Mai comprare un iPad davanti ad un fast food, ricordatevelo. Ashley McDowell, 22 anni, non ha seguito questo consiglio ed è stata truffata nel parcheggio di un Mc Donald’s in South Carolina.
La storia è questa, il 29 agosto (due giorni fa) la ragazza si è recata al fast food e nel parcheggio ha incontrato due distinti signori che le hanno offerto un iPad per 300 dollari.
Dall’annuncio delle dimissioni di Steve Jobs, la scorsa settimana, la rete si è letteralmente riempita di interessantissime testimonianze su Steve Jobs scritte da chi ha lavorato con lui o ha condiviso con il nuovo Chairman di Apple una parte della propria vita. Storie che fino ad ora, per un motivo o per l’altro, erano rimaste nell’ambito dei ricordi personali di molti, sono saltate fuori e hanno offerto uno sguardo interessante al passato dell’uomo e del CEO.
Visto che molte parole sono state spese, ho pensato che fosse il caso di raccoglierne almeno un po’ da alcuni dei tributi che più mi sono piaciuti e provare a farne una tag cloud. La trovate qui sopra. Lo so che ormai le tag cloud, comprese quelle di Wordle, sono una roba che fa 2.0 trés facile, una roba da convegno politico che si vuole mettere al passo coi tempi senza capirci granché, ma ero curioso di capire che cosa uscisse fuori, in automatico, dalle migliaia di parole su Steve che ho letto in questi giorni.
Sono passati dieci giorni da quando HP ha annunciato l’abbandono del mercato tablet e smartphone. Dopo un’anno dall’acquisto di WebOS da Palm, la compagnia ha deciso di lasciare perdere il business dei dispositivi tascabili, semplicemente perché non riusciva a tenere testa alla concorrenza. A quanto pare altri stravolgimenti sono in programma. Il settore PC di HP rischia di venire separato dalla compagnia per trasformarsi in un ramo a parte, che, almeno nei progetti di ToddBradley, a capo del PersonalSystem Group, produrrà ogni tipo di device, dai PC all-in-one ai portatili ultrasottili, ovviamente passando per i tablet.
Nel pomeriggio di ieri Vodafone Italia ha annunciato con un breve comunicato e un messaggio su Twitter che “nelle prossime settimane” l’iPad 2 sarà disponibile anche presso l’operatore. Per il tablet di Cupertino saranno preparati piani tariffari dedicati. La comunicazione lascia supporre che i piani in questione prevedano un abbonamento che oltre alla connessione ad Internet comprenda anche un qualche tipo di rateizzazione del prezzo del dispositivo. Non sarebbe chiaro altrimenti quali siano le differenze con i piani attuali che proprio Vodafone già adesso offre per gli utenti iPad.
Tra i tanti dossier pubblicati da WikiLeaks in questi anni, oggi ne spunta uno interamente dedicato ad Apple. Sembra che già nel marzo del 2008 Apple abbia messo in piedi un team per cercare di contrastare la contraffazione cinese, purtroppo però questa iniziativa non ha incontrato i favori del governo locale.
Il gruppo di lavoro avrebbe dovuto controllare rigorosamente negozi, ambulanti e magazzini alla ricerca di iPhone, iPad, iPod ed altri cloni palesemente ispirati ai prodotti Apple.
Da molto prima della WWDC circolano indiscrezioni secondo cui Apple sarebbe al lavoro su un servizio in grado di fornire musica in streaming tramite iTunes tanto su Mac quanto su iOS. Il servizio, che nelle ultime settimane pareva avere preso il nome di iTunesReplay, ha fatto invece la sua comparsa a sorpresa in iTunes e iOS nella Beta di iTunesMatch che è stata distribuita solo poche ore fa agli sviluppatori.
Un indizio suggerisce che Apple starebbe lavorando ad un aggiornamento di MacOSXSnowLeopard per rendere il “vecchio” sistema operativo di Cupertino compatibile con iCloud, il servizio di cloudcomputing per OSX e iOS che sarà lanciato il prossimo autunno. Al momento non esiste ancora nessuna conferma ufficiale da parte di Apple riguardo questo update, ma restano pochi dubbi da quando uno sviluppatore ha notato il pannello che vedete pubblicato qui sopra mentre visitava le PreferenzediSistema in Tiger.
