Kindle Fire HD e iPad mini, confronto diretto

Dalla megarecensione del Kindle Fire HD che abbiamo pubblicato ieri ho volutamente tenuto fuori un confronto diretto fra l’iPad mini e il tablet di Amazon. Lo scopo era produrre un articolo dedicato, questo che state leggendo, per parlare un po’ più nello specifico di ciò che accomuna (poco) e ciò che distingue (molto) l’offerta Apple e l’offerta Amazon sul mercato tablet.

Un confronto diretto della schermata Home dei due dispositivi.

Aspetto e Hardware

Partiamo dall’aspetto e dalle caratteristiche estetiche e “fisiche” ovvero da ciò che in un confronto diretto ci dà le prime impressioni sui due dispositivi.

Nonostante la dimensione dello schermo sia differente (7” per il Kindle, 7,9” per l’iPad mini) il tablet di Amazon non è troppo più piccolo dell’iPad mini. Il motivo è la cornice che circonda il display, molto più ampia nel Kindle.

Il Fire HD è tuttavia visibilmente più spesso del concorrente made in Cupertino. Pesa anche un po’ di più: la differenza, sulla carta, ammonta a circa 77 grammi ma è sinceramente impercettibile. Entrambi i tablet si tengono bene con una sola mano e sono estremamente portatili. Una volta infilati nello zaino o nella borsa di certo non si fanno sentire sulle spalle.

Il “feel” del dispositivo, invece, è sensibilmente diverso. I materiali utilizzati da Apple (leggi: il metallo satinato) e i dettagli costruttivi conferiscono all’iPad mini una generale sensazione di “preziosità” che invece manca al più “casual” Kindle Fire HD. Non ci sbagliamo: il tablet di Amazon, nonostante costi poco non dà la sensazione di essere “cheap”. Tuttavia nel complesso i compromessi costruttivi che ne determinano il prezzo super-abbordabile non sfuggono all’occhio più attento.

Gallery

Display

Il Kindle Fire HD vince a man bassa lo scettro per il migliori display su un tablet da 7” e non c’è dubbio che da questo punto di vista il dispositivo di Amazon faccia le scarpe anche all’iPad mini.
Quell’HD in fondo al nome il Kindle Fire se lo guadagna sul campo con un display IPS 1280 x 800 (contro il 1024 x 768 dell’iPad mini) che offre una densità di 216ppi (pari a quella del Google Nexus 7), un’angolo di visuale davvero impressionante e una vivacità di colori paragonabile a quella del Retina (che nel complesso rimane ancora il campione imbattuto del settore).

Software

Come racconto nella recensione del Kindle Fire HD, nel voler dotare il proprio tablet di una “revisione” personalizzata di Android Ice Cream Sandwich Amazon ha scelto una strada tanto coraggiosa e determinata quanto difficile e irta di pericoli.

Il risultato è un interfaccia diversa, per certi versi semplice e per altri inutilmente complicata, in cui spiccano perle (il lettore di ebook, il player musicale, l’integrazione con il Cloud Amazon) e non mancano incongruenze. Teniamo fuori dal discorso, più che altro per pena, l’aberrazione chiamata Silk, il browser interno del dispositivo che impallidisce di fronte alla rapidità di Safari Mobile e alla cura che Apple ha risposto nel suo sviluppo.

Nel complesso il “layer” software che Amazon ha steso su Ice Cream sandwich appesantisce l’esperienza d’uso di una versione di Android che (per quanto non faccia impazzire il sottoscritto) è certamente la più veloce, la più stabile e la più curata che finora si sia mai vista. Non è quello che gli americani chiamerebbero un “deal breaker”, ma si capisce che c’è ancora del lavoro da fare.

