Oltre alla malattia (che è già abbastanza) potrebbero arrivare ulteriori cattive notizie per Steve Jobs da parte di Disney. Alle porte del consiglio annuale della Walt Disney Co. che si terrà nella giornata di mercoledì a Salt Lake City, un importante azionista ha sollevato qualche dubbio sull’eventuale rielezione dell’iCEO, nella board del colosso dell’intrattenimento mondiale, a causa delle sue frequenti assenze.
Questa “mozione” nasce dal fatto che il maggiore azionista individuale, ovvero Jobs (da solo detiene oltre il 7% di tutte le azioni Disney), è mancato ad oltre il 75% degli incontri dirigenziali negli ultimi quattro anni. Secondo l’Institutional Shareholder Services (ISS) le assenze sarebbero giustificate dai gravi problemi di salute dell’amministratore delegato dell’azienda di Cupertino ma, se dovesse essere rieletto, gli azionisti meriterebbero delle motivazioni più valide.
La sua assenza negli ultimi 3-4 anni potrebbe suscitare dubbi sulla sua capacità di svolgere correttamente il suo ruolo di dirigente della Disney. L’idea di non confermare Jobs alla guida di Disney è stata avanzata da AFL-CIO, una sorta di associazione industriali statunitense che detiene quasi quattro milioni di azioni Disney, sia per i problemi di salute sia perché ritiene che il suo ruolo di CEO Apple sia già abbastanza impegnativo.
I problemi per Jobs non finiscono qui dal momento che è stato anche convocato per una deposizione (che non supererà le due ore) a proposito di Fairplay, la tecnologia utilizzata (ora non più) da Apple in iTunes per il DRM (Digital Rights Management). Jobs potrà dire la sua opinione circa la strategia adottata da Apple per difendere l’azienda dalla class-action iniziata nel 2005, con la quale venne accusata di monopolizzare il mercato musicale a favore del proprio iTunes Store.
Aggiornamento: contrariamente a quanto riportato, Steve Jobs è stato riconfermato nel CDA Disney con il 74% di voti favorevoli.
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