Ieri sera Apple ha reso disponibile per gli sviluppatori la beta 6.1 di iTunes 10.5, la prima versione di iTunes ad integrare il servizio iTunes Match, la proposta per la musica on the cloud annunciata da Apple durante il WWDC di giugno 2011.
Per 25 dollari l’anno iTunes Match permette di tenere sulla nuvola fino a 20.000 canzoni della propria libreria, che saranno poi accessibili da tutti i device iOS o OS X in possesso dell’utente laddove vi sia una connessione ad internet.
Per popolare la libreria online il servizio di Apple non effettua alcun upload (come invece fanno i servizi della concorrenza, con conseguente lentezza del processo) ma si limita a fare, per l’appunto, un match fra le canzoni presenti in locale e i server iTunes. Se i brani sono presenti anche lì, iTunes provvede a renderle disponibili nella libreria online dell’utente istantaneamente.
Come è noto, c’è chi non si cura nemmeno un po’ delle NDA che Apple fa firmare agli sviluppatori, come Insanely Great Mac, che ha già registrato una video-dimostrazione del servizio sia su OS X che su iOS. Le trovate qui di seguito.
“La scorsa settimana ho notato che combinando le parole dello spot Apple Crazy Ones con alcune immagini storiche di Steve Jobs poteva avere perfettamente senso”. A scrivere queste parole sul suo blog è Ken Segall, autore del video tributo che vedete qui a seguire.
Se il nome Ken Segall vi dice qualcosa, consideratevi pure dei buoni Apple-storici, perché Segall è che il creativo che ha ideato il concept originale di quel famosissimo spot televisivo che fu la chiave di volta dell’altrettanto nota campagna Think Different.
Il filmato di apertura assume un valore che va ben oltre quello del tributo di un semplice fan: è il creatore stesso della campagna che, a 14 anni di distanza, la corregge per integrare una carenza importante.
Comex, creatore di JailbreakMe.com, nonché una tra le più brillanti menti del panorama Jailbreak di iPhone, lavorerà dalla prossima settimana come stagista presso Apple. È stato proprio lui ad annunciarlo attraverso il suo account di Twitter alcuni giorni fa. Prima di cominciare a lavorare nei segreti corridoi di Cupertino, Comex si è preso del tempo per rispondere ad alcune domande di curiosi e appassionati che hanno potuto contattarlo tramite Reddit.
Dopo Grand Theft Auto 3, uscito la settimana scorsa, anche GTA Vice City approda su Mac App Store, per la gioia di tutti gli appassionati della serie Rockstar. Uscito originariamente nel 2002 su PlayStation 2, Xbox e PC, Vice City è uno dei capitoli più apprezzati dell’intera saga, con oltre nove milioni di copie vendute.
Il porting per Mac è semplicemente perfetto, il gioco ovviamente è rimasto lo stesso, in compenso l’engine è stato completamente riscritto da zero e la grafica è stata tirata a lucido per l’occasione.
Joseph Tame è un Digital Media Producer inglese che vive e lavora a Tokyo. Il suo hobby, a metà fra corsa e tecnologia, è quello di disegnare con il GPS: con il suo iPhone appresso, Tame corre per le strade di Tokyo secondo percorsi prestabiliti che una volta renderizzati su un’applicazione ad hoc rivelano un disegno sulla mappa. Un’intera sezione del suo sito è dedicata a questa sua passione.
L’ultima creazione dell’eclettico corridore tecnologico, super appassionato Apple, è un grande logo della Mela realizzato con una corsa di 21 km come tributo a Steve Jobs.
Google ed Apple non sono più pappa e ciccia ormai da qualche anno: nonostante le crepe fossero evidenti già da tempo, la rottura si è ufficialmente compiuta con le dimissioni dell’allora CEO di Big G, Eric Schmidt, dal C.D.A. Apple nell’agosto del 2009.
Ma come si misura pubblicamente la rivalità fra due aziende concorrenti? Le dichiarazioni pubbliche, anche se avvelenate, lasciano il tempo che trovano. Il modo migliore è quello di seguire gli avvocati (e quindi le cause legali interconnesse che agitano il mare dell’I.T.) oppure il denaro, visto che entrambe le aziende dispongono di un discreto capitale spendibile inglobando aziende esterne. GigaOM ha sintetizzato lo scontro delle acquisizioni fra i due giganti, che si sono sempre approcciati in maniera differente ad una delle operazioni più delicate che un’azienda possa effettuare: da una parte Google che acquisisce con una relativa semplicità e arriva a colpi di teatro come la recente retata Motorola, dall’altra Apple che nonostante l’incredibile ammontare di liquidità in banca tende sempre e comunque ad acquisire solo quelle startup o aziende che possono essere funzionali alla strategia aziendale già tracciata.
