L’ormai nota intervista di Charlie Rose a Tim Cook ha visto il CEO di Apple parlare di un range di argomenti molto ampio. La seconda parte è da poco andata in onda su PBS, e si è parlato anche di privacy degli utenti e di come Apple tratti le informazioni degli utenti. O meglio, di come a differenza di altre grandi multinazionali che vivono proprio su questo, Apple non abbia alcuna intenzione di conservare i dati sensibili degli utenti.
Il numero uno di Cupertino è molto chiaro su questo:
Abbiamo una visione molto diversa da quella di molte altre compagnie. Quando progettiamo un nuovo prodotto, cerchiamo di non conservare i dati degli utenti. Quindi non leggiamo le vostre email, non leggiamo i vostri iMessage, e se il governo ci chiede di fornire i vostri messaggi, noi semplicemente non possiamo farlo, è tutto criptato.
[…]
Il nostro business è basato sul vendere questi [si riferisce ai dispositivi sul tavolo, ndr], non sull’avere informazioni su di voi. Non siete voi il nostro prodotto. I nostri prodotti sono questi, e questo orologio, e i Mac e così via.
[…]
Penso che chiunque debba chiedersi, ‘Come fanno le compagnie a guadagnare?’. Seguite i soldi. E se guadagnano perlopiù conservando dati personali, penso abbiate il diritto di essere preoccupati e dovreste capire cosa succede con quei dati.
Di seguito l’estratto, disponibile su YouTube.
Ma la pensano tutti così? Beh, no, ed è PayPal, con un tempismo interessante in relazione a questa intervista, a pubblicare sul The New York Times una nuova pubblicità che fa chiaramente riferimento al recente leak di foto private di celebrità da iCloud.
L’immagine, che vedete qui sotto, recita: “Vogliamo che i nostri soldi siano più sicuri dei nostri selfie. PayPal protegge l’economia della gente”.
Voi cosa ne pensate? C’è, secondo voi, la differenza di cui parla Cook, tra Apple e le altre aziende?
via | Apple Insider