Che genere di riconoscimento biometrico sarà montato sulla nuova generazione di smartphone Samsung? Galaxy S5 sarà presentato nelle prossime settimane, e sembra evidente che la compagnia coreana intenda montare sul suo prossimo top di gamma una qualche funzione che possa fare concorrenza a Touch ID. Nonostante le voci di un possibile riconoscimento dell’iride, le notizie dell’ultima ora indicano una Samsung interessata a montare un sensore per il riconoscimento delle impronte digitali.
A fare parlare di riconoscimento dell’iride era stato uno dei dirigenti di Samsung, che aveva confermato come l’azienda stesse lavorando alla tecnologia per poterla integrare nei suoi dispositivi mobili. Non c’era però una data precisa riguardo la feature, e non era chiaro se sarebbe stata presentata insieme a Galaxy S5:
Molte persone sono interessate al riconoscimento dell’iride. Stiamo studiando la funzione, ma non possiamo dire se sarà presente o meno in S5.
Ora il The Korea Herald sostiene che S5 monterà sì un sensore biometrico, ma questo sarà un diretto concorrente di Touch ID:
Tra i differenti generi di sensori biometrici che Samsung sta testando per il Galaxy S5, il gigante coreano sceglierà il riconoscimento delle impronte digitali invece del poco intuitivo sistema di riconoscimento dell’iride. Chi vorrebbe posizionare il proprio dispositivo a pochi millimetri dai propri occhi per l’autenticazione in ambienti come un cinema o a letto, o durante la guida?
Le fonti del Korea Herald sarebbero dipendenti di Samsung molto vicini allo sviluppo del telefono. Sono proprio queste fonti a sostenere la scomodità del riconoscimento dell’iride, che richiederebbe comunque una terza fotocamera oltre alle due già montate su ogni smartphone. Apple, nel frattempo, ha montato con successo un sensore per le impronte digitali su iPhone 5s.
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Tiz 22/01/2014 il 10:03
Brava Samsug, un lettore di impronte. Un’idea veramente originale!
matteo 23/01/2014 il 07:09
@Tiz:
spero che apple non vorrà brevettare anche questo, nel senso che può brevettare il modo in cui ha realizzato la cosa, ma non certo pretendere di essere l’unica che può usare un sensore di questo tipo.