Quick Look: iTuned Steve

Nei giorni scorsi, dopo l’ufficializzazione delle dimissioni di Steve Jobs, il famoso video del discorso

Google VS Apple, la guerra delle acquisizioni [Infografica]

Google ed Apple non sono più pappa e ciccia ormai da qualche anno: nonostante le crepe fossero evidenti già da tempo, la rottura si è ufficialmente compiuta con le dimissioni dell’allora CEO di Big G, Eric Schmidt, dal C.D.A. Apple nell’agosto del 2009.
Ma come si misura pubblicamente la rivalità fra due aziende concorrenti? Le dichiarazioni pubbliche, anche se avvelenate, lasciano il tempo che trovano. Il modo migliore è quello di seguire gli avvocati (e quindi le cause legali interconnesse che agitano il mare dell’I.T.) oppure il denaro, visto che entrambe le aziende dispongono di un discreto capitale spendibile inglobando aziende esterne.
GigaOM ha sintetizzato lo scontro delle acquisizioni fra i due giganti, che si sono sempre approcciati in maniera differente ad una delle operazioni più delicate che un’azienda possa effettuare: da una parte Google che acquisisce con una relativa semplicità e arriva a colpi di teatro come la recente retata Motorola, dall’altra Apple che nonostante l’incredibile ammontare di liquidità in banca tende sempre e comunque ad acquisire solo quelle startup o aziende che possono essere funzionali alla strategia aziendale già tracciata.
Trovate l’infografica completa dopo il salto. Fate clic sull’immagine per vederla ingrandita.

Comex: dopo JailbreakMe.com sarà stagista presso Apple

Nicholas Allegra, meglio noto nell’ambito iPhone con nickname di Comex, comincerà uno stage presso Apple tra un paio di settimane, come dichiarato da lui stesso sul suo profilo in Twitter: È stato molto, molto divertente, ma è da un po’ che lo faccio e sta diventando noioso. Così, la settimana dopo la prossima, comincerò uno stage presso Apple.

Time Crisis 2nd Strike per Mac, l’iPhone diventa una pistola

Time Crisis 2nd Strike

Time Crisis 2nd Strike

Namco-Bandai ha da poco rilasciato su Mac App Store Time Crisis 2nd Strike, porting dello sparatutto su rotaia già uscito da qualche tempo su iPhone e iPad. Questa versione per OS X merita di essere presa in considerazione perchè, grazie ad una applicazione gratuita, permette di usare l’iPhone come pistola.

Al posto della GunCon (la pistola di Namco creata proprio per Time Crisis) possiamo usare il nostro iDevice (iPhone, iPod Touch o iPad) come arma e vi assicuro che sparare allo schermo usando il proprio telefono è una cosa divertentissima.

Steve Jobs: la biografia conterrà i dettagli delle dimissioni

È di poco più di un giorno fa la notizia che Steve Jobs ha rassegnato le dimissioni da CEO di Apple per lasciare il posto a Tim Cook. Non c’è dubbio che l’evento rappresenti un momento storico tanto per la compagnia (Jobs è stato CEO dal 2000 fino a ieri) quanto per l’uomo. Anche per questa ragione Walter Isaacson introdurrà i dettagli delle dimissioni di Apple in Steve Jobs, il suo libro biografico ufficiale sulla vita dell’ormai ex-CEO più importante della Silicon Valley.

Sky Go: il nuovo servizio di Sky arriva su iPad

È da poco disponibile in App Store un’applicazione, solo per iPad, tramite la quale gli abbonati Sky potranno godere dei loro canali preferiti (per ora una selezione molto limitata, invero) sul tablet.

Lo screenshot che vedete in apertura ritrae una delle fantasiose prime pagine che i quotidiani italiani hanno dedicato alle dimissioni del CEO, all’interno di una rubrica di Sky Tg 24 che era in onda appena ho avviato la suddetta app per la prima volta. Strane coincidenze, vero? Di seguito le impressioni del primo impatto e una gallery.

