Le ultime indiscrezioni sugli accordi fra Apple e gli editori suggeriscono che sul tablet potrebbero trovare spazio, in qualche modo, le pubblicazioni di Harper Collins, McGraw Hill (il cui CEO ha dato conferma in una intervista) e una non meglio specificata versione del New York Times progettata appositamente per il dispositivo.
Mancava ancora all’appello almeno un grande esponente del business del libro. Se verrà confermato quanto riportato da Tech Crunch, il posto d’onore sul palco dello Yerba Buena Center for the Arts per una demo di un bookstore digitale dedicato potrebbe toccare a Barnes & Nobles, il più grande rivenditore di libri degli Stati Uniti.
Barnes & Nobles, oltre ad un proprio e-book reader dedicato – il Nook – ha già una propria applicazione per iPhone e iPod touch che permette di scaricare libri direttamente dal nutrito catalogo del distributore (più di un milione di titoli). L’accoppiata con un rivoluzionario dispositivo Apple potrebbe davvero incarnare i peggiori incubi di Amazon.
Nulla toglie che anche Amazon stessa (che pure ha una una sua applicazione Kindle per iPhone) possa sviluppare un proprio bookstore per il tablet Apple in futuro, ma allo stato attuale non sembra vi siano trattative in corso fra Steve Jobs e Jeff Bezos.
Queste indiscrezioni potrebbero avere delle implicazioni ulteriori anche per noi italiani. Se è vero che il tablet presupporrà la creazione di un nuovo “ecosistema” per il mercato delle pubblicazioni, Apple potrebbe dover discutere accordi paese per paese e in un primo momento fra le “destinazioni” scelte per l’esportazione del tablet potrebbe non essere ricompresa l’Italia, come già avvenne per il primo iPhone. Avevamo già paventato quest’ipotesi (che ovviamente speriamo sia totalmente errata) qualche tempo fa seppur con altre motivazioni.
Questa posizione è riassunta egregiamente da Maurizio Natali di Saggiamente.it che richiama un suo post scritto già ad inizio dicembre:
Questo è un bel punto di domanda. Non ho sentito ancora riflessioni a riguardo, ma almeno un sospetto in merito è lecito. Ricordate cosa accadde con l’iPhone EDGE? Se anche il Tablet Apple dovesse (come è plausibile) essere collegato ad alcuni “servizi” (per la connettività o per i contenuti) potremmo anche assistere ad un primo lancio per il solo mercato statunitense. È vero che rispetto al passato Apple ha ormai contatti stabili con tutti i principali operatori di telefonia mondiale, ma se, come si paventa, l’idea sarà quella di tuffarsi anche nel mercato degli ebook, potrebbero essere necessari degli accordi sulla distribuzione da definire separatamente, nazione per nazione. E l’Italia non sarà certo la prima. Io spero che non sarà così chiaramente, ma in un piccolo angolo conservo il timore di vedere il Tablet da lontano per i primi periodi o al massimo di dover assistere ai soliti mercati paralleli via eBay.
McGraw Hill conferma il Tablet
Il CEO della Mc-Graw Hill, Terry McGraw, ha rilasciato un’intervista alla CNBC in cui conferma che la casa editrice “sarà sul Tablet” che il dispositivo di Apple sarà fantastico:
Si, lo annunceranno domani (oggi per chi legge). Abbiamo lavorato con Apple per un po’. E il Tablet sarà basato sul sistema operativo dell’iPhonee per questo sarà trasferibile. […] Abbiamo il 95% del nostro materiale in formato e-book su quello. Così ora con il Tablet si potrà aprire al mercato dell’educazione superiore, al mercato professionale. Il Tablet sarà semplicemente fantastico.
Chissà che a McGraw non arrivi una sonora tirata d’orecchie da Cupertino per non aver tenuto la bocca chiusa fino in fondo. Steve & soci sono particolarmente sensibili quando si tratta di far rispettare delle clausole di riservatezza.