Trovate l’infografica completa dopo il salto. Fate clic sull’immagine per vederla ingrandita.
NicholasAllegra, meglio noto nell’ambito iPhone con nickname di Comex, comincerà uno stage presso Apple tra un paio di settimane, come dichiarato da lui stesso sul suo profilo in Twitter: È stato molto, molto divertente, ma è da un po’ che lo faccio e sta diventando noioso. Così, la settimana dopo la prossima, comincerò uno stage presso Apple.
Namco-Bandai ha da poco rilasciato su Mac App Store Time Crisis 2nd Strike, porting dello sparatutto su rotaia già uscito da qualche tempo su iPhone e iPad. Questa versione per OS X merita di essere presa in considerazione perchè, grazie ad una applicazione gratuita, permette di usare l’iPhone come pistola.
Al posto della GunCon (la pistola di Namco creata proprio per Time Crisis) possiamo usare il nostro iDevice (iPhone, iPod Touch o iPad) come arma e vi assicuro che sparare allo schermo usando il proprio telefono è una cosa divertentissima.
È di poco più di un giorno fa la notizia che SteveJobs ha rassegnato le dimissioni da CEO di Apple per lasciare il posto a TimCook. Non c’è dubbio che l’evento rappresenti un momento storico tanto per la compagnia (Jobs è stato CEO dal 2000 fino a ieri) quanto per l’uomo. Anche per questa ragione WalterIsaacson introdurrà i dettagli delle dimissioni di Apple in Steve Jobs, il suo libro biografico ufficiale sulla vita dell’ormai ex-CEO più importante della Silicon Valley.
È da poco disponibile in App Store un’applicazione, solo per iPad, tramite la quale gli abbonati Sky potranno godere dei loro canali preferiti (per ora una selezione molto limitata, invero) sul tablet.
Lo screenshot che vedete in apertura ritrae una delle fantasiose prime pagine che i quotidiani italiani hanno dedicato alle dimissioni del CEO, all’interno di una rubrica di Sky Tg 24 che era in onda appena ho avviato la suddetta app per la prima volta. Strane coincidenze, vero? Di seguito le impressioni del primo impatto e una gallery.
La notizia delle dimissioni di Steve Jobs, giunta nella notte fra mercoledì e giovedì, ha generato un comprensibile tsunami di reazioni disparate e ieri ha fatto il giro di tutti i media. Non mancano ovviamente le analisi di ogni ordine e grado, comprese quelle di certe pubblicazioni blasonate che ne hanno affidato la stesura a chi di Apple non si è mai occupato e lo dimostra con strafalcioni e banalità una via l’altra.
Non possono mancare, in casi come questi, i report degli analisti finanziari, preoccupati principalmente di capire quale sarà per Apple l’effetto dell’assenza di Steve Jobs al timone. Quasi tutti concordano sul fatto che Apple potrà continuare a percorrere la sua strada di successo senza intoppi e Mike Abramsky, di RBC Capital Markets, propone un interessante paragone fra Steve Jobs e altri due visionari le cui aziende fioriscono ancora oggi nonostante i rispettivi fondatori le abbiano lasciate molti anni fa.
Nonostante l’annuncio ufficiale non ne facesse affatto menzione, praticamente tutte le grandi pubblicazioni italiane e straniere ieri hanno collegato in automatico le dimissioni di Steve Jobs ad un aggravamento delle condizioni di salute dell’ormai ex-CEO di Apple. La verità è che non c’era e non c’è nessuna indicazione in tal senso, e il collegamento è solo una pigrizia giornalistica a cui per molti è stato facile ed immediato indugiare. Fatevene una ragione, pennivendoli e soprattutto titolisti: “dare le dimissioni” è diverso da “passare a miglior vita”.
Per giunta le indiscrezioni più quotate parlano di uno Steve Jobs che, nonostante non si sia fatto molto vedere nelle ultime due settimane, ha trascorso tutto l’ultimo giorno da CEO al lavoro in ufficio.
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