Abramsky: Steve Jobs come Henry Ford e Walt Disney

Ford, Disney, Jobs

La notizia delle dimissioni di Steve Jobs, giunta nella notte fra mercoledì e giovedì, ha generato un comprensibile tsunami di reazioni disparate e ieri ha fatto il giro di tutti i media. Non mancano ovviamente le analisi di ogni ordine e grado, comprese quelle di certe pubblicazioni blasonate che ne hanno affidato la stesura a chi di Apple non si è mai occupato e lo dimostra con strafalcioni e banalità una via l’altra.
Non possono mancare, in casi come questi, i report degli analisti finanziari, preoccupati principalmente di capire quale sarà per Apple l’effetto dell’assenza di Steve Jobs al timone. Quasi tutti concordano sul fatto che Apple potrà continuare a percorrere la sua strada di successo senza intoppi e Mike Abramsky, di RBC Capital Markets, propone un interessante paragone fra Steve Jobs e altri due visionari le cui aziende fioriscono ancora oggi nonostante i rispettivi fondatori le abbiano lasciate molti anni fa.

Steve Jobs: le dimissioni e la salute

Nonostante l’annuncio ufficiale non ne facesse affatto menzione, praticamente tutte le grandi pubblicazioni italiane e straniere ieri hanno collegato in automatico le dimissioni di Steve Jobs ad un aggravamento delle condizioni di salute dell’ormai ex-CEO di Apple. La verità è che non c’era e non c’è nessuna indicazione in tal senso, e il collegamento è solo una pigrizia giornalistica a cui per molti è stato facile ed immediato indugiare. Fatevene una ragione, pennivendoli e soprattutto titolisti: “dare le dimissioni” è diverso da “passare a miglior vita”.
Per giunta le indiscrezioni più quotate parlano di uno Steve Jobs che, nonostante non si sia fatto molto vedere nelle ultime due settimane, ha trascorso tutto l’ultimo giorno da CEO al lavoro in ufficio.

Tim Cook manda una email ai dipendenti Apple

Il nuovo CEO di Apple Tim Cook questa mattina ha inviato una lettera ai dipendenti Apple in cui parla del suo nuovo ruolo e rassicura tutti: Apple non cambierà. Nell’email, che non è stata divulgata pubblicamente ma è giunta alla redazione di Ars Technica tramite una fonte fidata, Cook approfitta per tutti i ringraziamenti del caso e afferma che i migliori anni di Apple hanno ancora da venire.
Ecco di seguito il testo integrale della lettera tradotto in italiano.

Team:

è con estremo entusiasmo che mi appresto a svolgere il ruolo di CEO dell’azienda più innovativa al mondo. Unirmi ad Apple è stata la decisione migliore che io abbia mai preso ed è stato il privilegio di una vita poter lavorare per Apple e Steve per più di 13 anni. Condivido l’ottimismo di Steve circa il brillante futuro che attende Apple.

Le dimissioni di Steve Jobs: the aftermath

Quel giorno, quello in cui Steve Jobs ha dato le proprie dimissioni, è arrivato. Tutti, più o meno, ci aspettavamo la notizia ma ciò non toglie che l’annuncio dato ieri notte dall’azienda sia stato un vero e proprio shock.
Nella lettera in cui annunciava l’abbandono della carica di CEO Steve Jobs ha fatto capire con una sola frase, “chiedo che sia messo in atto il nostro piano di successione”, che le procedure per il passaggio delle consegne erano già stabilite e decise, nonostante l’assenza di una strategia pubblica sia spesso stata oggetto di contestazione da più parti.
Cosa succede ora? John Gruber ha pubblicato qualche ora fa un articolo in cui riassume in maniera egregia quale sarà il futuro di una Apple senza Steve Jobs al timone.
E nonostante molti si siano attenuti alla facile equazione implicita dimissioni=peggioramento delle condizioni di salute di Steve, con tanto di titoli da brividi sui giornali online, il decano del giornalismo tecnologico statunitense, Walt Mossberg, sostiene che Steve continuerà ad essere coinvolto nelle decisioni strategiche dell’azienda.

