Dopo l’annuncio della disponibilità di Messenger 8 per Mac in anticipo di un giorno sul lancio di Office:Mac 2011, da Redmond arriva un’altra notizia interessante per gli utenti Apple: Microsoft ha già rilasciato una prima versione beta della versione Mac di Windows Phone 7 Connector.
Si tratta, in poche parole, del software necessario per connettere e sincronizzare i nuovi smartphone dotati di sistema operativo Windows Phone 7 con i Mac. Il programma si interfaccia con iTunes e iPhoto e permette in questo modo di caricare sul telefono musica, video, podcast e foto direttamente dalla libreria dell’utente.
Per chi non ne fosse a conoscenza, Primate Labs è la software house che ha realizzato Geekbench, un programma multi-piattaforma che permette di testare le prestazioni del vostro computer (solo per quanto riguarda la memoria e il processore) ed eventualmente pubblicare i risultati dei benchmark sul relativo sito Web.
Durante l’anteprima di Lion, come sappiamo, Jobs e soci si sono soffermati in particolare solo su alcune delle novità del nuovo Mac OS X 10.7: Mac App Store, Launchpad, Mission Control e le app a tutto schermo.
Bene, ora che l’entusiasmo per le novità inizia a scemare, qualcuno si è messo a rivedere il keynote al microscopio, alla ricerca di quei dettagli che possono svelare qualche altra caratteristica di Lion che ancora non è stata ufficialmente annunciata.
Dopo una lunga attesa è finalmente disponibile per il download la versione definitiva di Microsoft Messenger 8 per Mac. È già disponibile in ben 23 lingue, tra le quali l’italiano e il download pesa 25,4 MB.
Tutti coloro che hanno effettuato l’aggiornamento ad iLife ’11 potrebbero aver avuto una brutta sorpresa con la nuova versione di iPhoto. Il forum di supporto Apple in queste ultime ore è letteralmente inondato da messaggi degli utenti, arrabbiati per colpa dei numerosi bug di iPhoto’11.
Sono davvero tanti i problemi riscontrati da coloro che stanno utilizzando iPhoto ’11, una serie di bug di vario tipo, alcuni dei quali davvero clamorosi.
Qualche giorno fa eravamo tornati a parlare di alcuni rumor emersi a proposito del nuovo imponente datacenter che Apple sta costruendo presso Maiden, in NorthCarolina, e che potrebbe essere ulteriormente esteso raddoppiandone le dimensioni.
Nella giornata di oggi, inoltre, secondo quanto riportato da AppleInsider, si parla di un’apertura “imminente” in quanto i pubblici ufficiali locali affermano che il data center è “completamente operativo” e che Apple sta iniziando la fase di testinginiziale prima di “inaugurare” la serverfarm. In base a quanto riportato in un articolo di Data Center Knowledge, inoltre, l’azienda di Cupertino potrebbe anche essere in procinto di realizzare una secondastrutturaequivalente proprio nel terreno adiacente.
Durante la recente conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del Q4 2010, Steve Jobs ha spiegato a Tony Sacconaghi (Bernstein Research) che Apple non paga i dividendi agli azionisti perché il gruzzolo che l’azienda tiene in banca (circa 51 miliardi di dollari) può tornare utile per cogliere al volo occasioni strategiche importanti qualora se ne presentasse l’occasione.
Peter Kafka, in un articolo pubblicato sul suo Media Memo (All Things Digital), ha cortocircuitato quest’affermazione con i recenti rumors sulla cena che il capoclasse di Facebook Mark Zuckerberg e Steve Jobs avrebbero consumato a casa di quest’ultimo per parlare di affari. Tutti hanno pensato che i due potessero essersi incontrati per parlare più approfonditamente dell’integrazione fra Ping e Facebook, o di Facebook e del nuovo iPhoto ’11, ma Kafka ipotizza uno scenario inedito. E se “l’occasione che Apple può permettersi di non lasciar sfuggire grazie al suo gruzzolo” fosse l’acquisizione di Facebook?
Dopo l’evento di mercoledì si è parlato molto delle novità introdotte da Apple, dal MacBook Air alla preview di Mac OS X 10.7 Lion mentre poco si è detto della prima parte dell’evento, quella un po’ più noiosa durante la quale a Tim Cook è toccato l’onere di snocciolare numeri sulle vendite e sulla penetrazione del Mac sul mercato.
