In una mail inviata ai dipendenti Apple, pubblicata da MacGeneration, Tim Cook ha avvisato i dipendenti dell’azienda che il 21, 22 e 23 novembre la sede centrale di Apple a Cupertino e tutti gli uffici U.S.A. della compagnia rimarranno chiusi per le festività del Thanksgiving. Tutti i dipendenti potranno godere di un ponte lungo. Il motivo per cui Cook ha deciso di condividere in questo modo il messaggio è semplice: la vacanza più lunga del dovuto è un premio che Apple “si” concede per gli incredibili risultati e i traguardi commerciali che sono stati raggiunti quest’anno.
Ci sono due cose che si evincono da questa comunicazione interna: a) Tim conosce già i risultati fiscali del Q4 2011 (chiuso a settembre) che verranno resi pubblici il 18 ottobre prossimo (un giorno prima della commemorazione di Steve Jobs) e c’è da scommettere che sono stellari; b) a Tim Cook piace mandare email ai dipendenti.
“Abbiamo registrato un anno da record,” scrive Cook, “e ci avviamo verso le festività con il più forte line-up della nostra storia. I clienti sono innamorati dell’iPad 2 e il fantastico iPhone 4S si è reso protagonista della migliore partenza che qualsiasi nostro telefono abbia mai avuto. Il Mac sta crescendo a livelli senza precedenti grazie ad OS X Lion e alla vigilia del suo decimo compleanno l’iPod è ancora il player musicale più popolare al mondo. Come riconoscimento del duro lavoro che avete svolto quest’anno ci prenderemo qualche giorno di vacanza in più per il Ringraziamento.”
Alcuni team, come quelli della divisione Retail lavoreranno comunque (così i dipendenti degli Apple Store, che di certo non possono chiudere per il Black Friday). I numerosi dipendenti all’estero, che nei propri paesi non festeggiano il Ringraziamento, potranno usufruire dei tre giorni di vacanza extra in un altro periodo dell’anno.
Questa lieve forma di grafomania è un’interessante caratteristica di Tim Cook. Le email interne sono sempre state nel DNA di Apple, come di tutte le altre grandi corporation, ma Jobs, quando era CEO non era solito mandarne molte. Quando una mail di Steve Jobs arrivava nelle inbox di tutti i dipendenti significava solitamente che c’era qualcosa di estremamente importante da comunicare.
Lungi da me qualsiasi intenzione di confronto fra le modalità di comunicazione di Steve e quelle di Cook, sono solo due approcci differenti e non avrebbe senso basare su questo qualsivoglia giudizio sull’operato del successore illustre. L’unica cosa che si può notare è che le email fanno molto prima a raggiungere i media, per quanto interne e riservate siano. E’ pure vero che su questo tipo di comunicazioni il livello di riservatezza è bassissimo e non c’è quasi mai niente di “compromettente” che non possa essere pubblicato.