Moleskine Laptop Case per iPad e MacBook Pro 13”

Se poteste curiosare tra i cassetti della mia scrivania, trovereste per lo più una raccolta (sparsa e poco ordinata) di taccuini e agendine Moleskine. Raccolgono idee sparse, conti, scarabocchi e cartoline. Probabilmente, insieme ai libri, è l’unica parte della mia vita che non sono riuscito ancora a digitalizzare: un po’ per via di un certo feticismo nei confronti della carta, un po’ perché lo stile e l’eleganza di quelle agende nere è quasi inarrivabile.

Ora immaginate come Moleskine potrebbe intendere la sua custodia per iPad e MacBook: nera, soffice al tatto, pratica e lineare. Elegante, sopratutto.

McAfee: malware su Android cresciuto del 76%, iOS al sicuro


Il malware MacDefender, il finto antivirus per Mac che tanto scalpore ha destato nei mesi scorsi e che Apple ha già stroncato con aggiornamenti e controlli serrati, aveva fatto drizzare le antenne a tanti detrattori Apple. Qualcuno teorizzava pure con convinzione l’inizio della fine per quell’aura di “sicurezza intrinseca” che ancora avvolge OS X.
Chissà se gli stessi che hanno gridato “al lupo al lupo” per MacDefender saranno altrettanto celeri nel segnalare l’ultimo rapporto di MacAfee sulla diffusione del malware per piattaforme mobile nel corso del secondo trimestre 2011. La nota firm di sicurezza informatica segnala una crescita del 76% del software malevolo presente su Android, con 44 nuove app “crimeware” rilevate. Minacce riscontrate su iOS nel medesimo periodo: zero, nisba, nada.

Anche Acer vittima dell’effetto iPad

Ieri Acer ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre fiscale 2011. Per gli investitori le notizie non sono positive, visto che l’azienda per la prima volta non riporta alcun profitto a causa del forte calo subito dalle vendite di PC portatili nel corso dell’ultimo anno. La perdita ammonta a 234,3 milioni di dollari.
Qualcuno potrà dire che è una resa dei conti sulle strategie commerciali intraprese negli ultimi anni, visto che gran parte delle revenues di Acer derivano dal settore netbook. Gli amati-odiati piccoli portatili dal costo contenuto che vengono venduti con un bassissimo margine si vendono molto meno rispetto al passato e sono senza dubbio i PC che di più hanno subito la concorrenza dei tablet (se ne parla da più di un anno). Il che equivale a dire, oggi come oggi, la concorrenza dell’iPad.

Tim Cook è il CEO giusto per Apple?

La giornata di ieri, probabilmente, sarà la data dell’anno (o forse del decennio) per il mondo Apple. Le dimissioni di Steve Jobs, CEO e co-fondatore dell’azienda, costretto quasi sicuramente ad abdicare a causa delle sue serie condizioni salute. Il pomeriggio americano è stato sconvolto da questa notizia, quasi come un fulmine a ciel sereno. Ovunque, su Twitter, Facebook e i più famosi giornali/blog è apparsa la notizia.

Tim Cook, che era stato nominato CEO ad-interim per il periodo di assenza di Steve Jobs, sarà il nuovo amministratore delegato dell’azienda di Cupertino e dovrà fare i conti tutti i giorni con l’inevitabile ombra della gestione Jobs. Non sarà di certo facile, ma secondo il Consiglio di Amministrazione (e lo stesso Steve Jobs, che lo ha indicato come suo successore), Cook ha tutte le carte in regola per svolgere questo ruolo e per dare inizio ad una nuova era.

Steve Jobs rassegna le dimissioni

In una triste nota resa pubblica solo pochi minuti fa, Steve Jobs, fondatore della storica compagnia di Cupertino, ha rassegnato le dimissioni da CEO di Apple. Nella lettera, Jobs indica come suo successore Tim Cook, che lo ha sostituito nei suoi momenti di assenza dovuti alla salute cagionevole.

Apple riesce a bloccare gli smartphone di Samsung in Europa

Apple ha segnato un nuovo punto nella sua battaglia a suon di brevetti contro la commercializzazione dei dispositivi Samsung in territorio europeo. Come riportato dal sempre attento Florian Muller di FOSS Patents, una corte con sede a L‘Aia, in Olanda, ha ufficializzazione una ingiunzione preliminare per il blocco della distribuzione del Galaxy S, del Galaxy S II e del Samsung Ace. La decisione avrà effetto in tutta l’Unione Europea.