Sono numeri importanti, però, che nonostante vi sia una evidente disparità di scala con le cifre dei dispositivi iOS fanno capire quanto i Mac siano ancora di fondamentale importanza per Cupertino, con buona pace di chi sostiene che il futuro della Mela ci sia solamente l’iPhone.
Adesso ci siamo! Finalmente qualcosa nell’editoria italiana inizia a muoversi in direzione del fortino iPad rimasto a lungo immacolato. Poco male se l’iBookStore del nostro paese, tanto ammirato e desiderato – ma a quanto pare non dalle maggiori case editrici – rimane ancora inesorabilmente e tristemente vuoto, a consolare (parzialmente) la nostra voglia di lettura e soprattutto di contenuti di qualità in grado di esaltare le potenzialità del tablet della Mela (in stile Wired per intenderci) ci pensa La vita Nòva,disponibile già da qualche giorno gratuitamente (giovedì 21 ottobre n.d.r) su App Store.
E’ disponibile da qualche giorno una nuova versione a tema Halloween di Angry Birds per iPad e iPhone. Non si tratta di un update del gioco ma di un vero e proprio titolo standalone, una specie di spin off a tema che va comprata a parte. Chi ha acquistato da poco la versione originale del gioco potrebbe non gradire, ma questa è semplicemente una Grande Notizia per chi come il sottoscritto non riesce mai a farsi bastare gli update della versione standard.
Angry Birds Halloween e Angry Birds Halloween HD differiscono solo per il dispositivo cui sono destinati, iPhone e iPod touch il primo, iPad il secondo. Per il resto entrambi offrono 45 livelli nuovi nuovi di puro divertimento angribirdesco. Perché fare una versione universale a prezzo unico, del resto, quando si può differenziare in questo modo? Tanto più che ci sono in giro sciroccati che come minimo se le comprano entrambe. Tipo me.
Ma alla Rovio non sono solo bravi a pianificare il marketing del loro prodotto di punta. Sono anche così gentili da averci offerto 5 redeem per scaricare gratuitamente Angry Birds Halloween HD, ovvero la versione per iPad, che adesso noi giriamo a voi lettori. Continuate a leggere per scoprire come conquistarne uno per il vostro Tablet.
Ma chi se ne frega direte voi, con tutti i problemi che hanno gli Stati Uniti e il mondo intero, se P.O.T.U.S. ha autografato un iPad con il suo ditone usando Adobe Ideas. Ma forse vi sfugge qualcosa: quello di Sylvester Cann (che vedete nella foto) è il primo iPad in assoluto firmato da un Presidente degli Stati Uniti. Come dite? L’iPad è nato sotto la presidenza Obama e quindi era impossibile che qualche Presidente lo firmasse prima di lui? Quisquilie.
Sebbene non sia ancora chiaro quale sia lo scopo di un data center di queste proporzioni, JohnPaczkowski del Digital Daily, citando una fonte anonima interna all’azienda di Cupertino, ha pubblicato in un articolo che Apple sta già pensando di ingrandire l’edificio situato a Maiden.
Durante la conference call per l’annuncio dei risultati fiscali di lunedì scorso, ad una domanda di Gene Munster su Adobe Flash, Steve Jobs ha risposto: “Memoria flash? Noi andiamo pazzi per la memoria flash”. In quel momento non lo si poteva sapere ma era una velata anticipazione di quello che sarebbe stato presentato di lì a due giorni, vale a dire il nuovo MacBook Air che abbandona l’hard disk tradizionale in favore di una memoria a stato solido integrata.
Per un flash che arriva, ce n’è un altro che non è più benvenuto. Apple ha confermato che Flash Player d’ora in avanti non sarà installato di default sui nuovi Mac. I primi computer a rispecchiare la novità sono proprio i MacBook Air, ma una volta esaurite le scorte già pronte anche tutti gli altri modelli non avranno il plugin di Adobe installato di default.
Con la velocità che li contraddistingue, già ieri i ragazzi di iFixit hanno effettuato il teardown del nuovo MacBook Air da 11 pollici, presentato mercoledì scorso da Apple.
