Steve Jobs a cena con Mark Zuckerberg?

Interrompiamo il flusso di rumor a proposito della possibile presentazione di un nuovo MacBook Air con una notizia di “gossip”. Secondo quanto riportato dal Los Angeles Times, infatti, Steve Jobs e Mark Zuckerberg (il fondatore di Facebook) si sarebbero incontrati per una cena di lavoro a casa del CEO dell’azienda di Cupertino circa due settimane fa.

Il motivo dell’incontro è sufficientemente ovvio: si tratta di Ping e dell’integrazione con il social network più diffuso al momento. Come ricorderete, quando Jobs presentò Ping, il nuovo social network di Apple dedicato al mondo della musica, ci fu un equivoco circa la funzione di ricerca degli amici attraverso Facebook Connect, presente nell’interfaccia di Ping ma non funzionante, successivamente rimossa del tutto.

App week: NYT per iPad, finalmente con contenuti ad hoc

iPad strumento “magico e rivoluzionario” (come più volte è definito e presentato ufficialmente al mondo intero), che ha cambiato il modo di fruire e presentare contenuti di ogni genere. Ad oggi sembra fin troppo facile pensarlo e dirlo, ma quanti ci hanno sin da subito creduto? Pochi.

Tra questi, forse, non figuravano nemmeno gli editori del New York Times, quando a pochi giorni di distanza del lancio ufficiale del tablet della Mela avevano pubblicato la propria applicazione. Sicuramente una discreta app (non al livello di quella rilasciata per iPhone): ottima interfaccia, usabile e ben progettata, che ha comunque riscosso un buon successo (scaricata oltre 650.000 volte), ma che non ha mai soddisfatto a pieno le esigenze dei lettori.

App Store ha messo in crisi l’industria dei videogiochi?

Videogame App Store

Videogame App Store

Piovono critiche feroci su App Store. Dan O’Leary, fondatore di N-space (azienda specializzata nello sviluppo di giochi per Nintendo DS e Wii, attualmente al lavoro su tre titoli per la console portatile Nintendo) ha dichiarato sul suo blog che il mercato dei videogiochi sta subendo profondi cambiamenti a causa di iPhone.

Nello specifico, App Store avrebbe messo in crisi il mercato dei giochi per Nintendo DS (definito “al collasso”, dallo stesso Dan), cambiando radicalmente le abitudini dei consumatori.

Apple Store Milano, forse in Galleria?

Foto: MilanoWeb.com

Il primo Apple Store italiano in centro città potrebbe aprire all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. E’ quanto scrivevano ieri le edizioni milanesi de La Repubblica e del Corriere online. Dopo il niet da parte del Comune alla costruzione di un grande cubo di vetro (o altro solido da definire) in Piazza Duomo o in Piazza San Babila e il successivo rifiuto di Apple alle offerte di uno spazio in Largo Augusto o a Porta Nuova, location troppo periferiche, l’attenzione è tornata sul centro che più centro non si può.

Palazzo Marino tiene molto a questo progetto, che promette di rivitalizzare l’area dell’Ottagono, soprattutto perché Apple ha già promesso che il negozio potrà rimanere aperto anche di sera. Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, ha confermato la buona volontà dell’amministrazione a trovare un accordo: “loro vogliono aprire e noi vogliamo assolutamente che aprano”.

iBookstore dopo sei mesi: un vero e proprio fallimento?

Prendiamo spunto da un interessante post scritto da David Winograd su TUAW a proposito della situazione di iBookstore e iBooks. A distanza di sei mesi dalla presentazione di iPad e della sua libreria digitale (estesa successivamente anche ad iPhone) è giunto il momento di tirare le somme.

Quella che doveva essere la risposta di Apple ad Amazon e al suo Kindle si è rivelato essere più o meno un esperimento fallimentare. A giustificare questa tesi basta considerare un po’ di numeri; il Kindle store vanta ben 700.000 titoli tra libri, riviste e blog da scaricare. Per quanto riguarda lo store digitale dell’azienda di Cupertino non sono stati rilasciati dei dati ufficiali ma basta togliere dal conto il materiale in pdf per giungere ad una semplice conclusione.

Autodesk, ecco a voi AutoCAD per Mac

Finalmente ci siamo; AutoCAD ritorna su Mac, esattamente come promesso tempo fa.
Con un comunicato ufficiale, Autodesk ha annunciato al mondo (o meglio al mondo dei Mac-users) l’arrivo della versione Mac dell’ottimo AutoCAD:

“Dopo qualche anno di sviluppo e milioni di righe di codice, la prima versione nativa di AutoCAD per Mac è un passo avanti enorme per Autodesk nell’offrire ai propri clienti la possibilità di scegliere la piattaforma su cui preferiscono lavorare”.

Mac OS X 10.6.5: build 10H555 agli sviluppatori

Nella giornata di ieri Apple ha reso disponibile una nuova build di Snow Leopard alla comunità di sviluppatori. La nuova build, etichettata con il codice 10H555, allo stato attuale pesa 614MB e porterà il sistema operativo dell’azienda di Cupertino alla versione 10.6.5.

Considerando l’imminente rilascio dell’aggiornamento di iOS 4.2, non è così difficile pensare che gli ingegneri di Apple si siano concentrati sull’integrazione tra i due sistemi operativi, soprattutto per quanto riguarda la nuova funzionalità AirPrint; senza un opportuno aggiornamento, infatti, gli iDevice potrebbero stampare solo verso un numero ristretto di stampanti compatibili della HP.