Portal 2, calo di prezzo permanente su Steam

Portal 2

Portal 2

Portal 2 ha riscosso un enorme successo, persino superiore alle aspettative, dal lancio, avvenuto ad aprile, il gioco ha venduto ben tre milioni di copie. Per festeggiare questo prestigioso traguardo, Valve ha deciso di tagliare il prezzo della versione digitale per PC e Mac.

Il gioco è ora disponibile su Steam a 22.49 euro, un prezzo davvero conveniente per un capolavoro di questa portata. Anche il prezzo del bundle che contiene Portal e Portal 2 è stato abbassato ed ora costa 26.98 euro, con meno di trenta euro possiamo portarci a casa due giochi di grande caratura.

iPhone 5, round-up dei rumors

Nel corso delle ultime settimane si sono lette sul Web illazioni di ogni tipo sul prossimo modello di iPhone, tanto sulla data quanto sulle caratteristiche del prossimo melafonino.
Si sa che ogni evento di questo genere è accompagnato da una ridda di ipotesi che si riveleranno esatte solo in parte ma quello che preoccupa non sono le indiscrezioni, quanto il fatto che si comincino a leggere in giro articoli che ammantano quelle speculazioni di certezza assoluta. Lo fanno anche testate importanti e rispettate, con il risultato di confondere parecchio le idee dei lettori. Il risultato lo posso tastare con mano personalmente: ogni anno si moltiplicano amici e conoscenti che sanno di cosa mi occupo e mi chiedono con insistenza di dirgli di più sul nuovo iPhone, di cui ormai, secondo quello che hanno letto, si sa già tutto.

Cercare di spiegare loro che di un dispositivo Apple non si sa nulla di certo fino all’ufficialità non è facile ed è ancora meno facile fargli capire che tutte le cose che hanno letto sono indiscrezioni date per certe da giornalisti che non hanno fonti diverse da quelle di tutti o non sono affatto più ammanicati di altri con la Mothership.
L’unica cosa che si può fare al momento è raccogliere le indiscrezioni che girano, consapevoli del tipo di materiale che si sta maneggiando. E’ con questo spirito che mi accingo a fornirvi questo veloce riassunto dei principali (e credibili) iPhone rumors comparsi negli ultimi giorni.

Samsung dimostra che iPad non è innovativo citando 2001: Odissea nello Spazio

Preparate i pop-corn, perché la causa tra Samsung e Apple si sta facendo davvero interessante. Come ricorderete Apple è riuscita a rallentare la distribuzione del Samsung Galaxy Tab 10.1 sia in Australia che in Europa. L’accusa che Cupertino muove nei confronti della compagnia sudcoreana è di avere copiato il design di iPad per i suoi smartphone e tablet. Samsung, d’altro canto, cerca di avvalersi di una pellicola cinematografica per dimostrare che nel design di iPad non c’è niente di nuovo, e per farlo sta ricorrendo ad un argomento che è del tutto fantascientifico.

Saurik fa causa per prendersi Cydia.com

Saurik
Saurik
Jay Freeman, a.k.a. Saurik

Sarà pure il paladino della jailbreak community e un fiero oppositore del walled garden App Store ma non toccategli il suo brand, altrimenti s’arrabbia. Saurik, il papà dell’app store alternativo per gli iDevice “liberati” che risponde al nome di Cydia ha fatto causa ai detentori del dominio Cydia.com e lo vuole per sé, nonostante a marzo abbia già perso una “disputa” UDRP presso l’ICANN, l’ente che si occupa dell’assegnazione dei nomi a dominio. Al momento lo Store alternativo è raggiungibile alla pagina cydia.saurik.com, ma al suo creatore farebbe comodo detenere anzi un dominio .com, più facile da mandare a memoria e da raggiungere. Peccato però che il dominio risulti registrato fin dal 2002, 6 anni prima che Saurik decidesse di utilizzare quel termine per designare il suo “servizio”.