Samsung vuole vedere l’iPhone 4S e l’iPad 3

La battaglia legale fra Apple e Samsung nata dalla denuncia per plagio depositata da Cupertino poco più di un mese fa, ha preso una piega alquanto curiosa nel corso dell’ultima settimana. La richiesta da parte degli avvocati Apple di visionare alcuni prodotti di Samsung non ancora disponibili su mercato è stata accolta da tribunale di San José. Ora Samsung risponde con una richiesta analoga e chiede di poter analizzare in anteprima iPhone 4S o iPhone 5 (quale che sia il nome del prossimo dispositivo) e di iPad 3. Lo scopo è sincerarsi di… non aver copiato qualcosa anche da quelli.
La richiesta di Samsung fa sorridere, non fosse altro perché le richieste dei legali fanno riferimento a prodotti che ufficialmente non esistono. A farvi riferimento sono solo rumors e indiscrezioni non confermate che girano in rete. Il modo in cui la richiesta fa riferimento al nome del prossimo iPhone lascia chiaramente intuire che è proprio sulla base di quelle indiscrezioni che la richiesta è stata costruita. In buona sostanza, come scrive John Paczkowski su All Things Digital, “Samsung vuole essere sicura di non aver copiato dei prodotti che nessuno ha ancora visto.”

I legali di Apple, per contro, hanno richiesto e ottenuto di visionare prodotti che pur non essendo ancora disponibili sul mercato americano, sono già in vendita in Europa oppure sono già stati ampiamente disvelati da Samsung. Per chiarezza va fatto presente che nel caso delle richieste di expedited discovery come queste i dispositivi rimangono a disposizione solamente degli studi legali esterni alle aziende coinvolte.

Il piano di lettura, a ben vedere, è un altro. La richiesta di Samsung, che potrebbe apparire un po’ campata in aria, è più probabilmente un tentativo finalizzato alla riapertura delle “trattative” per un eventuale patteggiamento, che ad oggi sono arrivate ad un punto morto. Difficilmente il giudice potrà approvare la richiesta di Samsung, ma lo spauracchio di dover rinunciare ad un po’ della propria proverbiale segretezza potrebbe spingere Apple alla riapertura di un dialogo con la controparte.