Joaquin Phoenix è Theodore, un uomo che si innamora di una intelligenza artificiale. La voce del computer, certo, è quella di Scarlett Johansson. Però lei non compare mai. Solo accompagna lo scrittore suo utente nelle tristi giornate che è costretto a vivere, fino a quando lui non comincia a provare qualcosa per la sua assistente virtuale, Her. Questa, in soldoni, è la sinossi di Her, l’ultimo film di Spike Jonze nei cinema in queste settimane negli Stati Uniti. E se chiedete a Siri cosa ne pensa, di Her, l’assistente protagonista del film, vi dirà che è una poco di buono.
Gli utenti anglosassoni di iPhone hanno infatti scoperto che domandando a Siri “Are you her?” ovvero “Tu sei lei?” o anche “Sei tu Her?”, l’assistente virtuale di iPhone risponde con:
No. Her portrayal of an intelligent agent is beyond artificial
Ovvero:
No. La sua interpretazione di un assistente intelligente è troppo artificiale.
Oppure:
No. You know that it’s just a movie, right?
Che significa:
No. Lo sai che si tratta solo di un film, vero?
E ancora:
No. In my opinion, she gives artifical intelligence a bad name.
Cioè:
No. secondo la mia opinione, rovina la reputazione delle intelligenze artificiali.
Siri è nota per avere una personalità pungente, a volte aggressiva e irriverente verso il suo proprietario. Vedendo il film di Jonze non è difficile credere che gli ingegneri di Apple abbiano scelto questa personalità aggressiva per tenere lontani i potenziali Theodore (questo il nome del personaggio interpretato da Phoenix nel film) dal sussurrare dolci parole nel microfono di iPhone.
Jonze, già autore di film controversi come Essere John Malkovich e del recente successo di Nel Paese delle Creature Selvagge, ha scritto e diretto il film che arriverà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 13 marzo.
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