Browsing su Kindle Fire HD

L’altro aspetto che non convince fino in fondo è la dualità fra sistema aperto (si possono installare applicazioni esterne all’App Shop, si può “rootare” il dispositivo senza troppa fatica e tante altre cose che sicuramente piacciono agli smanettoni Android) e un velata vocazione alla chiusura su cui Amazon prova ad insistere con poca convinzione, più che altro nel tentativo di offrire un sistema che non spaventi tutti quegli utenti medi che delle feature da geek di Android proprio non sentono il bisogno.

Per contro sull’iPad mini troviamo iOS 6, con tutti i vantaggi di un sistema curatissimo (anche nella selezione dei contenuti, ovviamente), con un’esperienza pluriennale alle spalle e la sicurezza di un ciclo di aggiornamenti puntuali davanti a sé. Nel complesso, insomma, è ancora il software che fa la differenza più grande e da questo punto di vista sarebbe poco obiettivo negare la superiorità dell’iPad mini.

Applicazioni

La presenza dell’App Shop di Amazon come Store integrato per l’acquisto delle applicazioni sul Kindle Fire HD è una scelta comprensibile quanto limitante. Il numero di app presenti nello Store “curato” dall’azienda di Bezos è sensibilmente inferiore al totale di quelle disponibili su Google Play. Non mancano i grandi titoli e le app sono più sicure e scelte da Amazon, ma sono poche.
Si possono installare applicazioni esterne tramite caricamento diretto del file .apk, ma è una soluzione poco immediata, inadatta soprattutto al target di utenti cui il tablet è destinato.

Sull’iPad mini, invece, la situazione è ben nota: di app ce n’è a non finire, più di quante sia umanamente possibile provarne. Sostanzialmente tutte quelle progettate per iPad, più tutte le altre per iPhone. Non mancano gli iPacchi, lo sappiamo bene, ma l’App Store è ancora imbattibile quanto a varietà, originalità e cura delle applicazioni disponibili.

Ecosistema e contenuti

Il Kindle Fire HD nasce esplicitamente come dispositivo per la fruizione dei contenuti dell’ecosistema Amazon. Come ho ripetuto più volte nella recensione, questa “idea di fondo” è ciò che rende il dispositivo un degno competitor: c’è una strategia, c’è un obiettivo e una road map e un’esecuzione con qualche falla e molti aspetti positivi.

Fra tutti i concorrenti dell’iPad è per questo che a mio parere il Kindle Fire HD merita una menzione di merito.
Dato a Jeff Bezos quel che è di Jeff Bezos, va detto pure che far digerire agli utenti la presenza ubiqua di ads e consigli per gli acquisti nell’interfaccia non è facile.

Un confronto degli schermi con un angolo di visuale che mette in evidenza la qualità del display del Kindle Fire HD

L’iPad mini, chiaramente, non ha questo tipo di problemi. Il business model di Apple consiste nel venderci il dispositivo per ricavare un margine. I contenuti sono un “in più”. Quello di Amazon nel venderci a prezzo di costo un dispositivo che ci spinga invece a comprare quanti più contenuti possibili all’interno dell’ecosistema dell’azienda.

Lo Store Amazon offre una selezione di libri più ampia e a prezzi solitamente migliori rispetto ad iBookstore (ma è pure vero che Kindle Player c’è anche per iPad). iTunes Store per contro offre la possibilità di noleggiare o comprare film, che su Amazon non ci sono ancora (anche se il sospetto è che arriveranno presto). Da questo punto di vista il consiglio è uno solo: comprare da chi offre il contenuto che ci interessa al prezzo migliore.

Che fare?

A voi la scelta, dunque: 199€ o 249€ (a seconda della capacità) per un tablet che costa relativamente poco come il Kindle Fire HD, ha qualche limite importante ma molti aspetti positivi ed è fondamentalmente destinato alla fruizione di contenuti; oppure 329€ (o più) per un tablet che non costa poco ma offre una migliore attenzione ai dettagli, una maggiore pulizia del software (con annesse limitazioni standard Apple) e una qualità generale che può giustificare (magari non agli occhi di tutti) il prezzo più alto.

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