[Aggiornamento]: Steve Isaacson, biografo di Jobs, ha negato ieri sera le affermazioni di Page, spiegando le ragioni per cui Jobs era così “termonucleare” quando si trattava di parlare di Android. Il suo comportamento era dovuto alla sua esperienza con Microsoft. Jobs credeva in un sistema chiuso, dove fosse possibile controllare software e hardware. Gates era però riuscito a “rubare” l’interfaccia di Apple, e a rivenderla in maniera promiscua a Dell e IBM. Microsoft ha così superato Apple, diventando la forza dominante del mercato PC. Jobs aveva osservato la stessa situazione in ambito smartphone. Spiega Isaacson: “È la copia di quello che è successo con Android. Prima viene dato in licenza in maniera promiscua. Poi Android sorpassa Apple per quota di mercato. Questo lo ha fatto assolutamente infuriare. Non era una questione di soldi. Ha detto: ‘Non sono qui per essere comprato. Vi distruggerò’.”
Steve Jobs non odiava davvero Android, almeno non secondo a Larry Page, co-fondatore e attuale CEO di Google. No, dice Page, Jobs dimostrava il suo disprezzo verso il sistema operativo di Moutain View “solo per spettacolo”. Lo racconta proprio Page in una intervista pubblicata da Bloomberg Businessweek, cercando di mitigare le dichiarazioni che Jobs ha fatto al suo biografo, Walter Isaacson.