Che venga impiegato per mero divertimento o per reale necessità la cosa poco importa: ogni giorno, infatti, Siri effettua l’analisi di centinaia e centinaia di parole e frasi che finiscono dritte sui server Apple.
Quando viene fatta una richiesta a Siri la traccia audio viene inviata ai server di Cupertino dove viene poi associata a un numero casuale che rimanda a quello specifico utente.
Ma che cosa se ne fa Apple di tutti questi dati?
In più occasioni la questione è stata sollevata da diverse associazioni di consumatori e da singoli professionisti che, appunto, hanno cercato di porre l’accento sul rapporto che intercorre tra l’assistente vocale di iOS e la privacy degli utenti che se ne servono.
A rispondere ci ha però pensato, proprio nel corso delle ultime ore, Apple stessa mediante la portavoce statunitense Tracy Muller che ha contattato la redazione di Wired.
Muller spiega che i dati degli utenti raccolti con l’utilizzo di Siri vengono archiviati sui server Apple fino ad un massimo di due anni.
Nel dettaglio, dopo sei mesi il numero casuale identificativo viene rimosso mentre le tracce audio sono conservate sino ad un massimo di altri 18 mesi in modo tale da poter effettuare test e cercare di migliorare il più possibile il funzionamento del servizio.
I dati vengono conservati in maniera anonima e nel caso in cui un utente disattiva Siri sia gli identificativi sia i dati correlati vengono immediatamente rimossi.
Unitamente alle informazioni in questione la portavoce di Apple ha sottolineato il fatto che i dati non sono collegati in alcun modo ad altri di cui la società è in possesso e che derivano da ulteriori servizi.
Attenendosi quindi alle dichirazioni fatte dalla portavoce Apple Tracy muller tutte le informazioni ottenute mediante Siri vengono raccolte e conservate in piena conformità con le norme sulla privacy.
Via | 9to5Mac
asd 21/04/2013 il 11:58
Beh, ma sono anonimi fino a un certo punto. Se io uso Siri per inviare un messaggio o una email a qualcuno in rubrica, dirò sempre nome e cognome del destinatario + il testo del messaggio, ad esempio “dì a Nome Cognome che l’appuntamento è alle 9”
Sono TANTE informazioni personali che uno immette sui server Apple, può esserci un identificativo anonimo ma non dovrebbe essere difficile risalire all’utente.
roro_ch 22/04/2013 il 11:02
Bhe e chiaramente un ingegnere di Cupertino è sicuramente interessato ai tuoi messaggi.
Semplicemente, quando avrai da inviare messaggi di stato non potrai usare Siri ;)