Il volume è un’estensione di un’inchiesta condotta da Lashinsky per una feature che accompagnò la prima edizione digitale di Fortune per iPad, l’anno scorso, ed è stato realizzato dal reporter raccogliendo spunti e testimonianze da tutto l’universo “ufficioso” fatto di ex-dirigenti, fonti segrete, imprenditori della Silicon Valley che ha trovato poco spazio nella biografia ufficiale di Steve Jobs firmata da Walter Isaacson.
Nel libro c’è anche un interessante profilo di Scott Forstall in cui il Senior Vice President della divisione iOS viene definito “CEO in attesa”, ovvero candidato naturale ad una successione a Tim Cook negli anni a venire.
Philip Elmer-DeWitt, proprio su Fortune (non è un caso ovviamente) anticipa alcuni passaggi su Forstall contenuti nel libro. La parte più succulenta è la testimonianza di un misterioso “imprenditore” che ha parlato con Lashinsky secondo il quale Forstall è un “acuto, talentuoso ingegnere che sa tenere i piedi per terra e per di più un presentatore più che decente; ha il pacchetto completo”.
Il riferimento alle capacità sceniche di Forstall, che fra tutti i suoi colleghi è, assieme a Phil Schiller, quello che si trova più a proprio agio sul palco durante i keynote, è un chiaro riferimento a quanto i critici pensano di Tim Cook, ovvero che sia un po’ troppo freddo e non sia abbastanza sciolto per rappresentare bene l’immagine dell’azienda davanti ad un nutrito pubblico in attesa di novità.
Non è la prima volta che la figura di Forstall attira le attenzioni dei giornalisti e non mancano esempi precedenti di profili dettagliati del dirigente, come ad esempio quello pubblicato da BusinessWeek lo scorso ottobre. In quell’articolo Forstall veniva descritto come particolarmente ambizioso e concentrato ad accrescere il proprio già ampio potere all’interno dell’azienda.
Il profilo incluso nel libro di Lashinsky non sembra cadere troppo lontano da quelle considerazioni e in più specifica che se c’è un difetto in Forstall è forse quello di lasciar trasparire troppo apertamente questa sua tendenza e la volontà di affermare la propria influenza sull’azienda. Per il resto Forstall condivide parecchi aspetti da sempre attribuiti alla figura di Steve Jobs, come ad esempio la maniacale attenzione ai dettagli. L’elemento rivelatore sarebbe la lente oculare da gioielliere che Forstall tiene nel proprio ufficio per ispezionare icone ed elementi della UI di iOS ed accertarsi che siano precisi fino all’ultimo pixel.
Il libro di Adam Lashinsky, Inside Apple, uscirà il 25 gennaio prossimo e sarà disponibile sia su Amazon che su iBookstore. Di sicuro si prospetta come un’interessante lettura per chiunque sia interessato ai retroscena dell’azienda Apple.
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