E’ sempre piuttosto caldo il caso che vede protagonista Apple e l’FBI, in merito alla possibilità di fornire alle autorità un software con il quale si renda possibile lo sblocco dell’iPhone 5C in possesso del terrorista che ha dato vita alla strage di San Bernardino. Considerando che nel corso delle ultime ore sulla questione si sono sbilanciati anche personaggi del calibro di Mark Zuckerberg e Bill Gates, è inevitabile che ora la telenovela viva una nuova fase, con opinioni discordanti.
Il numero uno di Facebook sembra avere pochi dubbi al riguardo:
“Siamo in sintonia con Apple. Crediamo che la crittografia dei dati sia quello che la gente vuole. Allo stesso tempo, come azienda tecnologica sentiamo di avere una grande responsabilità nell’aiutare il governo a prevenire il terrorismo. Facebook collabora da anni per eliminare messaggi, profili e pagine legate al terrorismo. Abbiamo politiche molto forti su questo tema, che di fatto vietano qualsiasi promozione di questo tipo. Ma chiedere ad un’azienda di creare una backdoor su un proprio dispositivo non credo sia la cosa giusta da fare”.
E Bill Gates? Il fondatore di Microsoft conferma ancora una volta di essere poco allineato alla politica di Apple:
“Si tratta di un singolo caso, l’FBI non sta chiedendo qualcosa di generale che possa colpire anche altri dispositivi. La richiesta dell’FBI fatta ad Apple non è diversa da quelle fatte ad una banca per un singolo estratto conto o ad un operatore telefonico per un singolo tabulato di un indagato”.
Ciò non toglie che Apple ad oggi continui a non voler dialogare sotto questo punto di vista.
Bill Gates chi? Quello la cui azienda produce l’OS più diffuso e insicuro al mondo che per sbloccarlo basta una chiavetta USB comprata su Ebay o quello la cui azienda di recente ha “vinto” un appalto per fornire tablet al Governo USA al posto di quelli Apple? Ah si…è la stessa persona.
E’ accaduto nel 1999 ma è bene ricordarlo per avere il quadro di chi è Bill Gates e per tenere conto che da allora nulla è cambiato in Microsoft.
“Un errore di distrazione da parte dei programmatori di Microsoft ha rivelato che i codici di accesso speciali preparati dalla National Security Agency degli Stati Uniti sono state segretamente incorporate in Windows. Il sistema di accesso NSA è integrato in tutte le versioni del sistema operativo Windows attualmente in uso, ad eccezione delle prime versioni di Windows 95 (e dei suoi predecessori). La scoperta si avvicina sulla scia delle rivelazioni all’inizio di quest’anno che un altro gigante del software degli Stati Uniti, Lotus, aveva costruito una backdoor NSA “information” nel suo sistema Note, e che le funzioni di sicurezza su altri sistemi software erano stati volutamente limitati.
La prima scoperta del nuovo sistema di accesso NSA è stata fatta due anni fa dal ricercatore britannico Dr. Nicko Van Someren [un esperto in sicurezza informatica]. Ma solo un paio di settimane fa, quando un secondo ricercatore ha confermato il sistema la cosa fornendo le prove che lo collegano alla NSA.”