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MacBook 2015 in prova: 5 motivi per acquistarlo (e 5 motivi per non farlo)

Ero davvero curioso di provare sul serio questo nuovo MacBook, il computer dei compromessi e delle contraddizioni, a cominciare dal nome: è più Air dell’Air, ma si chiama soltanto MacBook. L’avevo già provato in store, ma non mi bastava. Non si possono capire davvero i limiti e le potenzialità usandolo per pochi minuti in un negozio.

Così, grazie ad un’amica (grazie Laura!), ho avuto l’opportunità di provarlo sul serio per due settimane, usandolo come unico computer, sia a casa che in viaggio. Ho scelto il modello base color oro, non perché fosse il mio preferito (se avessi dovuto acquistarlo avrei scelto il nero — ops, grigio siderale), ma perché particolarmente caratteristico, ed essendo una prova volevo eccedere. Ma bando alle ciance e passiamo ai:

5 motivi per acquistare il MacBook da 12”

  • Design: il primo motivo non può che essere il design. Non esiste un computer portatile con un simile rapporto tra caratteristiche hardware/software e dimensioni/peso. Siamo ai livelli di un tablet, tanto che per portarlo in giro sto usando una custodia imbottita pensata per un Galaxy Tab. Leggerissimo, sottilissimo, ma anche solido e resistente: almeno questa è la sensazione che si ha tenendolo in mano. I crash test li lascio a chi può permetterseli.
  • Display: è davvero impressionante pensare che questo schermo da 12” abbia lo stesso numero di pixel di un iMac da 27” – quello precedente al 5K -, che ho sempre reputato un ottimo schermo con una risoluzione più che sufficiente. Come tutti i Retina Display, l’altissimo numero di pixel relativamente alla dimensione dello schermo, fa sì che tutto sia molto più rilassante per gli occhi, soprattutto il testo: le lettere sembrano davvero stampate sullo schermo e quel minimo di effetto aliasing viene totalmente eliminato. Un’alta densità di pixel per pollice ha particolarmente senso su schermi di piccole dimensioni, che vengono utilizzati ad una breve distanza dagli occhi. Nonostante la risoluzione sia così alta (esattamente 2304 x 1440, 226 pixel per pollice), l’interfaccia ci apparirà come se ne stessimo usando una inferiore (a scelta tra 1440 x 900, 1280 x 800 e 1024 x 640), in modo da mantenere gli elementi grandi abbastanza da poter essere utilizzati comodamente, pur sfruttando tutti i pixel e la mega risoluzione del Retina display. C’è da dire che display simili sono presenti anche sui MacBook Pro da 13” e 15”, ma non sugli Air. La combinazione tra ultra-portatilità e Retina display è per ora prerogativa soltanto di questo gioiellino.
  • Varietà delle colorazioni: attualmente, questo è l’unico computer Apple del quale possiamo scegliere il colore. Mi sento di consigliare la colorazione argento  a chi vuole sobrietà ed eleganza “classica”, grigio siderale a chi preferisce dare un tocco più “cool” e moderno al proprio laptop, mentre la pacchiana particolare colorazione oro comunica eccentricità, lusso e anche un po’ di tamarraggine, a dirla tutta. Non sono un totale detrattore della colorazione oro, anzi ne subisco anche un po’ l’innegabile fascino, ma devo ammettere che quando ho sfoggiato in pubblico il modello oro che ho scelto per questa prova, ho provato un filo di imbarazzo, probabilmente perché non fa per me. Ho i capelli neri e uno stile street/casual, se fossi stato biondo ed elegante saremmo stati una bella coppia. Ciononostante, un modo per farselo piacere resta sempre: immaginate che non sia oro ma ottone, eccovi il vostro MacBook steampunk. Basta un po’ di fantasia.
  • Speaker: nella reingegnerizzazione totale del sistema, una delle cose più riuscite sono gli speaker, è incredibile come suonino bene in uno spazio così piccolo. Sono di gran lunga i migliori altoparlanti integrati che abbia mai ascoltato su un MacBook: bassi profondi, voce cristallina, toni equilibrati e praticamente mai in distorsione.
  • Il trackpad Force Touch non è più un’esclusiva di questo portatile, ma ne parlerò comunque. Secondo me, è un’altra di quelle funzionalità “che dopo che le provi non ne puoi più fare a meno”. In breve, il click diventa completamente gestito dal software, tanto che a computer spento premere sul trackpad è come premere sul retro dello schermo. A computer acceso, invece, è uguale ad un normale trackpad, con la differenza che il click è in generale più comodo e morbido, e soprattutto che è possibile premere più profondamente per cliccare di nuovo, Apple lo chiama “click deciso“, e serve per accedere a nuove funzioni (secondo me, ancora acerbe e mal sfruttate). Molto carina la possibilità di poter attivare o disattivare il feedback sonoro al click, ma non immaginatevi il silenzio totale: anche disattivandolo, si sente sempre un click, soltanto più ovattato.