Sculley racconta Jobs nell’intervista esclusiva di CoM

Leander Kahney ha pubblicato su Cult Of Mac una interessantissima intervista a John Sculley, CEO di Apple dal 1986 al 1993. La carriera di Sculley a Cupertino non fu delle più brillanti, nonostante fosse stato proprio Steve Jobs a strapparlo alla Pepsi con una frase che sarebbe passata alla storia: “vuoi vendere acqua zuccherata per tutta la vita o vuoi cambiare il mondo?”.

Viene attribuita in gran parte alla sua gestione la crisi in cui sprofondò Apple all’inizio degli anni ’90 e Steve Jobs non gli ha mai perdonato di averlo di fatto cacciato dalla sua stessa azienda nel 1985. Ora, a 25 anni di distanza da quella rottura, e a 17 dall’ultima volta che ha messo piede a Cupertino, Sculley si è deciso a parlare di Steve Jobs e della sua visione. Non lo aveva mai fatto nel corso di questi lunghi anni in cui la Silicon Valley che conta si è praticamente scordata di lui.

iPad disponibile negli AT&T e Verizon Store dal 28 ottobre

iPad + MiFi, Verizon celebra il matrimonio. Photo: Tested

Apple continua ad ampliare i canali di vendita dell’iPad in vista della stagione delle compere natalizie. Dopo il lancio nei mega-store della catena Target, dove il Tablet è disponibile dai primi di ottobre, ieri l’azienda di Cupertino ha annunciato che l’iPad verrà venduto dal 28 ottobre anche presso i punti vendita di AT&T e, udite udite, Verizon.

Se ci si poteva aspettare un allargamento della partnership fra Apple e l’operatore AT&T, che per altro avrà disponibili solamente iPad Wi-Fi+3G, arriva abbastanza inaspettato l’annuncio di un accordo di vendita anche con il carrier concorrente. La notizia ha un discreto peso soprattutto nell’ottica di un avvicinamento fra la Mela e Verizon, che secondo le indiscrezioni recentemente pubblicate da WSJ e New York Times nel 2011 potrebbe finalmente offrire l’iPhone (in versione CDMA) ai propri clienti.

Foxconn conferma l’aumento dei costi di produzione

Nella giornata odierna, l’azienda taiwanese Foxconn ha confermato i recenti rumor a proposito di un eventuale aumento dei costi di produzione. Come aveva riportato Reuters, a questo punto in maniera corretta, l’azienda del gruppo Hon Hai stava valutando di proporre un aumento dei prezzi a clienti del calibro di Nokia, Microsoft, Sony Ericsson ed Apple (come anticipato in questo post).

La conferma ufficiale arriva proprio da un portavoce dell’azienda che ha sottolineato come “molti clienti abbiano già accettano le nuove condizioni” e che le trattative andranno comunque avanti con le aziende che non sono ancora d’accordo.

Sony DSX-S200X: un ripieno di mela.

Grazie ad un episodio che meriterebbe un articolo a parte, sono recentemente venuto in possesso di un “vecchio” modello di iPod video 80GB, però nuovo di fabbrica. Ho deciso così di darlo a mia moglie e allo stesso tempo regalarle una nuova autoradio che lo supporti.

Apple brevetta il pinch-to-zoom, con qualche “limitazione”

Nella guerra dei brevetti, Apple è sempre pronta a scendere in trincea, soprattutto quando si tratta di tutelare funzionalità dei suoi prodotti che la concorrenza è pronta a rubare sfruttando qualunque cavillo.
Il brevetto di oggi, la cui documentazione è stata depositata da Apple nel Dicembre 2006, riguarda il famoso pinch-to-zoom, ovvero la gesture che, sfruttando due dita, permette all’utente di iPhone, iPad e iPod Touch (senza dimenticare gli ultimi trackpad dei portatili) di zoomare, rimpicciolire e ruotare un’immagine.

USA: Mac market share supera il 10%

In base a quanto riportato dalla firm di analisi Gartner, durante il terzo trimestre 2010 Apple ha stabilito un nuovo record per quanto riguarda le vendite dei suoi Mac, grazie ai quali è riuscita a superare la soglia di mercato del 10% negli Stati Uniti.

Come si può leggere nel rapporto stilato, “Apple ha avuto un altro trimestre proficuo. Aumentando il traffico verso Apple, grazie al rilascio di iPad (gli iPad non sono inclusi nelle statistiche di Gartner sui computer), così come gli aggiornamenti di iMac e Mac Pro, ha contribuito alla sua crescita”.

Foxconn aumenterà i costi di produzione?

Il gruppo Hon Hai, di cui fa parte il noto produttore elettronico Taiwanese Foxconn, continua ad essere protagonista delle headlines dei media che si occupano di tecnologia. Secondo quanto scrive Reuters citando l’analista finanziario di CitiBank Chang Kaiwei, l’azienda sarebbe pronta ad aumentare i propri prezzi per una serie di importanti clienti, quali Nokia, Microsoft, Sony Ericsson e ovviamente Apple.

Il report va preso decisamente con le molle visto che l’agenzia di stampa non cita direttamente la fonte di CitiBank bensì una testata Taiwanese che per prima ha pubblicato l’indiscrezione. Difficile capire quindi di quale entità possa essere l’aumento e se si rifletterà sul costo finale dei prodotti delle aziende interessate.