura tipica di tutti gli atenei. Quella dello sbobinatore, ovvero lo studente armato di registratore che trascrive le lezioni come fossero Il Verbo e poi vende le “sbobinature” a prezzi che oscillano a seconda della domanda e della difficoltà dell’esame.

L’esportazione di un file di testo o dei contenuti multimediali si può gestire dal menu File – Export, mentre per generare il mini-sito bisogna scegliere l’opzione “Share as Web Page”, sempre dal menu File.

Per avere un idea di come si presenta il “mini-sito”, date uno sguardo alla prova messa a disposizione da Pear Note per illustrare le funzionalità del programma.

Conclusione

Il concetto di collegare al testo scritto un feedback audio o video sincronizzato non è nuovo. Pear Note stesso, che da un paio di mesi è presente in App Store, esiste già da qualche anno. Per quanto basati su un concetto dirompente, i software come questo sono ancora poco utilizzati dagli studenti e da chi prende appunti. Non so voi ma io avrei dato chissà cosa per poterlo avere al liceo durante le lezioni di Storia della Filosofia, anche se riconosco dei limiti abbastanza seri alla tecnologia.

Un lato negativo, ad esempio, è che il vantaggio di poter riprendere dall’audio qualche parola persa per strada (un nome che si è trascritto male, un concetto un po’ fumoso) rischia di trasformarsi in una cattiva abitudine. E’ facile ritrovarsi a vagare con la mente consapevoli che tanto ci pensa Pear Note a tenere traccia di quello che in quei pochi minuti abbiamo deciso di prenderci una pausa.

Va aggiunto che non è sempre possibile sfruttare il computer per prendere appunti. Ci sono alcune tipologie di argomenti, praticamente tutto il settore tecnico e non umanistico, per i quali è spesso necessario ricorrere alla trascrizione di grafici, formule ed altri elementi analoghi che rimarcano ancora l’importanza dell’immediatezza che solo penna e carta possono fornire.

Pear Note è un acquisto consigliato? Se vi trovate spesso a prendere appunti con il vostro MacBook Pro, assolutamente sì. Nell’articolo ho parlato quasi esclusivamente di un uso a fine didattico, ma è sottinteso che la stessa analisi se siete giornalisti o più in generale se vi trovate spesso a prendere note e appunti per qualsiasi altro motivo non strettamente didattico. Forse non vi troverete ad usarlo sempre, ma può rivelarsi un ottimo alleato. Il prezzo dell’applicazione non è basso ma rientra nella fascia dell’accettabile e se proprio non sapete se possa tornarvi utile o meno, prima di scaricare Pear Note dal Mac App Store potete provarlo gratuitamente per trenta giorni scaricandolo dal sito di Useful Fruit Software.

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