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Walmart sfida Apple Pay: ecco Walmart Pay

Doveva succedere prima o poi. Walmart, la grande catena di rivenditori al dettagli statunitense, non aveva mai accettato la possibilità di supportare Apple Pay, la piattaforma di pagamento ideata dal colosso di Cupertino. Adesso, arriva la mossa non tanto sorprendente: Walmart Pay, un sistema che andrà inevitabilmente a far concorrenza al servizio offerto dalla casa della mela morsicata, anche se  in maniera limitata al proprio micro-cosmo.



Walmart Pay verrà integrata all’interno dell’applicazione ufficiale della multinazionale statunitense che, stando a quanto afferma la stessa, conta più di 22 milioni di utenti attivi ogni mese. A differenza di Apple Pay, che si basa su una tecnologia di pagamento “tap-and-pay” NFC, la soluzione studiata da Bentonville consisterà nello sfruttamento di codici QR.

Per utilizzare il servizio, l’utente dovrà trovarsi all’interno di un checkout point che sarà indicato all’interno dei punti vendita della catena, di fronte a una delle casse. A quel punto, sarà necessario aprire l’applicazione sul proprio smartphone, selezionare l’opzione “Walmart Pay”, scansionare con la fotocamera del terminale il codice QR mostrato nel terminal del checkout e aspettare che l’impiegato del negozio finisca di passare il codice a barre degli articoli acquistati. Non si tratta propriamente di un processo immediato come quello garantito da Apple Pay, ma Walmart si dice piuttosto sicura della sua scelta.

L’applicazione Walmart è stata progettata per rendere lo shopping più rapido e veloce“, ha affermato Neil Ashe, presidente e amministratore delegato di Walmart Global eCommerce. “Walmart Pay è l’ultimo esempio – e una potente aggiunta – di come stiamo trasformando l’esperienza dello shopping tramite online sempre connesso, mobile e negozi per i 140 milioni di consumatori che fanno acquisti da noi ogni settimana“.

Walmart, e ne avevamo parlato lo scorso anno, era uno dei tanti rivenditori legati al consorzio MCX, realtà che aveva deciso di creare CurrentC, il proprio sistema di pagamenti virtuali. I ritardi accumulati hanno spinto molte società a ripiegare su Apple Pay o creare una soluzione alternativa, come nel caso appunto della famosa catena di negozi statunitense.

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Giovanni Ferlazzo

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