A metà del luglio scorso Nicoletta Figini, 55 anni, viene trovata morta nel suo appartamento di Città Studi, a Milano. E’ stata uccisa durante quello che sembra un tentativo di rapina. In casa, però, non manca nulla di valore e dalle indagini saltano fuori particolari nuovi che fanno finire in carcere Gian Paolo Maisetti, socio della vittima in un centro di telefonia.
Gli inquirenti, dopo mesi di tentativi, trovano uno scoglio che non riescono a superare: l’iPhone 5 della vittima ha un codice di blocco che non possono aggirare in alcun modo. Chiedono aiuto direttamente alla sede centrale di Apple. Ma a Cupertino vogliono l’ordine di un giudice – non basta quello del PM – per procedere allo sblocco forzato del melafonino che potrebbe fornire indizi utili al proseguimento delle indagini.