La strage in Texas pare stia dando vita ad un nuovo confronto a distanza, con FBI contro Apple anche negli ultimi tempi. Kelley, ormai defunto e autore dell’attentato, pare fosse in possesso di un iPhone, anche se le fonti ancora non hanno reso pubblico il nome specifico del device. A detta dell’FBI al momento non ci sarebbe stata collaborazione da parte di Apple per sbloccare il modello.
Dal canto suo, il colosso di Cupertino respinge con forza l’accusa. Qui di seguito quanto è stato dichiarato da un portavoce dell’azienda a BuzzFeed, dopo aver fatto sapere che Apple ha immediatamente contattato proprio l’FBI per offrire tutto il supporto necessario:
“Il Washington Post sta riportando che un funzionario dell’ FBI ha persino riconosciuto l’ offerta di assistenza di Apple alla fine di ieri sera, ma che non aveva bisogno dell’ assistenza dell’ azienda in quanto gli esperti del laboratorio criminale dell’ ufficio stavano determinando se ci fosse un altro modo per accedere ai dati”.
Insomma il mistero si infittisce con FBI contro Apple, anche dopo l’uscita dell’agente speciale dell’FBI Christopher Combs:
“Le forze dell’ ordine non sono sempre più in grado di entrare in questi smartphone. Posso assicurarvi che stiamo lavorando duramente per entrare nel dispositivo”.
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