Nei giorni scorsi alcuni ex-dipendenti in prova presso il nuovo Apple Store di Grugliasco (TO) hanno denunciato su varie pubblicazioni nazionali il modo a loro dire ingiusto con cui sarebbero stati cacciati dalla dirigenza del negozio prima della fine del loro periodo di prova. Molti di voi ci hanno segnalato questa notizia e forse vi sarete pure chiesti perché non ne avete letto anche qui su TAL. Il motivo è semplice: i primi articoli apparsi sui giornali parlavano di “dipendenti in prova licenziati”, rimarcando la presunta ingiustizia di questi “allontanamenti”. Una non notizia, in pratica, dato che secondo la legge nel periodo di prova sia l’azienda che il dipendente possono risolvere il rapporto di lavoro anche senza preavviso.
Ieri l’Espresso ha pubblicato però la lettera di Marco Savi, uno dei 4 “allontanati” di Grugliasco. E’ una lettera che sposta il problema dall’allontanamento alle modalità di formazione, di cui Savi contesta i metodi e, a suo dire, la palese inadeguatezza. Ne esce un quadro non certo idilliaco sulle dinamiche interne allo Store di Torino. Savi in particolar modo denuncia l’incompetenza dei manager e gli aspetti eccessivamente “motivazionali” del training, che secondo lui hanno comportato una scarsa preparazione tecnica dei dipendenti.
Nella lettera di Savi si riconoscono alcuni aspetti tipici delle dinamiche della formazione all’interno di una grande azienda che possono non piacere ma che non sono prerogativa di Apple. Per capirne di più ho chiesto ad una nostra fonte, che a tutt’oggi lavora per uno degli altri tre Apple Store italiani, di dirci la sua sulla questione alla luce della lettera inviata da Marco Savi all’Espresso.
Il nostro viaggio alla scoperta delle migliori resources disponibili in rete (e non solo) per apprendere al meglio, quello che senza particolari ed eccessive argomentazioni possiamo definire come il “lavoro sporco” che incrementa (e non poco) l’appeal dei dispositivi portatili della mela (di motivazioni per definirlo così ce ne sarebbero parecchie), continua prendendo in esame un nuovo main theme: I blog.
Argomento come al solito strettamente legato ai precedenti già trattati (le risorse per iniziare a sviluppare per iOS, i tutorial ed esempi pratici di scripting, i migliori libri e gli screencast dalla rete e dalle università) ma che in questo caso assume una maggiore rilevanza poiché racchiude e sintetizza in sé quanto scritto e detto fin ora in tutta la serie di articoli dedicati all’app development. I blog che andremo ad analizzare infatti, non solo sono uno strumento sempre aggiornato e in continua espansione, con centinaia di post e risorse per developer interessantissimi, ma sono (e saranno) la nostra finestra sul mondo della programmazione per iOS. Un punto di riferimento importante per tutti i developers più o meno improvvisati (ma con tanta voglia di imparare e migliorare) come noi.
Come per ogni tematica trattata in questa serie di articoli la maggior parte del “materiale” suggerito è (ovviamente) in inglese ed è da considerare come una minima parte (qualitativamente superiore e accuratamente selezionata) di ciò che è possibile trovare in rete. Buon Blogging a tutti!
Dopo mesi di lavori è finalmente pronto l’Apple Store di Lincoln Park, a Chicago. Lo store apre domani alle 10 (ora locale) con una inaugurazione contemporanea del negozio, della piazza che lo circonda e della stazione della metropolitana di North/Clybourn poco distante che Apple ha provveduto a ristrutturare tirando fuori di tasca propria 3,9 milioni di dollari.
I grafici della Mela si sono divertiti a giocare con il tema dell’inaugurazione. Sulla L di Apple c’è un puntolino che indica proprio la fermata di North/Clybourn. Non a caso “L” è il nome con cui gli abitanti di Chicago chiamano comunemente la metropolitana della propria città.
Dopo l’evento di ieri, tra le altre cose, Apple ha rilasciato un aggiornamento di Java per Mac OS X 10.5 e 10.6 che offre dei miglioramenti dal punto di vista dell’affidabilità, della sicurezza e della compatibilità.
Un concetto espresso nelle note di rilascio fa però sorgere qualchedubbio sul destino della piattaforma Java all’interno dei futuri sistemi operativi dell’azienda di Cupertino. Come si può leggere nel documento, “A partire dalla release di Java per Mac OS X 10.6 Update 3, la versione di Java che è offerta da Apple, e che è inclusa in Mac OS X, è deprecata. Questo vuol dire che l’ambiente di supporto a runtime prodotto da Apple non sarà mantenuto allo stesso livello e che potrebbe essere rimosso nelle future versioni di Mac OS X”.
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