5 motivi per NON acquistare il MacBook da 12”

  • Rapporto specifiche hardware / prezzo: Costa molto ed ha un processore molto modesto (per usare un eufemismo), per non parlare della scheda grafica. Pagate soprattutto il design. Che ci può stare in certi casi, ad esempio se necessitate della massima portabilità ma non volete rinunciare ad OS X. C’è da dire, però, che parte con 256 GB di memoria flash e 8 GB di RAM, e che quello che deve fare lo fa bene. In queste due settimane l’ho usato un po’ per tutto: certo non mi ci sono messo a montare video o a fare rendering 3D, ma ho usato parecchio Photoshop e ho guardato tanti video aperti in una marea di schede contemporaneamente, e devo dire che non ho mai notato un rallentamento evidente. Temo però che in pochi anni i limiti del processore e della scheda grafica si facciano sentire.
  • Fotocamera FaceTime a 480p: semplicemente indecente. Non riesco davvero a capire il senso, sembra quasi uno sfregio agli acquirenti. Era meglio non metterla a questo punto, dato che è totalmente inutilizzabile per le videochiamate. Guardate un po’:

Questa foto è stata scattata da Photo Booth sul MacBook in questione, e non è stata rimpicciolita o compressa, ma solo ritagliata un po’ ai bordi per farla entrare nell’impaginazione. Ditemi voi se nel 2015 la fotocamera di un portatile può avere questa qualità indegna. Dimmi tu se uno nel 2015 può avere questa faccia, direte voi, e vi do pienamente ragione, ma questo è un altro discorso.

  • USB-C: avevo quasi pensato di metterla tra i pro, vedendola come “sarete già pronti per lo standard del futuro”, ma vi avrei preso per cretini. La verità è che un computer così scarso a livello di prestazioni è anche un computer che dura poco. Non è un computer fatto per durare tanti anni, quindi che senso ha renderlo già pronto per un futuro che probabilmente nemmeno vedrà? La risposta è sempre nel design, l’USB-C è stata una scelta necessaria per renderlo così sottile, questo per ora è il computer dei compromessi, il che lo rende anche affascinante ma sicuramente poco pratico per buona parte dei possibili utilizzi di un computer portatile. Qualcuno di voi starà pensando: “Ma ti fai le domande e ti rispondi da solo?” – Sì, ci sono tanti aspetti da considerare e non esiste la risposta perfetta ma tanti punti di vista.
  • Lo schermo è piccolo: sarà Retina, avrà i bordi sottilissimi, ma ciò non toglie che con uno schermo da 12” è abbastanza scomodo svolgere parecchie operazioni quotidiane, almeno nel mio caso è così. Ho vissuto felicemente per anni con l’Air da 13” e quel pollice in meno si fa sentire. Al momento mi viene da dire che 13” sono il limite minimo invalicabile per un computer portatile. Al di sotto si scende nella categoria degli ultra-portatili, nella quale rientrano anche i tablet: computer da viaggio, non comodissimi per un intensivo utilizzo quotidiano.
  • La mela non si illumina. Sacrilegio. Sto scherzando, ovviamente, la verità è che non ho trovato un quinto motivo degno. Avevo pensato alla tastiera, alcuni la trovano scomoda, ma io l’ho trovata comodissima. A questo punto passo a voi la parola, fatemi sapere la vostra nei commenti.
Redazione

View Comments

    • Non ti dico che brutta cosa camminare in un corridoio buio con il portatile acceso in mano e doverlo girare per illuminare la strada.

  • A me piace di più la mela così, invece. Si uniforma agli altri dispositivi.

  • lucio, ottima recensione, esauriente, bilanciata e non di parte. nei punti pro, le colorazioni posso essere un pregio? ottima la notizia sugli speaker ero scettico sulla loro qualità. nei contro la mela che non si illumina e' puramente estetica ma comunque sempre un dettaglio in meno eliminato dai modelli predecessori. complimenti comunque per la ottima recensione

    • Diciamo che le colorazioni possono essere un motivo per acquistarlo, per me non lo sono (se non in minima parte), ma c'è chi dà molta importanza all'estetica. Grazie mille per i complimenti!

    • Esatto, quando si esaurirà l'"effetto novità" e le sue dimensioni diventeranno quasi uno standard, sarà veramente una svolta nel mondo dei portatili.

      • tra gli standard speriamo che ci sia un calo di prezzo adeguato al livello di prestazioni

        • Se pensi che il primo MacBook Air costava 1800€ ed era ben meno potente di questo... aveva addirittura un hard disk magnetico.

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Redazione

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